La nostra lettrice Jessica P. è alle prese con uno dei tanti inconvenienti che capitano a chi fa lavori in casa o acquista un nuovo arredo: il falegname – ci ha raccontato – ha sbagliato il colore della sua cucina su misura e ora si trova con un arredo stile anni ’70. A parete, aveva da poco finito di posare un attualissimo rivestimento a listelli tricolori wengè, rovere sbiancato e rovere grigio. Il top è in okite bianchissimo. Jessica ci chiede un consiglio per il colore dei mobili che farà riverniciare. Pensava a mobiletti wengé e a pensili rovere sbiancato, oppure tutto wengé, che teme però essere più sporchevole.
Risponde la redazione di Cose di Casa
Il rivestimento della parete in tre colori vincola un po’ nell’inserimento di un quinto colore, dato che c’è già il bianco del top e del forno, ma d’altronde non ce n’è nessun bisogno, perché la cucina sarà perfetta in uno di questi quattro: bianco, wengé, rovere sbiancato o rovere grigio. Per la scelta di fare tutto wengé o tutto rovere grigio (essenza ora più di tendenza del wengé, che ha avuto il suo boom negli anni passati), si deve anche valutare se l’ambiente è luminoso oppure no; queste tonalità non sono comunque più sporchevoli di altre, anzi (sui laccati lucidi, per esempio, il rischio può essere che si vedano di più le impronte). Comunque questa “triade” dà lo spunto per abbinamenti attuali e di tendenza, e si può scegliere una sola delle tinte e riproporla per i mobili. Una possibilità è anche quella di optare per una delle tre essenze per le basi, e di abbinarle il bianco per i pensili, o viceversa. Da non dimenticare però l’opzione total white, che è sicuramente d’effetto ed avrebbe il vantaggio di dare luce ed essere sempre attuale.
Infine, oltre all’opzione della riverniciatura, si può considerare quella della sostituzione delle ante della cucina, che alcune aziende propongono offrendo grande varietà di possibilità nella scelta di colori e finiture, a costi interessanti.