Quesito di Franca D.: vorrei provare da sola a rinnovare la cameretta della mia bambina con qualche mensola in più e aggiungendo delle tende. Ho dimestichezza con i lavori di bricolage, ma vorrei conoscere qualche trucco per forare le pareti con risultati impeccabili.
Rispondono gli esperti di Cose di Casa
Può sembrare un intervento alla portata di tutti, ma prima di forare una parete è meglio conoscere alcuni “trucchi del mestiere”. La prima cosa importante da fare è controllare con un rilevatore di metalli la presenza di tubi o cavi elettrici nella parte di muro interessata. Quindi individuare la posizione esatta dei fori. Nel caso di un singolo foro basta segnare il punto con la matita e poi effettuare una sorta di “invito” sulla superficie tramite un succhiello o una punta metallica, per poi procedere con il trapano.
Primo trucco: qualunque sia il diametro del buco, iniziare a trapanare con una punta da muro molto piccola per arrivare poi al diametro giusto; se necessario, farlo gradualmente utilizzando più punte di misura intermedia. Procedere alla minima velocità e poi aumentarla gradualmente man mano che la punta del trapano entra nel muro. Questo metodo comporta tempi un po’ più lunghi, ma il risultato ripagherà della pazienza avuta.
Se l’oggetto da fissare richiede più fori, meglio procedere a tappe anche in questo caso: cioè praticare il primo foro, avvitare il suo tassello e poi segnare i successivi buchi controllando che tutto sia allineato e “in bolla”, cioè diritto rispetto alla linea del pavimento. Altro suggerimento importante è quello di non risparmiare sulla qualità delle punte e, soprattutto, di utilizzare sempre quelle specifiche per la superficie che ci si appresta a forare.
Per risolvere, infine, il fastidio della polvere, in commercio sono disponibili svariate soluzioni: dai trapani provvisti di propria aspirazione agli accessori da applicare sulla punta di qualsiasi apparecchio.
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Le punte del trapano
Le più comuni in commercio sono di 3 tipi: per metallo, legno e pietra o calcestruzzo. Oltre che distinguersi per la composizione dell’acciaio, dobbiamo essere in grado di riconoscere il loro utilizzo dalla forma, in particolare la punta che le caratterizza in maniera inequivocabile.
Per legno: ha la parte terminale a spillo penetra meglio nella superficie legnosa.
Per metallo: ha la cima affilata e conica.
Per pietra o mattoni: conica e sporgente rispetto alla parte elicoidale con medesimo diametro.
Esistono infine punte speciali, per materiali come cartongesso e piastrelle.
La scelta dei tasselli
Bisogna tenere conto della forza (peso o trazione) che l’aggancio deve sopportare e del materiale in cui è inserito. Il primo dato determina le dimensioni del tassello: più è grande, maggiore è la sua tenuta. Il secondo ne condiziona la forma, o meglio il sistema di bloccaggio, e anche il materiale con cui è realizzato: metallo, plastica, gomma, ecc. In ogni caso è sempre consigliabile verificare le indicazioni del produttore.