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Creare la composizione più giusta per le nostre cornici non è un compito facile, ma è uno dei modi più semplici ed efficaci per trasformare una parete e persino dare nuova vita a un’intera stanza. Parole d’ordine sono: proporzione e tecnica, cioè giocare con i colori, gli allineamenti e le asimmetrie. Più la capacità di maneggiare con cura gli attrezzi (facili) del fai da te. In questo articolo vi diamo un po’ di consigli su come disporli a parete, mentre in altri due vi diciamo come fissarli e come dargli la giusta luce.
È il dubbio di tutti coloro che acquistano un nuovo quadro da aggiungere alle pareti di casa, ma anche di chi rinnova con un’imbiancatura e può permettersi di riposizionare tutte le cornici. Le regole sono poche ma vanno apprese, centimetro alla mano, per potersi poi affidare al proprio gusto e creare il proprio stile personale.
Come disporre i quadri sulla parete
Il quadro è l’elemento che completa e impreziosisce, rende l’atmosfera più ricca. Una parete vuota, priva di colore o di un qualche elemento decorativo, può creare un effetto di eccessiva sobrietà, per usare un termine non troppo negativo. Catalizzando l’attenzione dell’osservatore, questi elementi devono armonicamente combinarsi all’arredo per evitare dissonanze e stonature.
Quadri e stampe sono elementi di impatto e donano personalità all’ambiente. La grandezza della stanza, la luminosità, lo stile, ma anche la tipologia di mobili, i materiali, la presenza di tappeti, tende e altri complementi d’arredo influenzano la scelta di un quadro, che deve integrarsi perfettamente nell’ambiente per valorizzarlo al meglio.
Un solo quadro da valorizzare al massimo
Da solo, senza nulla che gli rubi la scena, deve essere protagonista della parete. Naturalmente per esserlo davvero deve essere di grande impatto e deve avere una posizione che gli garantisca la giusta prospettiva. È la scelta ideale se l’ambiente è spazioso, il quadro è grande e si vuole ottenere un effetto scenografico.
Più quadri da allineare in modi diversi
Qualora si vogliano appendere più quadri sulla stessa parete si può scegliere di farlo in modi diversi, si può scegliere:
- di allinearli tra loro seguendo la linea della base ad altezza di circa 120 cm dal pavimento
- di allinearli prendendo in considerazione la linea centrale che idealmente li attraversa, disponendoli così ad altezze differenti. Questa soluzione è valida soprattutto qualora si tratti di quadri di dimensioni molto diverse tra loro o disposti su grandi e lunghe pareti senza arredi.
- Infine, è possibile anche allinearli tra loro seguendo la linea superiore, scegliendo, in caso di grandezze differenti, quella del quadro più alto.
- Su pareti strette e delimitate si può anche decidere di appendere i quadri con allineamento verticale ovvero uno sotto l’altro, in questo caso è necessario immaginare di dividere in due la parete in senso verticale, in modo che la linea ideale che la divide coincida con il centro dei quadri.
- L’allineamento obliquo dei quadri, invece, è solitamente utilizzato in presenza di scale e segue idealmente la linea che corre parallela alle scale.
Quadri in apparente disordine ma con un criterio
Quadri di dimensioni differenti non possono essere “seminati” come capita su un muro vuoto. Il modo più semplice per dare un ordine alla composizione è racchiudere l’insieme che si vuole creare in una sorta di figura geometrica immaginaria, di solito un rettangolo oppure un quadrato.
Per la composizione di più cornici raggruppate – distanziate fra loro in modo abbastanza uniforme – , risultati di grande impatto si possono avere creando un insieme dall’ideale contorno geometrico, quello di un rettangolo o di un quadrato oppure di un cerchio con il quadro più grande al centro e gli altri intorno.
Dimensioni dei quadri
Se si hanno quadri grandi e quadri piccoli da posizionare ex novo in una casa, si può considerare che
- su pareti ampie o libere da arredi, si può optare per quadri di grandi dimensioni e di forte impatto o per raggruppamenti di piccoli quadri con soggetti, colori e stili simili tra loro. Utilizzare quadri molto grandi su pareti di grandi dimensioni
- su pareti di piccole e medie dimensioni meglio mettere quelli di dimensioni più contenute, sempre rispettando dei criteri compositivi.
