- Risponde l’architetto Paolo Mereghetti – studio M&C Architetti Associati, Milano – http://www.mec-architetti.it
La normativa Statale e Regionale è in questi ultimi anni generalmente orientata a riqualificare il nostro patrimonio edilizio esistente, incentivando gli interventi di ristrutturazione degli immobili esistenti e il miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici, in modo da ridurre il fabbisogno di energia. Vanno in questa direzione le disposizioni legislative che consentono il recupero dei sottotetti e il riconoscimento di detrazioni d’imposta delle spese sostenute per interventi che aumentino il livello di efficienza energetica degli edifici esistenti. L’esclusione degli edifici di nuova costruzione, peraltro, risulta coerente con la normativa di settore adottata a livello comunitario in base alla quale tutti i nuovi edifici sono assoggettati a prescrizioni minime della prestazione energetica in funzione delle locali condizioni climatiche e della tipologia.
Nel caso della nuova costruzione, il fisco italiano non prevede quindi particolari agevolazioni o contributi. Vanno rispettate le normative in vigore in materia di isolamento energetico degli edifici, che variano da Regione a Regione, pur sussistendo una normativa di riferimento nazionale (Decreto Lgs.vo n.311/06).
Molte amministrazioni comunali riconoscono lo sforzo economico di chi costruisce un edificio energeticamente efficiente, concedendo bonus volumetrici o sconti sugli oneri di urbanizzazione e sul costo di costruzione. Escludendo qualche raro e limitato contributo regionale, non sembrano esserci attualmente ulteriori incentivi per le nuove costruzioni.