Pergole e tende a pergola… queste soluzioni per l’ombra hanno cambiato notevolmente il modo di vivere l’outdoor e sono diventate una naturale estensione della casa all’aperto sempre più bella e attrezzata, poiché creano zone coperte dove trascorrere piacevoli momenti in giardino o in terrazzo, non solo nella bella stagione.
La pergola è costituita da una sorta di “impalcatura” aperta sui lati verticali (ma in alcuni modelli, anche chiudibile) e nella parte superiore coperta da lame orientabili o da teli che si impacchettano all’occorrenza per scoprire lo spazio sottostante, in tutto o in parte.
Da quelle più semplici a quelle più complesse, le pergole sono in grado di proteggere dal sole e sempre più spesso anche da vento o pioggia a seconda delle caratteristiche specifiche del modello.
Le pergole – considerate strutture mobili (senza fondamenta) – si suddividono in autoportanti (quelle che stanno in mezzo al giardino o al terrazzo) e addossate (quelle che su un lato appoggiano al muro dell’edificio. Si definiscono bioclimatiche quelle con coperture formate da lame orientabili, in alcuni casi anche retrattili, comandate tramite telecomando o anche gestibili da remoto e in abbinamento a soluzioni domotiche.
Per i permessi dipende dal tipo di struttura
Il riferimento è alla normativa comunale in cui si risiede: è bene quindi informarsi all’ufficio tecnico comunale per capire se vi sono particolari vincoli. In linea di massima, se il Comune non ha previsto restrizioni particolari e se si tratta di strutture semplici e di dimensioni non particolarmente rilevanti, eventualmente rimuovibili senza lavori ingenti, la normativa di riferimento è il Decreto Edilizia Libera, che ha elencato una serie di lavori che riguardano la casa e non necessitano di permessi ed autorizzazioni. In generale, poi, il nuovo Glossario dell’edilizia libera semplifica la burocrazia dei lavori in casa, elencando un totale di 58 interventi di edilizia libera, sia all’esterno dell’edificio sia in giardino, che possono essere effettuati senza la necessità di presentare alcun tipo di comunicazione al Comune.
Tra questi rientrano per l’appunto pergolati e gazebi di limitate dimensioni e non stabilmente infissi al suolo, e soprattutto le tende a pergola, coperture leggere di arredo ed elementi divisori verticali non in muratura, anche di tipo ornamentale. In buona sostanza per la realizzazione di soluzioni semplici, non è necessario nessun permesso perché questo tipo di strutture rientrano a tutti gli effetti nell’attività di edilizia libera visto che non costituisce e non comporta una trasformazione urbanistica del territorio, ma ogni Comune con singole delibere può dare una diversa indicazione creando vincoli aggiuntivi o al contrario togliendoli. Fondamentale pertanto prima una verifica in Comune sulla necessità di permessi.
Per esempio, “l’installazione di una pergotenda rientra tra gli interventi di edilizia libera, in quanto si tratta di una struttura leggera con tende retrattili non in grado di alterare la sagoma dell’edificio. Le pergotende possono essere protette lateralmente da tende o teli plastificati arrotolabili e rimovibili (non da vetri o plexiglass portati da una struttura in alluminio”, spiega l’architetto Daniela Petrone. “I vetri infatti si connotano come elementi di chiusura e aumentano il volume considerato abitabile, con la conseguenza necessaria di richiesta di permesso di costruire”.
La condizione necessaria affinché queste strutture possano rientrare nella normativa stabilita dal Decreto Edilizia Libera è quindi che gazebo o pergolati siano realizzati con materiali leggeri e agevolmente amovibili dal suolo se necessario.