Abbinare cornici diverse per stile e colore: si può?
Accostare una cornice barocca in legno dorato a una ultramoderna in metallo è una scelta rischiosa: per abbinare bene gli stili occorre soprattutto coerenza, sia con l’arredamento della stanza, sia con gli altri quadri. Ma non è vero che due stili diversi non possano coesistere: occorre che il mix sia armonico, che abbia elementi comuni, come per esempio la finitura e il colore o il soggetto rappresentato (per esempio tutti disegni in bianco e nero).
Come prendere le misure per mettere quadri e cornici
Si tratta di un’arte che sposa gusto, sensibilità per i colori e senso delle proporzioni. Che si può facilmente imparare grazie ad alcuni consigli preziosi e a pochi strumenti: un metro, carta, matita. Prima di procedere ad appendere un quadro sulla parete, forando il muro, è bene tenere in considerazione alcune misure di riferimento.
- Evitate di tentare di abbinare e appendere i quadri fidandosi solo del proprio istinto, incrociando le dita sul risultato finale, rischia solo di regalarvi muri pieni di inutili buchi. Come ovviare a questa incognita? Il primo consiglio è quello di sperimentare sempre lo schema della composizione prima di prendere in mano chiodi e martello.
- Procedete disegnando la parete, i mobili e la composizione dei quadri su un foglio, naturalmente in scala (la più consigliata è 1:20) per valutare l’effetto finale. Un altro sistema, ottimo per armonizzare non solo le forme ma anche i soggetti dei quadri, è collocare le cornici sul pavimento e osservarli dall’alto, magari salendo su una scala per avere un punto di osservazione diverso da quello frontale.
- I più tecnologici possono fotografare i quadri e ricostruire al computer la parete, simulando gli accostamenti sullo schermo.
A quale altezza si mettono i quadri
Per questo si deve appendere all’altezza degli occhi. Indipendentemente da forma, dimensione o orientamento verticale o orizzontale, è bene fissare il quadro ad altezza sguardo, in modo che non risulti né troppo alto né troppo basso, anche se ovviamente l’effetto è molto diverso nelle case con soffitti di 270 cm o nelle case d’epoca con plafoni oltre i 340 cm. Il quadro dovrà essere idealmente posizionato seguendo una linea orizzontale immaginaria parallela al pavimento, da calibrare con l’ausilio di un metro o di una livella.
Per scegliere l’altezza più corretta devono essere prese in considerazione la linea base della cornice/tela, la linea centrale che idealmente divide il quadro a metà e la linea superiore. Solitamente la linea base non supera i 120 cm di altezza da terra, la linea centrale arriva circa a 160 cm di altezza, mentre la linea superiore raggiunge circa 170/180 cm ovvero circa i 5/8 di altezza della parete.
È sempre preferibile, anche in ambienti piuttosto grandi, evitare di posizionare i quadri troppo in alto, perché poco visibili all’osservatore. Un’indicazione può essere quella di posizionare in alto quadri grandi, astratti o dalle tonalità più scure, mentre ritratti, nature morte, paesaggi o quadri più piccoli più in basso, per farne cogliere i minimi dettagli.
Come illuminare i quadri
Per quanto riguarda l’illuminazione è sempre preferibile evitare la luce diretta del sole sul quadro, in quanto i raggi UV potrebbero danneggiarlo e alterarne i colori, ecco perché si consiglia di non posizionare il quadro sulla parete in direzione della finestra. È preferibile optare per una illuminazione artificiale dall’alto con un faretto dotato di vetro protettivo o dal basso con luci inserite nei mobili o nel pavimento, per creare effetti luminosi particolari e suggestivi. Sempre sconsigliata invece l’illuminazione laterale che spesso genera riflessi che non permettono di mettere a fuoco il soggetto. Molto di moda l’illuminazione proveniente dal retro del quadro, resa possibile dal posizionamento di luci a led.
