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Secondo la normativa attuale le dimensioni minime per un monolocale nuovo sono di 30 mq, compreso il bagno. Ma nelle vecchie costruzioni questo limite non c’era e se ne trovano molti in vendita di dimensioni inferiori.
Quando si acquista un monolocale, la sfida maggiore è quella di trovare una distribuzione funzionale pratica oltre che esteticamente gradevole. Il problema principale è sostanzialmente quello del letto (dove sistemarlo, possibilmente in posizione nascosta? quale sistema trasformabile scegliere?), ma anche trovare la giusta ubicazione per la tv può essere difficile.
PROGETTO 1: come rendere più vivibile e grazioso un monolocale al mare
La lettrice Rossella S. ci ha chiesto: Vorrei ristrutturare il mio monolocale al mare che, allo stato attuale, ha l’angolo cottura separato. Sono disposta a sacrificarlo a favore, se possibile, di una camera da letto, altrimenti meglio lasciare la cucina a vista. In soggiorno c’è un pavimento in cementine che vorrei mantenere, quello del bagno e della cucina vanno sostituiti.
Il valore dell’ingresso nel monolocale
Ricavare la camera da letto, anche nell’ipotesi di invertire bagno e cucina, non è possibile perché la metratura del bagno + l’antibagno è inferiore ai 12 mq richiesti per una camera da letto matrimoniale. Ridistribuire i locali vorrebbe dire rifare tutti gli impianti (e i pavimenti) con bassa resa dal punto di vista pratico, economico e dei tempi di realizzazione.
In alternativa, si propone di aprire la cucina e di eliminare la porta che dall’ingresso conduce al soggiorno/letto. In questo modo l’ingresso diventa parte integrante della zona living che risulta più ariosa e fruibile, con spazi funzionali e ben definiti anche nel loro piccolo.
Il bagno rimane immutato, così come l’antibagno, che non può essere eliminato perché fa da filtro fra locale igienico e cucina. Inoltre, è un vano utile, sfruttabile su entrambi i lati.
Progetto
Nel nuovo layout il soggiorno integra il locale d’ingresso senza rinunciare alla capacità contenitiva: il progetto suggerisce, infatti, di attrezzare la nicchia a sinistra della porta con un guardaroba e quella alla sua destra come lavanderia, in grado di ospitare la lavatrice e una serie di mensole nella parte superiore. A chiusura del vano è previsto un serramento a due battenti. Nella zona prospiciente l’antibagno, sfruttando le pareti che lo separano dall’ingresso e continuando verso la cucina, è prevista una composizione organizzata con vani aperti e chiusi, che definisce anche una sorta di filtro fra la cucina e il soggiorno-letto, ottenuta con una libreria accoppiata a un mobile a ripiani.
L’ingresso (1), di fronte al bagno (2), è ora un ambiente aperto attrezzato con guardaroba (3), libreria (4) e colonne per contenere (5). Rimane comunque uno spazio filtro (che comprede la lavanderia (6) rispetto all’open space, ora più spazioso e godibile. La zona cottura a vista rimane nella posizione originaria per sfruttare gli attacchi esistenti ed è organizzata in una composizione in linea che comprende gli elettromestici di base, prevede un piano a scomparsa (7) per aumentare la superficie di lavoro e una colonna con ripiani estraibili di fianco al frigorifero (8). Di fronte, davanti alla finestra, c’è un tavolo rotondo allungabile (9) allineato al blocco contenitivo libreria/mobile-credenza (10) che scherma parziamente il divano trasformabile in letto (11) alla vista di chi entra. A completare il salotto, due pouf-tavolini (12) e due angoliere gemelle nello stile ma di diversa dimensione (13), una porta-tv.
Cementine vecchie e nuove ben abbinate
Dette anche pastine, queste piastrelle di origini “umili” e impiegate soprattutto nella prima metà del ‘900, in particolare fino agli Anni ’30, sono ancora presenti in molte abitazioni come questa. Anche se tradiscono i segni del tempo, mantengono un fascino inalterato, che si può però ritrovare nelle versioni di produzione attuale. A quella artigianale, ancora viva, che si caratterizza per l’unicità dei pezzi, la bellezza della texture e dei colori, si affiancano modelli industriali che si avvantaggiano della praticità di manutenzione, che deriva da processi di lavorazione tecnologicamente avanzati.
