Si può ristrutturare la casa paterna e godere delle detrazioni?

Ristrutturazione della casa paterna da parte dei figli: possono questi detrarre le spese grazie ai bonus previsti? Imu e utenze restano prima casa? Quesiti di Donato C.

Redazione
A cura di “La Redazione”
Pubblicato il 26/06/2013Aggiornato il 25/10/2013
Si può ristrutturare la casa paterna e godere delle detrazioni?

Quesiti di Donato C. “Dobbiamo ristrutturare la casa dove risiede mio padre, che ne è anche proprietario. Per poter accedere alle agevolazioni sulla ristrutturazione, le spese di ristrutturazione devono necessariamente essere sostenute da me e mia sorella, entrambi residenti in altra città. Ci suggeriscono due alternative: 1) donazione della casa a noi figli (con nuda proprietà, mio padre ne mantiene l’usufrutto); 2) casa in comodato d’uso a noi figli. Entrambe le soluzioni ci permetterebbero di poter detrarre i costi di ristrutturazione e in questo caso quale delle due soluzioni consente a mio padre di continuare a pagare le utenze e l’Imu, mantenendo le agevolazioni prima casa”?

Risponde Davide Maestroni, Studio Maestroni di Milano, maestroni@deblasiomaestroni.com

Come previsto dalla normativa per le agevolazione sulle ristrutturazione edilizie, possono usufruire della detrazione fiscale per le spese di ristrutturazione i contribuenti soggetti all’imposta Irpef. Ulteriore elemento necessario, l’essere proprietario dell’abitazione sottoposta a ristrutturazione.
La norma individua anche altri soggetti con la facoltà di detrarre dalla propria dichiarazione dei redditi le spese sostenute per la ristrutturazione, tra questi i nudi proprietari e gli intestatari di un contratto di comodato. Con riferimento al quesito posto e alle due opzioni proposte, è bene ricordare che in caso di donazione della sola nuda proprietà, si andrà a vincolare la possibilità di rivendita successiva dell’abitazione, a seguito dell’atto eseguito. Pertanto si suggerisce di valutare attentamente tale opportunità, anche alla luce dei costi da sostenere. 
Infine occorre fare presente, che l’amministrazione finanziaria può disconoscere quei contratti o atti giuridici posti in essere con il solo fine di ottenere vantaggi fiscali, ma che non sono rappresentativi di un’effettiva realtà. Pertanto è bene che oltre al contratto sottoscritto sussista un utilizzo del bene.
Premesso quanto sopra, entrambe le fattispecie indicate permettono al titolare della nuda proprietà o agli intestatari di contatti di comodato di portarsi in detrazione le spese sostenute relative alle agevolazioni per ristrutturazioni edilizie. Non si pone alcun problema riguardo l’intestazione delle utenze che restano in capo al soggetto che continua a risiedere nell’immobile. Stesso discorso per l’Imu, maturata sull’immobile, che è dovuta dal solo titolare di un diritto reale di godimento (proprietà od usufrutto).

 

NB Le risposte degli esperti forniscono solo indicazioni di carattere generale e non sono sostitutive di pareri resi da professionisti a clienti. La redazione e l’editore declinano ogni responsabilità in ipotesi derivanti dall’eventuale utilizzo delle risposte degli esperti, sia da parte dei richiedenti che da parte degli altri lettori.

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