Altro consiglio importante è quello di non posizionare mai i quadri sopra camini e fonti di calore che possono danneggiarli e o all’interno di bagni e cucine perché la condensa e l’umidità li rovinano possono rovinare le cornici e le tele. Oggi le cornici sono sempre più moderne e lineari composte da una base e un vetro di copertura; quelle con profilo più largo prevedono anche il passepartout ovvero quella parte che collega la cornice all’opera, che racchiude perfettamente il soggetto e lo valorizza.
Un ultimo suggerimento è quello di non accostare sulla stessa parete fotografie e dipinti, perché sono generi stilisticamente lontani tra loro, a meno che non si voglia puntare su studi e sperimentazioni particolari.
Luce dal basso, dall’alto o con luce diffusa?
Illuminare i quadri nel modo migliore permette di valorizzare le opere ma anche l’ambiente che le ospita. Ecco qualche utile suggerimento.
Illuminare i quadri, una stampa o una fotografia nel modo meno opportuno può svilire l’effetto estetico dell’insieme. Per ottenere un buon risultato è bene “studiare” come, dove e quanta luce usare. La parete di casa è come il fondale di un palcoscenico, e le luci che illuminano la scena possono accendere i contrasti oppure, al contrario, essere diffuse, per un risultato più naturale. L’intensità della luce, il suo colore e la sua direzione rispetto ai quadri sono opzioni da usare con furbizia nelle situazioni più critiche, come gli ingressi e i corridoi.
Illuminare i quadri in casa non è come in una galleria d’arte. In una casa, e quindi non in una galleria o in un museo, un quadro difficilmente ha una luce tutta sua, a meno che non sia particolarmente importante. Il modo migliore per illuminare l’ambiente con un occhio di riguardo alle immagini sulle pareti è quello di usare lampade a terra o da tavolo che possono essere spostate facilmente, per evitare ombre o riflessi dannosi sul dipinto.
L’angolazione giusta per illuminare i quadri
L’inclinazione migliore per illuminare un quadro dall’alto è di formare un angolo di 30° tra faretto e soffitto. Questo è il modo migliore per evitare ombre e riflessi, soprattutto se l’immagine è coperta da un vetro. Eventualmente (e sempre che ciò sia possibile), può essere opportuno inclinare anche il dipinto, per migliorarne la visione.
Illuminare i quadri con luce calda o fredda?
Il tono della luce deve essere abbinato ai colori del quadro. Se prevalgono giallo, arancione o rosso, è preferibile scegliere tonalità calde, con temperature di luce intorno ai 3.000 K (K è la sigla di Kelvin, l’unità di misura internazionale della temperatura). Se i colori sono freddi meglio scegliere luci più fredde, attorno ai 4.000 e i 5.000 K. Una sorgente luminosa neutra (4.000 K), che tende al bianco, è comunque accettata da tutte le immagini.
Quadri e tappezzeria
Le pareti tappezzate sono già decorate; un quadro potrebbe essere eccessivo o, al contrario, sparire del tutto fino a confondersi. In questo caso, forme del disegno stampato e accostamenti cromatici devono creare una composizione molto armoniosa. Nel dubbio rinunciatevi del tutto.
Come mettere i quadri stanza per stanza
Ogni stanza della casa (persino il bagno e la cucina) raddoppia il suo appeal con il quadro giusto.
Quadri in corridoio o in ingresso
Niente di più adatto per arredare un corridoio, dove la profondità è spesso solo quella per un comodo passaggio e non permette magari di prevedere mobili, di mettere una serie di quadri in sequenza. Si possono disporre su una parete o su entrambe, anche inframmezzati dall’eventuale presenza di porte.
Per quanto riguarda gli ingressi, in genere si tratta di zone piccole e buie o, al contrario, spaziose ma un po’ dispersive. Qui i quadri possono avere una duplice funzione: alleggerire le pareti con soggetti chiari e semplici nel primo caso, oppure creare movimento nel secondo. Meglio che le cornici o i soggetti siano comunque coordinati.