Un trucco per accostare cementine vecchie e nuove…
Tipicamente un tempo ogni stanza era caratterizzata da un colore o un motivo differente. La vicinanza fra piastrelle di epoche diverse salta all’occhio e un modo per stemperare questo effetto potrebbe essere quello di creare intorno al rivestimento con cementine una cornice di piastrelle tinta unita o di parquet, così da creare uno stacco visivo.
o cementine e resina
In alternativa, soprattutto in ambienti di dimensioni contenute, come questo, conviene cambiare tipologia di copertura e puntare magari su resine cementizie in nuance, perfette anche per “ritocchi” in corrispondenza di pareti demolite.
Le nostre scelte per alcuni arredi del monolocale al mare
Legno chiaro e colori non troppo en pendant, divano e tavolo trasformabili per un ambiente confortevole su misura, che tiene insieme funzionalità ed estetica
PROGETTO 2: come sfruttare lo spazio al centro e dividere in zone funzionali
Vediamo un caso pratico: un nostro esperto ha realizzato un progetto a partire dalla richiesta della lettrice Stefania C.: “Vorrei consigli su come arredare al meglio – per una giovane donna che lavora e riceverà amici – un piccolo monolocale (soggiorno+letto+cucina), trasformando ogni spazio utile in un angolo funzionale e soprattutto accogliente. La zona giorno dovrà servire per il pranzo, per vedere la TV o ricevere ospiti. Mi piacerebbe avere anche qualche consiglio sui colori delle pareti e dei mobili e anche sul tipo di tenda da mettere alla portafinestra. Sono disponibile a togliere anche il termosifone accanto alla grande finestra scorrevole qualora fosse opportuno”. Ecco la proposta dell’architetto Ornella Musilli.
Un settore del monolocale, che ha superficie complessiva di 29 mq, può trasformarsi in zona notte con l’apertura del divano-letto. Per dividere zona notte e zona giorno, è stata scelta una libreria bassa, a scomparti modulari, elemento che non “chiude” anche visivamente gli spazi e offre anche un ripiano d’appoggio aggiuntivo; la sua leggerezza è accentuata dalla finitura bianca.
La tv è posta di fronte al divano-letto e installata a muro, la parete è anche decorata con carta da parati ed illuminata da una lampada che può scorrere da soffitto a pavimento.
La cucina è compatta ed inserita nella rientranza dove sono presenti le predisposizioni degli impianti. Per il tavolo, la scelta è caduta su un modello rotondo estensibile; nel periodo estivo la zona pranzo raddoppia sul terrazzo.
Gli armadi contengono il più possibile: disposti nello spazio di entrata, sono realizzati su misura a tutta altezza, con i due fianchi verso l’ingresso rifiniti a specchio, mentre quello verso la cucina è colorato come le pareti ed il soffitto, il modulo terminale presenta uno scomparto a giorno utile per appoggiare oggetti.
Per ricavare spazio in più, per riporre valigie, cambi di stagione, piumini e coperte, sopra lo spazio d’entrata è stato realizzato un controsoffitto portante.
Dopo aver valutato la possibilità di lasciare le finestre senza tende per la gradevolezza della vista, si è deciso di mettere invece un modello a pacchetto che, quando i teli sono alzati, lascia libera la visuale. I termosifoni sono sostituiti con radiatori a piastra, verticali dalla forma minimale.
