Il vecchio tavolino diventa chic con la finitura decapata

Indicata negli ambienti classici e un po' country, la finitura decapata può regalare il fascino dell'antico anche a vecchi mobili che non apprezziamo più. Ecco come la nostra lettrice Monica C. ha trasformato un vecchio tavolino in legno in un comodino decapato.

Redazione
A cura di “La Redazione”
Pubblicato il 18/02/2016Aggiornato il 13/09/2016
Il vecchio tavolino diventa chic con la finitura decapata

Appassionata di pittura e di fai da te, sin dai tempi della scuola, la nostra lettrice Monica C. ci mostra come ha dato nuova vita a un vecchio comodino, all’origine un tavolino in arte povera che aveva in casa da anni, usando la tecnica del decapaggio. Ecco quali sono i passaggi di lavorazione che ha seguito.

Prima di tutto il tavolino è stato accuratamente lavato con acqua e ammoniaca in tutte le sue parti interne ed esterne e lasciato asciugare per un giorno interno. Il giorno successivo lo ha sverniciato usando prima una carta vetrata a grana grossa per rimuovere lo strato superiore di verniciatura, e successivamente con carta vetrata sottile passando in modo da levigarla il più possibile.

In seguito ha passato una spugnetta umida alla fine di questa operazione per essere sicura di aver tolto ogni residuo o polvere di legno depositata (così che non rimangano sul pennello al momento del passaggio del colore). Utilizzando un pennello, ha steso una mano di aggrappante su tutto il mobile, sia esternamente che internamente (ad eventuali cassetti), e ha lasciato asciugare. L’aggrappante o la cementite consentono di far aderire il colore su superfici già trattate. Ho quindi passato una mano del colore oro come sfondo, in modo uniforme. Poi è stato il momento di una seconda passata.

Atteso un altro giorno perché si asciugasse completamente (se il colore non è ben asciutto c’è il rischio che affiori l’aggrappante), poi con una candela bianca e non profumata, ha sfregato tutta la superficie del mobile e soprattutto sulle parti che voleva “anticare” per farla sembrare invecchiata. Se il lavoro viene eseguito in estate, la candela si usa così come acquistata, se il lavoro viene effettuato d’inverno, la candela risulta molto dura in superficie quindi sarà necessario intiepidirla leggermente avvicinandola ad un accendino facendo attenzione però a non farla colare o a non renderla troppo calda.

Senza attendere tempo, ha quindi passato una mano del secondo colore (quello che si nota in superficie), che ha scelto come predominante rispetto allo sfondo. Poi ancora una seconda mano e, una volta asciutta la prima, ha atteso che si asciugasse bene.

Il giorno successivo Monica ha grattato con lana d’acciaio media la superficie del mobile, soprattutto sulle parti in cui aveva distribuito la cera, ottenendo così l’effetto decapato. Quindi tutto il mobile è stato passato con lana d’acciaio finissima per uniformare il colore ed alla fine “lucidato” con un panno di lana chiaro (perché non deve lasciare colore) e senza peli.
 
I colori che uso sono a base d’acqua, ecologici ed inodore ed hanno una particolarità: contengono una percentuale di cera e quando sono asciutti si possono lucidare con il panno di lana ottenendo un colore lucido e brillante che non necessita di vernice lucidante. Infine ha cercato il pomello giusto per completare l’opera.

Clicca per vedere full screen il fai da te di Monica C. (www.iconashop.com) 

  • comodino-savane_1
  • 001_Comodino_ Savane

 

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