Come mettere i quadri in soggiorno
Mobili, divani, zone di passaggio e dedicate al relax: il living è forse l’ambiente più dinamico e complesso della casa. Ci si siede, si conversa, si guarda la televisione, si riposa… Insomma qui i quadri stanno sempre bene, a patto di seguire qualche piccolo suggerimento. Le pareti vuote sopra il divano, per esempio, o sopra una madia possono ospitare grandi immagini ben centrate nella larghezza dell’imbottito: è una scelta estetica sempre di sicuro effetto.
Anche le composizioni con più cornici sono piacevoli da guardare, purché il perimetro esterno della composizione sia a filo con i braccioli del divano, quasi a formare un blocco unico. In tutti i casi, l’altezza da terra deve essere sempre compresa intorno ai 120 cm.
Quadri nella zona pranzo o in cucina
Sono luoghi dove i quadri si apprezzano soprattutto stando seduti. Si possono quindi fissare un po’ più in basso del solito: il bordo inferiore va sistemato tra i 90 e i 100 cm dal pavimento. Nelle cucine vere e proprie, inoltre, la parete sopra il tavolo, di solito libera da pensili, è adattissima ai quadri. Perfetto è il soggetto singolo, centrato rispetto al tavolo. Se poi bancone e pensili sono molto vicini, i migliori risultati si hanno collocando le cornici un po’ più in alto del solito, seguendo la riga di mezzeria dei pensili.
Quadri sopra il letto
La parete sopra il letto è perfetta per ospitare un grande quadro o composizioni compatte di quadri: un insieme di piccoli elementi, appesi a circa 90 cm da terra, tutti uguali e con identica distanza l’uno dall’altro, sono una disposizione classica, riposante da vedere. Se si vuole osare con cornici diverse, sono possibili altri allineamenti; l’importante è che la composizione non esca dai limiti segnati otticamente dai comodini.
Quadri in bagno
Di solito, non si mettono se le pareti sono tutte rivestite in piastrelle. In alternativa, un’ottima soluzione è ricorrere a un sistema di fili o catenelle, da agganciare nella parte alta del muro, al confine con il soffitto, zona che di solito è lasciata a stucco.
Se invece il bagno è tinteggiato con smalti o rivestito in resina, l’effetto dei quadri è davvero apprezzabile. Sono adatti piccoli quadri dai soggetti uniformi fra loro.
Come fissare i quadri?
Fissare i quadri a parete senza fare danni e ottenendo l’effetto desiderato non è proprio una cosa scontata per tutti quanti. Occorre fare attenzione all’ingombro e, soprattutto, al peso del quadro.
Chi pensa che, per fissare i quadri, bastino chiodi e martello non ha esattamente idea di cosa sia necessario fare. In certe situazioni servono i tasselli, in altre basta una striscia adesiva, in altre ancora sono indispensabili i bulloni a molla. Oltre a valutare bene come disporre i quadri sulla parete, è utile dunque una mini guida alla scelta dei fissaggi, tenendo conto anche del peso del quadro e del muro su cui si lavora. Armarsi di martello o di trapano non è il primo passo da fare quando si vuole appendere un quadro, casomai è il secondo. Innanzitutto bisogna prendere le misure ed essere sicuri della posizione del chiodo sul muro e quindi prestare attenzione alla cornice.
Per poter essere appesa, la cornice deve possedere un apposito gancetto (si chiama attaccaglia ed è a triangolo o ad anello), la cui posizione dipende dall’ingombro e dal peso. Se il quadro non è troppo pesante, l’attaccaglia va collocata esattamente al centro della parte superiore della cornice, in modo tale che il quadro, una volta appeso, non penda da uno dei lati. Il gancetto va attaccato alla cornice con chiodini a testa larga, attraverso i fori predisposti sulla piastrina metallica di cui è dotato.