Prodotti inseriti
- divano-letto, Lulù 2.0 – Ditre Italia
- tavolino Joliet – Tonelli
- carta da parati Reverso – Wall&Decò
- contenitore trasparente (sulla libreria) Sound Rack – Kartell
- tavolo estensibile e sedia, Sabino e Perla – Riflessi
- radiatore Square – Tubes
- arredi outdoor: tavolo e sedie, Table System e Apero – Emu
- lampade terra-soffitto Ok e sospensione Skynest – Flos
- lampada da tavolo Serpente – Martinelli Luce
- vasi in metallo e oggetto decorativo (nella libreria) Malomocco e Cip, svuotatasche Bouble – Adriani e Rossi
PROGETTO 3: Aggiungere un soppalco per la zona notte, con cabina armadio e lavanderia
Nelle cosiddette abitazioni terra-cielo, unità abitative singole a più piani, spesso il piano terra è dotato di ingresso indipendente, come in questo caso. È una situazione tipica delle vecchie case a schiera, dove il piano terra era spesso adibito a magazzino, laboratorio o garage e poteva essere diviso in più ambienti. Proprio la presenza dell’ingresso indipendente (è il caso anche dei negozi su strada) ha spinto a trasformare questi spazi in abitazioni, operazione che è però vincolata alla presentazione di una pratica edilizia. Per un cambio di destinazione d’uso dei locali, in particolare per renderli abitabili, è necessario che siano rispettati precisi requisiti. Il referente per questo tipo di autorizzazione è il Comune in cui si trova l’immobile e la pratica deve essere seguita da un addetto ai lavori, geometra, architetto, ingegnere.
In molti casi, come quello della nostra lettrice Vittoria G., si tratta di ambienti con soffitti molto alti che si prestano all’inserimento di soppalchi. Vediamo attraverso il progetto dell’architetto Ornella Musilli, la soluzione che ha permesso di ottenere un monolocale con soggiorno con cucina a vista, una camera soppalcata, un bagno attrezzato di tutto punto e un vano di servizio lavanderia-guardaroba.
Questa la richiesta: “Nella nostra abitazione terra-cielo, il piano terra composto da tre vani ha un ingresso indipendente. Vorremmo ristrutturarlo per ricavare un monolocale, se possibile con soppalco, considerando che l’altezza dei soffitti è circa 5,50 m”.
I requisiti di abitabilità per realizzare il soppalco nel monolocale
Dall’analisi della pianta di partenza risulta che i vani misurano circa 23,5, 5,9 e 3,75 mq, dimensioni utili per ricavare un mini soggiorno con cucina, un bagno con antibagno e un guardaroba-ripostiglio. Inoltre l’altezza di 5,5 metri consente di inserire un soppalco, di circa 7,80 mq. Nel rispetto della normativa, ha una superficie pari a un terzo di quella del locale sottostante, un lato completamente libero e un’altezza utile sopra la struttura non inferiore a 240 cm, e sotto non inferiore a 270 cm.
Il progetto, a parte l’inserimento del soppalco e la creazione dell’antibagno, necessario per isolare con due porte la zona cottura dal bagno (come da regolamento edilizio), lascia invariata la pianta originaria con tre vani. L’ingresso si apre sul piccolo living, arredato con un divano letto (1), affiancato da un tavolino, che guarda verso la tv (2) ancorata sulla parete a destra della porta. È collocato a favore di luce fra le ampie finestre poste sulle pareti ad angolo e definisce un sorta di passaggio verso la cucina-pranzo (3). Questa, sistemata sotto il soppalco, ha uno sviluppo a elle che sfrutta in parte lo spazio sottoscala. Di fronte alla zona operativa, la superficie quadrangolare è organizzata al meglio con un tavolo rotondo (4) che lascia passaggi fluidi e offre posti a sedere confortevoli. Alle spalle del tavolo c’è il locale adibito a guardaroba e lavanderia (5), chiuso da una porta scorrevole. Il locale è diviso in due: entrando, sulla destra c’è l’armadio chiuso da ante a libro, di fronte il vano lavanderia attrezzato con la lavatrice e un modulo a colonna organizzato con ripiani. La lavatrice sfrutta gli attacchi del bagno di fianco, che è stato diviso in due per ricavare l’antibagno: in quest’area dedicata al lavabo (8) di fianco all’ingresso sono state ricavate due nicchie contenitore (9); nella parte nascosta, separata da una porta scorrevole interno muro ci sono i sanitari (6) e la doccia (7). Sul soppalco, è stato sistemato un letto matrimoniale (10) affiancato dai due comodini.
Per l’illuminazione sono state scelte due sospensioni a boule con cavi regolabili in altezza., per adattarsi al doppio volume.
Per arredare il monolocale, arredi mix&match di tinte soft
Ristrutturare o arredare un monolocale
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