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Attenzione a non farsi ingannare: le succulente, termine corretto per le piante grasse, possono sembrare tutte uguali a chi non le conosce bene. Si tende a pensare che non necessitino di cure, nemmeno di acqua. È vero che non bisogna innaffiarle troppo, ma c’è una differenza tra “troppo” e “mai”. Per coltivarle con successo e mantenerle forti e rigogliose nel tempo, è fondamentale acquisire una minima conoscenza di giardinaggio. Continua a leggere per scoprire come coltivare e dove posizionare le piante grasse sul terrazzo!
Il verde per un terrazzo con pianta irregolare
Questo progetto è pensato per uno spazio dalla forma insolita, che si adatta perfettamente a questa tipologia di piante, dalle linee definite e spesso geometriche, sempre essenziali e ordinate. Con un’estensione di circa 10 mq, presenta due angoli poco fruibili che possono essere arredati con il verde senza che questo intralci la superficie centrale destinata ai mobili per l’outdoor. Prenderanno così forma tre zone:
- una zona centrale,
- un angolo riccamente allestito con cactus e agavi (quello in basso sulla planimetria)
- un’area perimetrale dove alloggiare una piccola collezione di succulente da fiore (in alto a destra sulla planimetria),
La zona centrale dello spazio: piante per il balcone all’ombra
Il centro dello spazio, protetto dalla parete piena, quindi in ombra ma luminoso, è occupato da un tavolino e due sedute.
Guarda qui tavoli e sedie per l’esterno
Due dracene sul tavolino
Sul tavolino si possono sistemare vasi con fiori freschi oppure mini piante dalle forme geometriche: si tratta di dracene di piccola taglia, così belle e insolite che, seppur non fiorite destano la stessa meraviglia. In particolare ‘Malaika’ e ‘Lemon Surprise’ sono due varietà compatte perfette da accostare, perché simili, ma non uguali. La prima ha foglie più allungate, con marginatura esterna scura e bianca e all’interno verde e grigio-verde alternati in lunghe striature. ‘Lemon Surprise’ è più seducente per l’inserimento di una tonalità di verde chiaro molto luminoso, con rosette di foglie più compatte e spiralate. Con aspetto a spirale e colori brillanti, la dracena teme l’esposizione diretta al sole. Si bagna con moderazione lasciando asciugare il terriccio tra un intervento e l’altro. È bene ritirarla quando le temperature scendono sotto i 13 °C.
A terra una pachira
Sempre protetto dall’ombra, si può inserire un elemento dalla geometria ripetuta come la pachira, Pachira insignis, allevata con i fusti intrecciati. È una pianta che, dopo aver vissuto quindici anni fa una stagione di gloria, poi ha perso un po’ di popolarità, ma è sempre elegante. Piace per le splendide foglie lucide palmato digitate, formate da 5-7 lobi ovati. Puntare sempre su soggetti giovani, perché a pieno sviluppo nei luoghi d’origine supera i 10 metri di altezza. Va posta al riparo dal vento e dal sole diretto. Occorre bagnare ogni 3-4 giorni, quando il terriccio si presenta asciutto per i primi due centimetri. Teme temperature al di sotto dei 16 °C. I vasi che la ospitano devono essere larghi e stabili.
L’angolo riccamente allestito: protagonista un cactus o un’agave
Nella parte del terrazzo con il vertice vetrato (l’angolo in basso sulla planimetria), non interessato dalla portafinestra, si pone al centro un cactus colonnare di buone dimensioni che svetti sul gruppo. Per quanto riguarda la scelta del vaso, l’avvertenza è sempre quella di testarne la stabilità, provando a inclinare la pianta per capire quale è il punto di non ritorno che provocherebbe un eventuale ribaltamento. Un buon portavaso con base d’appoggio larga, di forma cilindrica non rastremata, migliora la stabilità.
Agave attenuata: quale vaso?
In alternativa al cactus, va bene anche un’Agave attenuata, dalle foglie inermi, cioè prive di spine difensive, che con il tempo tende a sviluppare un fusto che porta la rosetta staccandola da terra. Le foglie ensiformi (a forma di spada) sono acuminate all’apice e più strette alla base, lunghe fino a 70 cm e larghe circa un terzo, di colore verde grigio. Sono riunite in una rosetta terminale portata all’apice del fusto che inizialmente risulta evidente perché poco sviluppato. Dall’andamento morbido e flessuoso, deve essere coltivata in un contenitore grande. Così le radici crescono liberamente e si offre un supporto stabile per la massa cospicua che la pianta con il tempo tende a formare.
Per completare gli aeonium, anche per chi ha il pollice nero
Affiancare al cactus o all’agave Aeonium folti e vigorosi, di forma insolita e aspetto erbaceo con ciuffi terminali di foglie che possono benissimo essere scambiati per fiori. Le foglie sono carnose, spatolate, e terminano a punta. Il bordo è leggermente irregolare. Aeonium arboreum è di facile coltivazione e moltiplicazione, indicato anche per chi non ha… il pollice verde. Durante l’accrescimento si allarga e perde forma. Per rinnovarlo, a primavera tagliare dalla base rami lunghi circa 10 cm, con ricco ciuffo di foglie, spolverare la ferita con ormoni rizogeni, lasciare asciugare per due giorni e porre in vaso in un mix di sabbia e torba.