Le dimensioni contano: se il peso del quadro è rilevante o è comunque molto ingombrante, una sola attaccaglia non basterà. Meglio quindi applicarne due, entrambe sul lato superiore della cornice. Saranno quindi necessari due buchi nel muro? Non è detto: è possibile far scorrere una catenella o una cordicella attraverso gli anelli e appenderlo a questa. Se non si vuole mostrare la catenella, allora occorre collocare le due attaccaglie ai lati della cornice, sui due montanti. Ciò però è possibile soltanto con cornici che hanno uno spazio vuoto al centro. La lunghezza della catenella sarà tale da formare un triangolo, il cui angolo superiore sarà appoggiato al chiodo. Questo sistema distribuisce meglio il peso del quadro ed è del tutto invisibile.
Quali sono i migliori chiodi per appendere quadri?
Per il fissaggi a muro, i chiodi in acciaio temprato sono robusti e resistenti ed garantiscono un fissaggio sicuro.
Per i quadri grandi è necessario utilizzare almeno due chiodi o tasselli, mentre per quelli più piccoli può bastarne anche uno centrale. Prima di inserire i chiodi, è bene prendere le misure con un metro e segnare sul muro il punto preciso con una matita.
Sostegni adatti ai quadri: viti, tasselli…
I quadri devono avere dei sostegni adatti Parliamo degli strumenti di fissaggio che garantiscono la sicura esposizione di un quadro. Come appenderli senza rischio che cadano? Solitamente i quadri di casa non hanno pesi eccessivi, dunque è importante soprattutto scegliere la misura e il tipo di tassello più idoneo al tipo di parete che lo deve supportare, in base anche al peso e alle dimensioni dell’oggetto da appendere, adatto. Per quanto riguarda il sistema di fissaggio, il più corretto consiste nel forare la parete con la punta del trapano, inserire all’interno del buco ricavato il profilo, preferibilmente seghettato, così da evitare la rotazione del tassello anche in fori imperfetti, e dotato di “collare” che ne impedisca lo slittamento all’interno del foro. Tasselli universali che funzionano ad annodamento o espansione consentono l‘utilizzo in tutti i materiali pieni, forati e in lastre. Su pannelli in cartongesso, forare solo con movimento di rotazione (senza percussione) e favorire l’impiego di tasselli a espansione per richiamo del cono, dotati di alette laterali che impediscono la fuoriuscita dalle guide longitudinali del tassello durante la fase di richiamo per avvitamento.
In caso di composizione, usare un’assicella
Se il quadro appeso con la livella è il principale di una composizione più complessa, è possibile attaccare gli altri con un’asticella di legno, seguendo questi semplici accorgimenti:
- si pianta un chiodo nell’assicella, facendo in modo che sporga un po’ dall’altra parte
- tenendo l’asticella con una mano, si appende il quadro al chiodo e ci si avvicina al primo quadro della composizione, che dovrebbe orientare tutti gli allineamenti
- si cerca l’allineamento desiderato, avvicinando il quadro e l’assicella al muro. Una volta trovato, si tiene ferma al muro l’asse con una mano e con l’altra si toglie il quadro, appoggiandolo al pavimento
- con il martello si colpisce il chiodo in modo che buchi del tutto l’assicella e lasci un segno sul muro: lì dovrà essere piantato il chiodo che reggerà il quadro definitivamente
- si può procedere con gli altri quadri nel medesimo modo.
Quadri, attenzione al peso
Quanto al peso dei quadri, è importante valutarne l’entità per fissarli a parete nel modo più opportuno.
Sotto i 10 kg
- Un semplice chiodo. Per un quadro leggero, sotto i 5 Kg, un chiodo è sufficiente. Basta sceglierne uno da 3,75 cm o da 5 cm: si appoggia al centro del segno tracciato precedentemente con la matita, con un’inclinazione di 45° rispetto alla parete.
- Gancio. In commercio esistono anche piccoli ganci per sostenere quadri leggeri. Naturalmente, sarà il gancetto a essere collocato sul segno che indica il punto in cui
il quadro sarà appeso. - Viti e tasselli. Se si vuol andare sul sicuro, si può usare una vite con relativo tassello. Con il trapano si forerà il muro, si inserirà il tassello e poi la vite che dovrà essere avvitata.
