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Di forma trapezoidale, il giardino pensile di circa 135 mq si estende sul tetto del garage sottostante l’abitazione. La balaustra perimetrale è nascosta da siepi disposte su tre lati, mentre al centro del prato, che occupa lo spazio aperto, è collocato un gazebo di circa 15 mq che crea una piacevole zona d’ombra per il pranzo all’aperto. La scelta di progettare un’area verde con terra vera sotto i piedi comporta sfide sia strutturali che agronomiche, rendendo necessaria una selezione accurata delle piante da coltivare. Di seguito il progetto incentrato sulle siepi e sull’area pranzo, mentre qui altri due progetti per spazi diversi
Che cosa si intende per giardino pensile?
Si tratta di un’area verde creata su superfici sopraelevate (balconi, terrazzi o tetti), anziché sul terreno. Questa soluzione, ancora poco comune nel nostro Paese, più frequente in altre realtà dove il verde è percepito come un’esigenza primaria, permette di avere giardini senza occupare troppo spazio, migliorando l’estetica e la funzionalità degli edifici. Qui trovi un articolo tecnico di approfondimento.
Vantaggi dei giardini pensili
Oltre all’aspetto decorativo, i giardini pensili offrono vantaggi ambientali e pratici: migliorano l’isolamento termico e acustico, purificano l’aria e proteggono le superfici esterne dalle intemperie. Inoltre, possono contribuire ad aumentare il valore dell’immobile.
I benefici di un giardino pensile non si limitano all’efficienza energetica e al risparmio economico, ma comprendono anche il miglioramento del benessere personale, come tutti gli spazi verdi. Prendersi cura di un piccolo orto o giardino, infatti, aiuta a ridurre lo stress e a migliorare la qualità della vita.
A quale popolo appartenevano i giardini pensili?
L’idea di giardini pensili non è nuova. Già nel 590 a.C., i famosi Giardini Pensili di Babilonia, considerati una delle sette meraviglie del mondo antico, rappresentavano un esempio grandioso di questa tecnica. Questi giardini, realizzati per la regina Amytis dal re Nabucodonosor II, si estendevano su terrazze sopraelevate e venivano irrigati attraverso un complesso sistema idraulico. Sebbene non vi siano prove concrete della loro esistenza, la loro fama ha attraversato i secoli.
Realizzare un giardino pensile: 2 possibilità
Per creare un giardino pensile, è necessario scegliere tra due opzioni:
- un giardino intensivo, che è simile a un giardino tradizionale, calpestabile, con uno spessore maggiore e richiede più manutenzione,
- un giardino estensivo, più sottile e leggero
In alternativa, si possono realizzare giardini su superfici inclinate, come i tetti.
La struttura
La struttura portante deve tenere conto non solo del peso del terreno, del cotico e del carico di persone e arredi, ma anche di quello dell’acqua assorbita e raccolta in caso di piogge abbondanti e continuate che possono saturare il substrato.Vanno poi scelti le piante e gli alberi da inserire, l’eventuale sistema di irrigazione da installare, con relative tubazioni e scarichi.
La realizzazione, quindi, prevede più step:
- la posa di una guaina in pvc e di uno strato drenante insieme a del tessuto filtrante
- l’aggiunta di terriccio
- la semina o la messa a dimora delle piante
Terra e piante: come orientarsi
Lo spessore esiguo del substrato è proprio il limite agronomico con il quale ci si deve confrontare. È evidente anche a chi non è esperto che non potranno essere coltivati alberi veri e propri, perché l’apparato radicale non potrebbe svilupparsi in modo armonico e sufficiente, oltre a creare una possibile insidia per la struttura. Lo spessore del terreno può essere anche un limite per la coltivazione del prato, delle piante da fiore e degli arbusti perché tutte le specie coltivate non possono contare sulla risalita d’acqua capillare dagli strati profondi che le disseta dal basso, ma dipendono esclusivamente dalla pioggia e dall’irrigazione, che diventa quindi fondamentale.