Un cactus che resiste al freddo
Aggiungere infine un cactus a pale come Opuntia basilaris, che ricorda il fico d’India, ma si presta meglio a essere coltivato in vaso perché più piccolo, resistente al freddo, e senza fastidiose spine. È inoltre capace di produrre una fioritura copiosa in estate. A crescita rapida, forma cespugli prostrati che in inverno assumono tonalità rossastre. Per superare il periodo freddo la vegetazione si disidrata e può sopportare fino ai -20 °C. Evitare di bagnare per farle riprendere tono (succede in primavera).
Un’altra agave resistente alle basse temperature
Per dare forza all’insieme è indicata un’agave di carattere come Agave havardiana, dalla sorprendente resistenza al freddo (fino a -15 °C), con spine arcuate che spiccano sulle foglie grigio azzurre, più larghe al centro. Come tutte le agavi tende a produrre alla base nuovi soggetti. Questi potranno essere separati dalla pianta originaria quando avranno raggiunto un’altezza di circa 8-10 cm procedendo con cautela per non ferire la pianta madre.
Cactus a palla ad accrescimento lento
Completare con una fantasia di cactus a palla ad accrescimento lento, come Echinocactus grusonii, ferocactus o mamillarie.
Ferocactus
Di grandi dimensioni, globoso, con costolature profonde, può avere spine dalla punta ricurva colorate (Ferocactus Stainesii) o di forma diversa fra loro, come Ferocactus Latispinus dotato di una vera e propria daga larga e uncinata. Teme la mancanza di sole.
Mamillaria
Di forma sferica, più o meno appiattita e allungata, spesso con spine brevi e grigie, organizzate in una struttura a tubercoli disposti a spirale. I fiori si aprono verso la sommità, su una linea circolare. Anche se cresce lentamente, forma cospicue colonie.
Terza zona: la collezione di succulente da fiore
Per gli appassionati, lungo la parete di fronte alla vetrata, si propone una collezione di delosperma, piccole succulente, con foglie a forma di aghi consistenti, che offrono fioriture lunghe e colorate. Organizzarla in piccoli vasi differenti, così da avere una vera e propria fantasia di colore. Non temono il freddo, sono facilissime da coltivare e, fattore che non guasta, sono fra le più economiche. Non potrà certo mancare Red Mountain, ibrido dalle foglie verdi scure, lucide, e con bellissimi fiori con molti petali sottili, rosa con sfumature salmone e viola, tanto intensi da sembrare metallici. Fiorisce da maggio a settembre.
4 tips per le piante grasse
Luce:ruotare i vasi
Il vero segreto per avere succulente in salute è la luce: quando sembrerà troppa inizierà a essere abbastanza. Non temere il pieno sole a meno che le piante non provengano dall’interno perché vanno esposte gradualmente per migliorarne la resistenza alle radiazioni intense; o quando si bagna, perché le gocce potrebbero fare da lente causando ustioni sulla cuticola (macchie nere o gialle). Per favorire un’esposizione uniforme, senza che si crei una faccia in ombra e una al sole che nel tempo avranno crescita e resistenza diverse, ruotare i vasi 1/4 di giro una volta alla settimana.
Acqua, come e quanta
In estate le piante possono essere bagnate con generosità, ma sempre se vi è la possibilità di eliminare l’acqua che esce dai fori di fondo. In un sottovaso o dentro a un portavaso, porre uno strato di ghiaia: la pianta non potrà riassorbire l’acqua drenata e sarà solo necessario svuotarla. Usare acqua a temperatura ambiente.
Terriccio, nutrimento e rinvaso
Chi deve aggiungere terra o eseguire un rinvaso, solo quando la pianta tende a forzare il vaso, utilizzi un prodotto specifico per succulente. Anche i fertilizzanti devono essere appositamente formulati, con un moderato contenuto in azoto. Somministrarli nella stagione di massimo accrescimento, sospendendo nei mesi invernali.
Inverno: cosa fare per cactus &c.?
Le alternative variano in base alla resistenza al freddo. La prima possibilità è di ritirare le piante all’interno, ma sempre in un luogo molto luminoso, non importa se particolarmente caldo. In una scala vetrata o anche in casa resisteranno benissimo perché le temperature non scenderanno mai al di sotto dei 5 °C. Le innaffiature dovranno essere particolarmente parsimoniose se le piante saranno ospitate sotto i 12 °C, normali se tenute a temperature di casa, considerando anche che spesso l’umidità relativa è molto bassa e quindi il fabbisogno di acqua è maggiore.
L’altra opzione è di lasciarle all’esterno se ci si trova in zone a clima non troppo rigido, magari accostandole alla parete di casa, sempre ben illuminata. In questo caso vanno protette con una semplice struttura costituita da tre pannelli di materiale plastico trasparente (due laterali formati da triangoli rettangoli e uno superiore inclinato), ricordandosi di scostarla nei giorni più caldi, per evitare condensa e favorire il ricambio d’aria.
Qui una guida completa per le piante grasse.
Come acquistare cactus e altre succulente in salute
Osservare per prima cosa l’integrità della pianta, poiché non deve presentare ferite sulla cuticola e tutte le spine devono essere presenti. Altra variabile importante è il colore, che deve essere intenso e uniformemente distribuito, e a seguire la simmetria, che dovrà risultare perfetta perché una sua alterazione indica una crescita irregolare e anomala, difficile da riequilibrare.
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