Sopra i 10 kg
- Vite autofilettante. Se il quadro è pesante si applica un tassello con gancio apposito: si fa un buco nel muro con un trapano, s’inserisce il tassello e poi si avvita la vite con un cacciavite o a mano, nel caso fosse provvista di gancio (è consigliato l’aiuto di una pinza).
- Bullone a molla. Per ottenere la massima presa sì al bullone a molla. Si tratta di un gancio con due alette di metallo: si fissa al muro con un foro di 1,25 cm praticato con un trapano, si allineano le alette al corpo del bullone, tenendo le estremità con pollice e indice per tenerle chiuse. A questo punto, s’inserisce nel muro e si avvita a mano, aiutandosi con una pinza.
Come usare la livella per appendere i quadri
Per essere sicuri di non appendere un quadro storto, c’è una sola cosa da fare: usare una livella o bolla. In commercio se ne trovano di tutti i tipi: da quelle tradizionali a quelle laser, più sofisticate. In questo modo non soltanto possiamo essere sicuri che il quadro sarà dritto, ma che sarà perfettamente allineato anche con altri elementi della parete (come finestre, specchi, mobili), se questo è l’effetto che si vuole cercare. Inoltre, se si vuole realizzare una composizione di tanti quadri tutti allineati al lato superiore o inferiore della cornice, la livella è utilissima proprio per definire l’esatta posizione del primo. Gli altri saranno allineati di conseguenza.
Per sapere dove piantare il chiodo con esattezza, il metodo migliore è questo: con la livella si individua il punto in cui si desidera la cornice. Si segna, magari con un pezzetto di scotch, dove si vuole posizionare il lato superiore. Si misura la distanza fra l’anello (o il vertice del triangolo che forma la catenella in tensione) e il bordo superiore della cornice e si riporta sul muro, facendo riferimento al nastro adesivo: questo è il punto preciso in cui dovrà essere posizionato il chiodo.
Dopo aver definito la posizione del primo foro, con una livella è possibile evidenziare precisamente la posizione del secondo e allinearlo in senso orizzontale al primo.
Forare il muro per appendere i quadri
Per praticare il foro nel muro, è necessario posizionare l’avvitatore/trapano con punta piccola in posizione perpendicolare alla parete e procedere allargando il foro, senza però arrivare troppo in profondità per non rischiare di rovinare stucco e intonaco. Dopo aver realizzato il foro, basta ripulirlo con un pennello e inserire vite o tassello all’interno, verificando che sia ben saldo. Se si dovessero riscontrare difficoltà nell’inserimento del chiodo/tassello, è possibile allargare ancora il foro, utilizzando una punta per il trapano di diametro maggiore.
Appendere senza forare il muro
Non sempre si può (o si vuole) forare una parete. Oggi sul mercato sono disponibili anche diverse soluzioni per appendere quadri o montare mobili senza ricorrere a chiodi o tasselli, si tratta di particolari colle per fissaggi permanenti indicati sia per interni che per esterni o speciali strisce adesive che consentono di evitare di bucare il muro. Ecco tre metodi alternativi a trapano & martello.
Strisce adesive
Questo sistema è perfetto per i quadri leggeri. Il primo passo è rimuovere ogni gancetto dalla cornice, perché le strisce hanno bisogno di superfici piane per poter aderire perfettamente. Poi si strofinano la cornice e la parete con alcol denaturato e un panno pulito e si lascia asciugare. Infine, si applicano le strisce (ognuna è composta da due strati). Se ne attaccheranno tante quante servono:
- una coppia di strisce sostiene un peso di 1,4 kg e la maggior parte delle cornici da 20×28 cm. Si attacca al centro del lato superiore della cornice (si pesa il quadro con la normale bilancia pesa persone)
- due coppie sopportano 2,7 kg e la maggior parte delle cornici da 28×44 cm. Devono essere disposte ciascuna agli angoli superiori del quadro
- quattro coppie sostengono 5,4 kg e quasi tutti i quadri da 46×61 cm. L’esatta posizione è: una coppia di strisce a ciascun angolo superiore e le rimanenti due coppie sui lati verticali, a circa due terzi della lunghezza del quadro, calcolata partendo dall’alto. Su ogni confezione sono riportate le istruzioni per il perfetto fissaggio al muro.