L’importanza dell’acqua
Una corretta regolazione dell’impianto di irrigazione è il segreto per mantenere siepi in salute e prato folto, senza diradamenti, e in crescita attiva. Si deve bagnare in modo efficace, vale a dire con quantità tali in grado di raggiungere lo strato esplorato dalle radici, con regolarità e spesso. Un tetto giardino come questo, esposto totalmente al sole, e ventilato perché in quota, “consuma” un buon quantitativo d’acqua. Per ragioni etiche ed economiche bisognerà curare non solo l’efficienza dell’impianto, ma anche la qualità del terreno perché sia in grado di trattenere acqua senza creare ristagno.
Piante per il lato più lungo: effetto barriera con i rampicanti
Sul lato più lungo, i tralci di una vite americana, Parthenocissus tricuspidata (numero 1 sulla pianta) sono cresciuti su un alto reticolo metallico. Per arricchire la vite americana, al suo interno si possono inserire altri rampicanti, ma solo Bignonia Campsis radicans (numero 2 sulla pianta), che potrà aprire fiori rossi, arancioni, gialli, secondo la varietà scelta, sembra possedere un vigore sufficiente per competere con il rigoglio della vite.
Vite americana
Parthenocissus tricuspidata, questo è il nome della vite americana più utilizzata e diffusa, sviluppa tralci lunghi anche più di 15 m, con foglie grandi e lisce che ricordano quelle dell’edera. Resiste al freddo, fino a -15 °C; durante l’inverno, quando ha perso le foglie, può essere danneggiata da gelate tardive. Robusta, poco esigente, va contenuta solo se i rami si allungano sul prato e l’ombreggiano, causando sofferenza del cotico erboso. In autunno, si assiste a uno spettacolare viraggio di colore verso il rosso e il marrone.
Bignonia
La fioritura della bignonia, localizzata nella parte alta della pianta, avviene sui germogli laterali ed è per questa ragione che a primavera si accorciano i rami danneggiati nell’inverno e quelli di maggiori dimensioni (a una lunghezza di 30-90 cm), così da promuovere la formazione e la crescita di nuova vegetazione. È la mancanza di una corretta manutenzione nel tempo che porta le bignonie vecchie, con oltre 20 anni di età, a essere sparute e poco fiorifere. Per mantenere ed esaltare il suo aspetto decorativo non si deve temere di utilizzare a primavera le cesoie. Solo una pianta matura, ma con vegetazione fresca e nuova potrà coprirsi di fiori.
Sul lato corto protagoniste le siepi
In questa realizzazione le siepi hanno diverse funzioni: delimitano lo spazio; impediscono, insieme agli elementi strutturali, che ci si possa sporgere mettendosi anche involontariamente in pericolo; sono un elemento decorativo, capace di fioriture e cambi di colore durante le stagioni; garantiscono la privacy. Per svolgere questi compiti, le specie da scegliere devono rispondere ad alcuni requisiti base:
- essere di rapida crescita
- essere piante rustiche resistenti a forti sbalzi di gradi, capaci di crescere anche al secco e a temperature alte del terreno
- fiorire in modo abbondante e duraturo, o produrre bacche persistenti e colorate
- avere viraggi di colore stagionali (nuova vegetazione, foliage autunnali, rami colorati)
- richiedere poca manutenzione
- avere apparati radicali non fittonanti né potenti
- essere longeve
Progettare una siepe: una sola pianta o miste?
Nel giardino in foto della casa, la siepe arbustiva è formata da un’unica specie, in particolare fotinia. Caratterizzata da un viraggio di colore intenso, offre sempre garanzie di affidabilità e resa cromatica superbe. Verde, rossa, cangiante, piena di fiori bianchi in primavera, è al tempo stesso sempreverde e mutevole. Sceglierla solo se la varietà e quindi altezza e caratteristiche sono indicate, perché oggi sono disponibili linee molto diverse tra loro e l’errore è sempre in agguato. Economica, rustica e veloce, deve essere potata con attenzione per regolarne la crescita e mantenerla folta eliminando al termine i fiori. Scherma, ma solo in parte, la vista di quello che c’è oltre. In alternativa, altre specie sempreverdi o a foglia persistente possono prendere il suoposto. Per esempio la piracanta, l’alloro, il mirto, il viburno, il pitosporo in climi caldi e al mare perché resistente alla salsedine, l’acuba nelle realizzazioni in ombra, l’eleagnus, anche se a crescita lenta.
