Se in bagno e cucina si posa la ceramica, mentre in soggiorno e camere il parquet, si pone il problema delle soglie, del raccordo tra pavimenti diversi. In caso di ristrutturazione, l’impresa (piastrellista e parquettista) riescono a ottenere lo stesso livello dei pavimenti, anche in presenza di materiali di diverso spessore, utilizzando opportunamente sottofondi e collanti.
Nell’accostare parquet e piastrelle, il risultato migliore si ha quando la doga è posata con il lato lungo che batte sulle piastrelle (magari anche di grande formato), come nella foto sopra. Maggiore attenzione si dovrà porre nel raccordo quando ci sono diverse doghe che battono sulla pavimentazione in ceramica (sotto un esempio di raccordo non ben riuscito).
In altri casi il parquettista può ritenere invece necessario prevedere un profilo metallico tra le due soluzioni, come nelle due foto sotto. Ne esistono di minimali, di 3-5 mm di spessore. Al momento sono di tendenza nelle finiture alluminio, satinata o anche spazzolata.
A volte quando si demolisce una parete, il piano di calpestio dei due ambienti presenta quote diverse, di pochi millimetri o nei casi peggiori, anche di qualche centimetro. Se si tratta di pochi millimetri si possono inserire delle soglie sagomate che eliminano ogni minimo gradino; altrimenti si rimuovono i vecchi elementi e si riposizionano quelli tenuti di scorta dosando il collante in maniera graduale in modo da ottenere un raccordo perfetto. Il dislivello risulterà praticamente invisibile, certamente non percepibile a vista.
Se i pavimenti diversi sono legno o marmo poi, si può anche utilizzare un intervento di lamatura o piombatura (che leviga leggermente la superficie) fino all’altezza di congiunzione. Se invece sono diversi, si posa, nella parte mancante, un inserto in materiale uguale a uno dei due pavimenti, formando una fascia larga almeno 40/50 cm che riesce a estinguere il dislivello. Anche in questo caso può essere necessario eliminare una parte di rivestimento esistente. Nel caso uno dei due sia parquet, basta disporre le fughe dei nuovi listelli nel senso opposto all’esistente o utilizzare listelli di differente formato per ottenere un effetto decorativo.
Alcuni materiali sono soggetti a dilatazioni termiche. Il legno è uno di questi, perciò un inserto in questo materiale va scelto con cura: sono migliori le essenze stabili e poco elastiche, come per esempio il rovere; danno più garanzia di successo in questo caso le lunghezze piuttosto contenute. Nel caso di legno abbinato ad altri materiali con diverso coefficiente di dilatazione il problema può essere risolto lasciando spazi adeguati tra i due rivestimenti. Per rifinire e garantire l’opportuna dilatazione, le fughe vengono solitamente riempite con sottili bacchette metalliche, profilati di pvc oppure gomme speciali che, colate negli inhttp://lamaturaterstizi, semplificano di molto la posa e sigillano le fughe.
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