Ganci adesivi
Un altro sistema per appendere quadri leggeri (con un peso compreso fra 2,3 e 3,6 kg) sono i ganci adesivi molto piccoli. Per appendere quadri più pesanti, bisognerà usare più ganci, facendo però attenzione a ben distribuire il peso su tutti gli elementi, che devono essere perfettamente allineati. Il muro va prima pulito con alcol denaturato e poi lasciato asciugare.
Gomma e nastri adesivi
Il nastro biadesivo è adatto se l’immagine da appendere è molto leggera (mai superare il peso di 500 g). Si applica tutt’attorno alla cornice e si appoggia al muro pulito con una leggera pressione di 30 secondi. L’unico problema è che il nastro adesivo può scrostare la vernice, se si cerca di toglierlo. Le gomme adesive riutilizzabili sono nate per applicare poster o quadri molto leggeri: con il tempo però diventano gommose e difficili da staccare.
Le colle diventano completamente trasparenti una volta asciutte, non lasciano traccia e garantiscono una perfetta forza di incollaggio su qualsiasi superficie.
Quadri e cornici anche sulle mensole, non appesi
Grandi o piccole che siano, le pareti non possono essere lasciate spoglie, perché inevitabilmente risulteranno spente e piatte. Ecco perché vanno rese belle con quadri e cornici, anche da appoggiare su mensole apposite, per creare un’atmosfera ricercata e accattivante ma anche funzionale.
Le mensole possono essere in legno, acciaio, metallo, cristallo… , più o meno profonde, per ospitare piccoli oggetti, cornici o copertine di libri o riviste (per esempio di viaggi, moda, grafica & design, che sono già di per sé piccoli quadri) e creano un mix interessante che non è solo espositivo, ma racconta la personalità di chi abita la casa.
Attitudine dal look fresco e casual, quella di appoggiare un pezzo d’arte o un particolare oggetto di design su delle mensole, permette anche di cambiare facilmente la disposizione dell’allestimento a differenza di quanto accade con i quadri fissati a parete in modo permanente.
Equilibrio, armonia e coerenza devono guidare nella scelta dell’allestimento decor della parete. Al bando la monotonia, ma è vivamente consigliato scegliere un tema, un mood che ci indichi la strada da percorrere per ottenere un insieme ricco e del tutto personale.
Appendere i quadri allineati in verticale
Sembra complicato se non ci conoscono i facili trucchi per farlo al meglio, ma appendere i quadri in verticale è invece una cosa davvero semplice. Ecco i suggerimenti della nostra decoratrice che ci spiega come fare.
Per appendere i quadri su una linea verticale senza sbagliare bisogna usare una livella oppure ricorrere ad un metodo fai da te efficacissimo come quello del “filo a piombo”, utilizzando un peso qualsiasi.
Non è necessario quindi acquistare strumenti particolari o calcolare misure in modo complicato, perché sarà sufficiente del nastro carta su cui segnare le misure e un po’ di precisione nell’eseguire tutto il lavoro. In questo caso, è importante non schiacciare troppo il nastro carta per non farlo aderire troppo al muro e rischiare distacchi di intonaco.
Appendere quadri in modo regolare su una linea verticale è utile in caso di pareti strette, come in ambienti di passaggio o nicchie, o nel caso di composizioni regolari di quadri con cornici simili per forme e dimensioni.
Materiali occorrenti
- Chiodi e martello
- Riga
- Matita
- Metro
- Nastro carta
- Livella (facoltativa)
oppure
- Spago o filo spesso
- Forbici
Fai da te step by step
Legate un paio di forbici ad uno spago o filo resistente.
Attaccate una striscia orizzontale di nastro carta abbastanza in alto e calcolate con il metro o la riga il punto da cui dovrà partire la linea verticale (es. metà di una parete stretta).
