Quali sono le modalità di fruizione dei vari bonus casa in caso di comproprietà dell’immobile soggetto a lavori di ristrutturazione o di miglioramento dell’efficienza energetica, oppure nel caso in cui oltre alla ristrutturazione ci sia anche un ampliamento? Vediamo due domande di lettori e la risposta del nostro commercialista Carlo Tagini, Studio Associato Cerati Tagini, Milano, tagini@marfal.it
Domanda di Gennaro: Mia madre e i suoi fratelli hanno iniziato i lavori di ristrutturazione in una casa ereditata dove essi sono tutti comproprietari. Si tratta sia di una ristrutturazione edilizia (rifacimento di pavimenti, impianti, tramezzi eccetera), sia di un modifica mirata al miglioramento energetico (rifacimento solaio, cambio infissi, eccetera). Vorrei sapere innanzitutto se la detrazione è da considerarsi a persona oppure no. Mi spiego meglio. Ogni fratello ha diritto alla detrazione Irpef oppure la detrazione è da dividere per ogni fratello? E infine, oltre alla detrazione del 50% per ristrutturazione si può detrarre anche il 65% per il miglioramento energetico?
Risposta: La detrazione spetta a chi ha sostenuto la spesa: quindi se tutti i comproprietari hanno contribuito in egual misura, la detrazione spetta pro-quota. Ipotizzando che i comproprietari siano 3 e siano stati spesi complessivamente 30.000 euro, ciascuno avrà diritto ad una detrazione del 50% in 10 anni sui propri 10.000 euro, non sul totale: quindi 500 euro all’anno per dieci anni per ciascun comproprietario. La detrazione del 50% per ristrutturazione e quella del 65% sono compatibili, ma non cumulabili: le medesime spese non possono ovviamente essere utilizzate per entrambe le detrazioni. Si deve scegliere per quali spese usufruire del 65% e per quali invece del 50%. Si ricorda che, in caso di ristrutturazione, si può godere anche del bonus mobili, sconto fiscale anch’esso del 50% per l’acquisto di arredi ed elettrodomestici.
Domanda di Andrea: Dovrei fare una ristrutturazione con demolizione/ricostruzione e ampliamento. Posso godere del bonus ristrutturazione del 50% ?
Risposta: Nelle richieste di permesso bisogna indicare il tipo di intervento che effettivamente si realizza. I lavori indicati si configurano come nuova costruzione e non possono pertanto beneficiare della detrazione per ristrutturazione.
Se verrà confermata la proroga come per gli altri anni, il bonus ristrutturazione 2018 avrà misura pari al 50% delle spese sostenute per lavori eseguiti sulla casa. Senza proroga, tornerà invece al 36%, alla disciplina originaria. Ciò significa che si potrà detrarre dall’Irpef il 36% delle spese sostenute per lavori sul proprio immobile, fino a un ammontare complessivo delle stesse non superiore a 48.000 euro per unità immobiliare.
La detrazione verrà sempre ripartita in 10 quote annuali di pari importo e per averla basterà compilare debitamente l’apposita sezione del modello 730 o Unico dedicato per l’appunto ai lavori di ristrutturazione.
I lavori per cui spetterà l’agevolazione saranno quelli di:
manutenzione ordinaria solo su parti comuni di edifici residenziali
manutenzione straordinaria sia su singoli appartamenti che su parti comuni di condomini
restauro e risanamento conservativo
ristrutturazione edilizia.
Le spese devono sempre essere pagate con bonifico parlante, postale o bancario, da cui risultano:
causale del versamento, con riferimento alla norma (articolo 16-bis del Dpr 917/1986)
codice fiscale del beneficiario della detrazione
codice fiscale o numero di partita Iva del beneficiario del pagamento.
Al momento del pagamento del bonifico, banche e Poste Italiane Spa devono operare una ritenuta a titolo di acconto dell’imposta sul reddito dovuta dall’impresa che effettua i lavori. Dal 1° gennaio 2015 la ritenuta è pari all’8%.
Se invece si stabilirà la proroga il bonus ristrutturazione 2018 continuerà ad essere al 50% e con limite massimo di spesa ammesso al beneficio di 96mila euro. Salvo cambiamenti varranno le medesime regole per quanto riguarda i soggetti che possono fruire della detrazione (proprietario di casa ma anche detentore dell’immobile), i lavori ammessi all’agevolazione e infine le modalità di pagamento.