La nostra alternativa: un mix di specie diverse
Interessante potrebbe essere la realizzazione di una siepe mista spogliante dove il segreto consiste nel mescolare elementi diversi con fioriture scalari, colorate per tutta la stagione, partendo dalla primavera con i fiori gialli della kerria, fino alle bacche delle callicarpa, passando per le rose.
Queste sono le piante che si propongono:
Spirea (numero 1 sulla pianta)
Arbusto che al momento dell’acquisto si presenta piuttosto sparuto per via dei fusti sottili e non fa presagire quale massa svilupperanno, regalando immense soddisfazioni. Molte sono le specie e le varietà disponibili. In fase giovanile hanno portamento assurgente; crescendo, la chioma si espande assumendo forme morbide grazie ai rami arcuati che decombono fino a terra. Il cespuglio si presenta a forma di mezzo uovo, altezza e larghezza sono di solito confrontabili, ma la prima continua a prevalere. Resta fiorifera e generosa anche senza interventi.
Physocarpus opulifolius (numero 2 sulla pianta)
Originario delle regioni occidentali dell’America settentrionale, è un arbusto di portamento assurgente, leggermente disordinato. Ha ottenuto nel nostro Paese una certa popolarità dopo l’introduzione della varietà “Diabolo” che ha foglie trilobate e ovate rosso scuro, così cupo da poter sembrare nero. I fiori, bianchi con sfumature rosa e centro giallo, sono riuniti in corimbi semiglobosi piuttosto compatti. La fioritura è molto prolungata e ai fiori fanno seguito infruttescenze cremisi acceso, particolarmente decorative. I frutti restano sulla pianta fino all’autunno. La varietà “Diabolo” raggiunge i 180 cm di altezza.
Rubus spectabilis (numero 3 sulla pianta)
“Olympic double” è un rovo a fiori doppi color fucsia o magenta originario della costa occidentale del Nord America, dall’Alaska meridionale alla California. Molto rustico e vigoroso, capace di espandersi grazie alla produzione di nuovi polloni, dovrà essere contenuto se diventa troppo esuberante. Non si accorcia, ma a fine ciclo, dopo due anni, si elimina il tralcio. I fiori, che si succedono per due mesi da maggio a giugno, spiccano sul bel fogliame color verde mela. Desidera un’esposizione in pieno sole e terreni non troppo compatti.
Ai piedi della siepe spogliante
Qui, per introdurre elementi di colore in primavera, prima della comparsa della nuova vegetazione, mettere nel terreno piante bulbose rustiche e durevoli nel tempo, come i narcisi, che non necessitano di alcuna cura. Il “Tahiti”(numero 4 sulla pianta) è fra i più spettacolari e, per i colori a contrasto e la forma ricca, è capace di portare allegria.
Intorno al gazebo: le piente per la zona pranzo all’aperto
Struttura fissa e tecnologica, dotata di un ombreggiante regolabile, il gazebo è il vero fulcro di quest’area, ed è bene non soffocarlo con altre piante. Si suggerisce solo una bordura, bassa e informale, ma molto fiorifera a lungo, di erigeron (numero 5 sulla pianta).
Ai montanti della struttura, in alto, possono essere fissati vasi per ospitare fioriture annuali. In particolare dipladenie mandevillee (numero 6 sulla pianta) e le loro selezioni, scelte a fiori grandi e di colore chiaro per risaltare sulla struttura scura oppure rosse. I tralci mossi dal vento ne alleggeriranno il profilo geometrico.
Rfm CDC 9/2021