Con il nastro carta, attaccate su questo primo punto il filo con le forbici appese.
Aspettate che il peso smetta di dondolare e attaccate dietro tutta la lunghezza del filo una striscia di nastro carta per tutta la lunghezza necessaria. Questa sarà la vostra linea verticale su cui segnare le misure di distanza tra i singoli quadri. Fissate il filo con il nastro carta anche alla base per non farlo più muovere.
Prendete i quadri da appendere e fate una prova della composizione sul pavimento per calcolare le distanze tra di loro.
Riportate le stesse distanze sul muro, segnando le misure sul nastro carta
Attaccate i chiodi direttamente sul nastro.
Rimuovete con molta delicatezza il nastro carta scaldandolo con un phon per sciogliere la coll e potrete appendete i quadri.
Appendere i quadri allineati in orizzontale
Consigli e suggerimenti per creare una composizione gradevole a parete e per appendere i quadri in linea senza sbagliare.
Anche senza mobili una parete con quadri appesi può garantire lo stesso effetto di una arredata a patto di saperli disporre seguendo un criterio. Tra le varie opzioni, la più scontata ma comunque d’effetto è quella di appendere i quadri in linea. Che si scelga di farlo lungo una linea verticale, orizzontale o diagonale (per es. lungo una scala), esiste comunque un metodo molto semplice e a prova d’errore.
Come creare una composizione di quadri d’effetto?
Creare composizioni di quadri non è facile come sembra e, per ottenere un risultato armonioso, può essere molto utile seguire degli schemi classici come guida. La prima regola è che anche quadri molto diversi tra loro stiano bene vicini se uniti da una caratteristica comune (soggetto, colore, forma o colore delle cornici). In questo modo l’insieme risulterà equilibrato e non confusionario. Fondamentale anche la posizione in cui si appendono: in linea, sfalsati ma con un ritmo preciso, magari ripetuto, oppure centrati in altezza…
Come mettere i quadri diritti
Le composizioni su una stessa linea sono solitamente usate nel caso di quadri con cornici uguali (o molto simili) e generalmente delle stesse dimensioni.
Appendere i quadri in linea può non risultare semplice se non si sceglie il metodo giusto e può allora succedere che, per sistemare la posizione di un quadro sfalsato rispetto agli altri disposti su una linea, si ceda alla tentazione di piantare un secondo chiodo qualche millimetro più in là: il risultato non è certo “all’altezza” (anche fuori di metafora!) e la soluzione alla fine spesso si rivela quella di dover stuccare e di ricominciare. Per procedere in modo facile, senza sbagliare, seguite questo metodo.
Materiale occorrente
- Chiodi e martello
- Riga
- Matita
- Metro
- Nastro carta
- Livella (facoltativa)
Misurate la lunghezza della parete a disposizione per appendere i quadri. In base a questa, calcolate la distanza che dovrà intercorrere tra i gancetti di ciascun quadro ma fate prima una prova sul pavimento.
Prendete uno dei quadri e posizionatelo all’altezza giusta. Con una matita segnate il punto in cui andrà piantato il primo chiodo e misuratene l’altezza da terra. Nel caso di pavimenti molto rustici o pendenti, usate una livella.
Posizionatevi all’altra estremità della parete e segnate leggermente con la matita un altro punto alla stessa altezza. Attaccate una striscia di nastro carta da un punto all’altro e tracciateci sopra una linea a matita unendo i due punti con una linea.
Su questa striscia di nastro carta sarete liberi di fare con la matita tutti i segni necessari e apportare cambiamenti senza sporcare il muro. Segnate i singoli punti e attaccate i chiodi sopra il nastro carta. Questo eviterà anche crepe e distacchi di intonaco. Scaldate il nastro carta con il phon, per sciogliere la colla, e staccatelo delicatamente dal muro. Appendete i quadri.
step by step del fai da te
Per vedere alcune ambientazioni cui ispirarsi leggi anche l’articolo con i consigli dell’architetto Clara Bona: