In cucina il nostro lettore Dario B. aveva una nicchia sovrastata da una finestra, proprio sopra il lavello, dove oltretutto non era possibile montare dei pensili. La vecchia soluzione a ripiani schermati da una tendina non lo convinceva più, soprattutto perché vanificava la presenza della luce naturale. Così ha realizzato un mobiletto posizionandolo all’interno del vano sfruttando la profondità dell’antico muro (circa 40 cm di spazio utile).
La struttura è autoportante e fissata al muro mediante tasselli. Sono stati realizzati due ripiani principali, dove quello superiore fa anche da top della composizione. I diversi vani sono stati suddivisi con montanti verticali che fanno anche da appoggio per le cerniere delle antine. Le misure dei diversi vani nei quali è suddivisa la nicchia sono state calcolate in base alle larghezze delle antine ed dei cassetti acquistati online (da Onlywood), già pronti. Il corpo inferiore ha un vano di due antine a cerniera, tre cassetti e un ultimo chiuso da una antina. La sua altezza è di 47 cm.
Il corpo superiore ha un ulteriore vano a due antine, uno centrale portabottiglie da 16, e uno con antina finale. La sua altezza è di 64 cm e la larghezza totale del mobile è di 150 cm. I due diversi corpi (superiore ed inferiore) sono stati costruiti separati a terra e poi fissati in posizione. Oltre all’acquisto delle antine e dei cassetti, tutto il resto è stato costruito con del legno recuperato.
Per ultimo, una mano di impregnante per legno alla struttura e – per ottimizzare la luce nell’ambiente – una mano di bianco. Ho completato con maniglie in anticato acquistate presso un brico.