Cucina a vista o separata? Due progetti per 75 mq con pro e contro
Uno dei dubbi ricorrenti - soprattutto quando si è in fase di ristrutturazione - riguarda la cucina a vista o separata. Ecco due progetti a confronto per vedere vantaggi e svantaggi in un appartamento di circa 75 mq.
Nella scelta fra cucina a vista o separata, a meno che non ci siano evidenti carenze di spazio, pesano soprattutto le abitudini personali e lo stile di vita. La cucina a vista che come primo effetto ha quello di rendere più godibile e arioso il living, indipendentemente dalle dimensioni della stanza, va incontro a chi ama la convivialità, non teme la confusione, il rumore di sottofondo di piatti, bicchieri e stoviglie, della lavastoviglie in azione, e nemmeno la diffusione degli odori di cottura.
Al contrario, sempre che lo spazio lo consenta, meglio optare per la cucina separata perché scendere a patti con tutti questi “aspetti contro” può risultare difficile anche a distanza di tempo. Per rispondere ai dubbi della nostra lettrice Lucia M. in merito alla disposizione della sua cucina, il nostro architetto Elisa Coffinardi ha realizzato due soluzioni, che proponiamo di seguito.
Stato di fatto
L’appartamento della lettrice ha una pianta piuttosto razionale che ruota intorno a un disimpegno d’ingresso sul quale affacciano tutti gli altri ambienti: una cucina con affaccio sul balcone, adiacente il soggiorno, di fianco il bagno e, a seguire, due camere da letto. Risulta dunque anche ben suddivisa la zona giorno da quella notte. Inoltre tutte le stanze hanno forma e dimensioni adeguate alle loro destinazioni d’uso, con finestre posizionate in modo tale da facilitare la disposizione degli arredi. La cucina in particolare ha tutti i requisiti sia per rimanere separata (in questo caso risulta semi abitabile), sia per essere lasciata a vista: infatti è sufficiente demolire una parete per ottenere un living open space spazioso e con aree funzionali ben definite.
Pianta dello stato di fatto del progetto: cucina a vista o separata
In questa soluzione la cucina, che misura 400 x 200 cm, rimane nella posizione originaria, separata dal soggiorno. La proposta d’arredo asseconda la forma lunga e stretta della stanza con la porta e la finestra sui lati corti. La zona operativa è concentrata su un solo lato, a destra della porta. È organizzata con due moduli a colonna che ospitano il frigorifero e offrono spazio per contenere; di fianco c’è una serie di basi che comprende il piano cottura e i lavelli, opportunamente separati da piani d’appoggio laterali. Sul lato opposto, è previsto un bancone snack che raddoppia anche la superficie di lavoro. Fra i due blocchi funzionali rimane un corridoio di passaggio e di movimento di circa 90 cm, sufficiente per lavorare agevolmente e aprire la lavastoviglie, sistemata nella base di fianco alla finestra. In questa ipotesi, nel soggiorno, di 400 x 500 cm, viene dato spazio alla zona conversazione. È arredata con un divano angolare disposto contro le pareti per lasciare spazio libero al centro. Di fronte, trova posto un mobile porta tv, mentre ai lati dell’imbottito è ritagliata la zona pranzo. È organizzata con un tavolo a console, da aprire solo all’occorrenza, sistemato sotto una serie di mensole che compongono una libreria.
Progetto B
Nella seconda proposta, la cucina risulta a vista semplicemente eliminando la parete che la divideva dal soggiorno. Nel nuovo open space, il layout della cucina non varia molto: la zona cottura e lavaggio rimangono nella posizione originaria così da sfruttare gli attacchi esistenti di acqua e gas. Alla composizione base vengono aggiunti un tavolo che si collega al bancone snack e una serie di moduli a colonna, disposti sul lato corto che confina con il disimpegno. Per contenerli tutti viene prolungata la parete esistente con il vantaggio di ottenere, dalla parte dell’ingresso, una piccola nicchia.
La cucina a vista impone una distruzione diversa del salotto: il divano angolare è a sinistra dell’ingresso, di fronte c’è il mobile portatv.
Le due soluzioni da un punto di vista pratico e compositivo sono altrettanto efficaci perché in entrambe le zone funzionali godono di spazi ben organizzati. La differenza principale, al di là del numero e della dimensione degli ambienti, è nella zona pranzo. Con la cucina separata si dispone di un piano snack, perfetto per la colazione e per pasti veloci, ma non di più. All’occorrenza bisogna aprire il tavolo console in soggiorno e va previsto un posto dove disporre le sedie quando non le si usa. Nella cucina e a vista, il tavolo è sempre a portata di mano, ma di dimensioni più contenute.