In condominio, tra le tante contestazioni che spesso possono avere luogo, ci sono anche quelle di chi lamenta la presenza su balconi e e terrazzi di antenne, ripetitori… , temendone la pericolosità o indicandone l’antiestetica presenza. Vediamo un caso particolare attraverso la domanda di un nostro lettore.
Domanda: È stato istallato da un condomino un terzo ripetitore 5G sul terrazzo di sua proprietà esclusiva. Le due antenne si trovano sopra la copertura del mio appartamento. Può farlo?
Per quanto attiene al diritto o meno del condominio di installare un dispositivo sul proprio terrazzo, premesso che l’articolo 832 del Codice civile prevede che «il proprietario ha diritto di godere e disporre delle cose in modo pieno ed esclusivo, entro i limiti e con l’osservanza degli obblighi stabiliti dall’ordinamento giuridico», l’articolo 1122 del Codice precisa che «nell’unità immobiliare di sua proprietà ovvero nelle parti normalmente destinate all’uso comune, che siano state attribuite in proprietà esclusiva o destinate all’uso individuale, il condomino non può eseguire opere che rechino danno alle parti comuni ovvero determinino un pregiudizio alla stabilità, alla sicurezza o al decoro architettonico dell’edificio. In ogni caso è data preventiva notizia all’amministratore che ne riferisce all’assemblea».
Riguardo all’installazione del ripetitore di telefonia mobile su un terrazzo di proprietà esclusiva, qualora l’antenna non leda il decoro architettonico dello stabile e non ne metta a repentaglio la sicurezza, il condomino può procedere senza l’autorizzazione dell’assemblea. Sempre a condizione che il regolamento condominiale non vieti l’intervento.
Attualmente, per quanto non manchino le polemiche e gli allarmi, non ci sono studi ufficiali che conducano a escludere o confermare che la tecnologia 5G (tecnologia di connessione di quinta generazione per la comunicazione mobile, tramite cellulare, e per l’IoT, Internet of Things ovvero la connessione degli oggetti grazie alla rete) nuoccia o meno alla salute.
Per quanto concerne gli eventuali danni provocati dalle onde elettromagnetiche, non vi sono al momento evidenze scientifiche che possano essere considerate definitive. È bene precisare che il controllo e la vigilanza sugli impianti sono affidati all’Arpa, l’Agenzia regionale per la protezione ambientale (ogni Regione ha la propria Agenzia di riferimento e un proprio sito Internet), che compie delle verifiche sulle emissioni e accerta che le stesse rientrino entro determinati valori consentiti dalla legge. L’Arpa, inoltre, esegue delle valutazioni sulla propagazione delle onde elettromagnetiche, che possono raggiungere con maggiore intensità gli edifici vicini, risultando di fatto potenzialmente più pericolose per chi risiede in quegli stabili che non in quello in cui è installata.