Il nostro lettore Marco M. ha completamente trasformato una vecchia poltroncina e un pouf per creare un angolo lettura allegro e decorativo. Se decidete di copiare l’idea, innanzitutto occorre che la seduta da rinnovare sia in buono stato per quanto riguarda telaio e imbottitura perché altrimenti bisogna rivolgersi a un tappezziere per farli ripristinare. Primo step: con l’aiuto di carta di giornale ricavare una sorta di “cartamodello” dei vari pezzi che compongono il rivestimento. Si potrà così calcolare meglio il metraggio necessario, ma soprattutto valutare – nel caso si scelga un tessuto fantasia – come “cade” il motivo decorativo. Acquistare sempre stoffa in più, sia per poter rimediare a qualche piccolo errore, sia perché il tessuto va lavato prima della confezione e potrebbe quindi restringersi. Secondo step: ritagliare i pezzi seguendo le sagome in carta, lasciando intorno un’abbondanza di 10 cm per le cuciture. Con l’aiuto degli spilli puntare i pezzi di stoffa sulla poltrona per verificare che forma, dimensioni e posizione del disegno siano giusti. Terzo step: le varie sagome si uniscono con imbastitura e poi si cuciono a macchina al rovescio per ottenere una fodera da fissare alla poltrona con l’apposita sparapunti. Le graffe si nascondono incollandovi sopra la passamaneria.
- tessuto (L 200 x H 250 cm in fantasia + L 100 x H 140 cm in tinta unita)
- passamaneria
- macchina per cucire sparapunti con graffette di 10 mm di profondità
- metro da sarto
- forbici, ago, filo e spilli
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Di origine francese (nasce intorno al 1730), la sua caratteristica principale è la completa imbottitura che unisce braccioli e schienale. Dotata anche di un cuscino mobile, si distingue per la forma avvolgente. I due tipi più diffusi sono la bergère en confessional – con braccioli arretrati e schienale sagomato in alto da due sporgenze proiettate in avanti – e la bergère gondole, a pianta tondeggiante, con schienale e braccioli uniti in un’unica linea.
Fu introdotto nel XVI secolo per dare la possibilità di allungare le gambe e appoggiare i piedi stando seduti in poltrona oppure come piccolo gradino davanti a letti e divani. È imbottito e di norma ha il rivestimento identico ocoordinato al pezzo a cui si accompagna. Può avere struttura quadrangolare, ovale e rotonda; le gambe sono sempre piuttosto corte.
Il tessuto indicato per un rivestimento “fai-da-te” deve soprattutto essere resistente. Vanno quindi bene le classiche stoffe da arredamento, cioè tessuti pesanti realizzati ad hoc, ma si possono usare anche cotone e lino a trama fitta, che possono essere lavati in acqua, vantaggio non indifferente nel caso di fodere rimovibili, jacquard (mix di cotone con sintetico), che mantiene i colori inalterati nel tempo, velluto (morbido e resistente, ma un po’ difficile da pulire). Valutare anche la possibilità di usare tessuti elasticizzati, che facilitano la confezione di fodere su misura. Un “trucco” per verificare se la stoffa è adatta all’impiego nella tappezzeria consiste nello stringerne forte un lembo nel pugno: non deve sgualcirsi. Per quanto riguarda colori e fantasie si possono percorrere tre strade: optare per una stoffa in stile con quello della poltrona, preferire un tessuto neutro (tinte come il corda o il grigio) oppure puntare su un abbinamento in contrasto. Se si sceglie una fantasia, tenere conto che con i disegni piccoli si mascherano meglio eventuali imperfezioni nel lavoro di rivestimento.
abbinando due stoffe diverse
Anche con il disegno più tradizionale, come questa fantasia floreale sui toni del rosa, si ottiene un effetto insolito e personalizzato abbinando un tessuto tinta unita di tonalità coordinata.
Di Dedar: tessuto Ziggy (1) in viscosa, poliestere, lino e cotone e Jasper (2) in cotone, poliestere e poliammide; al metro costano 145,80 euro/m e 167,50 euro/m. Di Sanderson: tessuto Grandiflora (3) in lino, cotone e nylon, costa 88 euro/m; e tessuto Sparkle Coral (4) in cotone e poliestere, costa 84,50 euro/m. Di Ka International: tessuto Benhavis berenjena (5) in cotone a rayon, costa 46,90 euro/m; e Bilbao Piedra (6) in poliestere costa 34,90 euro/m.
Se il legno è un po’ rovinato (sempre che non si tratti di un pezzo d’antiquariato che necessità dell’opera di un restauratore), è meglio intervenire prima di sostituire il rivestimento. l Se c’è una vecchia vernice rimuoverla con l’apposito gel, altrimenti carteggiare semplicemente la superficie e poi verniciarla con prodotti specifici per legno, scegliendo tra una finitura naturale o una coprente. La struttura in legno scuro dà alla seduta un tono elegante, se invece la si vernicia di bianco o in colori pastello l’impronta è più attuale.