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Riverniciare le superfici in metallo per farle tornare come nuove
Caloriferi, ringhiere ma anche parti di mobili… : sono tanti gli elementi in metallo presenti in casa, che potremmo avere bisogno di far tornare come nuovi. Quali prodotti scegliere? Ci sono certificazioni che ne garantiscono la sostenibilità e la salubrità per l’utilizzo in interni?
Per facilitare le operazioni di relooking e manutenzione, esistono smalti con formulazioni adatte all’utilizzo su diverse superfici: dai metalli di vario tipo, al legno, al pvc. Cambia però il sistema di impiego, che richiede cicli di applicazione diversi a seconda del materiale
Tra gli oggetti che hanno bisogno di una manutenzione periodica e che possono rinascere con una passata di pennello o rullo, ci sono tanti manufatti in metallo: dai radiatori alle staccionate, dai parapetti dei balconi fino a mobili e complementi d’arredo come sedie, tavoli, lampade.
Pensati per questi supporti, ma adatti anche per legno, vetro, pvc, melammina, così da poter garantire un risultato di maggiore uniformità, i prodotti vernicianti di ultima generazione consentono di ottenere risultati sorprendenti senza richiedere particolare professionalità, e con un investimento in tempo e spesa contenuti.
Scegliere la vernice adatta al metallo
Molte proposte dunque sono studiate per rispondere a diverse esigenze, ma al momento della scelta è fondamentale leggere attentamente l’etichetta. Nel caso dei metalli, per esempio, esistono sia formulazioni idonee per diversi tipi o leghe, come smalti ad acqua o solvente, sia altre specifiche per supporti difficili.
Primer
Per un risultato ottimale, in alcuni casi prima della stesura finale è consigliato l’impiego di prodotti intermedi, i primer, che preparano la superficie e favoriscono l’aggrappaggio dello strato di finitura. In altri casi invece questo passaggio non serve, è sufficiente pulire e sgrassare adeguatamente la superficie da dipingere.
Che risultati si possono ottenere? Questi prodotti, in genere a base di resine acril-uretaniche, se utilizzate in modo corretto, rispettando cioè tempi e modalità di applicazione, consentono di raggiungere risultati più che soddisfacenti in ambiente domestico con semplici inteventi di fai da te. Attenersi scrupolosamente alle indicazioni fornite dall’azienda serve soprattutto nella fase di preparazione, perché i cicli di applicazione cambiano a seconda del materiale: nel caso di supporti in metallo, per esempio, può servire un prodotto antiruggine. In fase di acquisto è importante anche valutare le caratteristiche prestazionali in base alle proprie esigenze, per esempio orientandosi verso prodotti pronti all’uso se non si è molto esperti.
Vernici spray
In alcuni casi l’operazione di recupero o di manutenzione può essere facilitata dall’impiego di prodotti spray. Ne esistono di diverse tipologie.
Ci sono versioni a base di resine acriliche adatte per oggetti metallici: grazie all’elevato potere coprente e protettivo sono efficaci nel ripristino di tralicci, inferriate e oggetti metallici anche dopo una saldatura e il taglio, perché ne ripristinano la resistenza alla corrosione.
Esistono poi spray con finitura metallizzata o cromata, a elevata brillantezza, indicati per rivitalizzare vecchie cornici così come oggetti in metallo, legno, ceramica, vetro e plastica.
Sempre a base di resine acriliche e caratterizzate da un elevato potere aggrappante e da un’ottima resa estetica sono le vernici spray che, grazie alla presenza di pigmenti resistenti alla luce, garantiscono lunga durata nel tempo e inalterabilità del colore sia su superfici metalliche sia plastiche.
Vernici per metallo specifiche per oggetti
Dai radiatori alle vasche in ghisa, tanti complementi in metallo subiscono gli effetti del tempo e possono avere bisogno di un intervento di manutenzione straordinaria. Anche in questi casi l’applicazione della vernice giusta non è difficile, basta seguire qualche piccolo accorgimento. Esistono infatti smalti per metalli, specifici a seconda dell’oggetto. Per esempio per i termosifoni, resistenti alle temperature elevate e a prova di crepe da calore, per ritoccare o pitturare ex novo gli elettrodomestici e per ridipingere le vecchie vasche da bagno in ghisa. Si dividono in due categorie principali:
- tra gli smalti per metallo, quelli generici per il ferro, satinati o brillanti, sono un’ottima soluzione per gli esterni (cancelli, grate, inferriate), ma vanno usati sempre in abbinamento a un primer antiruggine, ossia a un fondo coprente che ha questa proprietà.
- gli antiruggine all-in-one sono smalti per metallo che contengono nella loro formulazione anche sostanze antiruggine e possono essere quindi usate da sole. In questa categoria sono molto richiesti i prodotti a smalto ferromicacei che, oltre ad avere una valida azione antiruggine, grazie alla composizione principalmente a base di resina e alluminio, donano all’oggetto una finitura anticata.
Come trattamento protettivo i due sistemi si equivalgono, ma la coppia primer più smalto offre risultati più duraturi nel tempo. In generale, quindi, è consigliabile uno smalto antiruggine all-in-one su superfici verticali (come cancelli e grate), mentre conviene ricorrere a primer e smalto su superfici orizzontali, come piani e tavoli in metallo. Anche in questo caso, di entrambi gli smalti e dei primer esistono sia versioni all’acqua sia a solvente.
Controllare le certificazioni
Nell’utilizzo di questi prodotti non va sottovalutato l’impatto sulla salute personale e sull’ambiente che ci circonda. In merito a ciò, il primo consiglio è sempre quello di orientarsi su quelli all’acqua, che ormai offrono lo stesso tipo di prestazioni rispetto a quelli a solvente anche in ambiente esterno, e che sono sicuramente più salutari ed ecocompatibili.
Se poi si tratta di prodotti da impiegare all’interno degli ambienti domestici è importante controllare le certificazioni che accompagnano i prodotti. Fra queste, di rilievo, quella definita A+/I.A.Q (Indoor Air Quality) che riguarda la qualità dell’aria interna e definisce il livello di emissioni di sostanze volatili potenzialmente tossiche se inalate. È basata su una scala che va da «A+» (emissioni molto basse) a «C» (emissioni elevate).
Come preparare la superficie
Il trattamento del ferro prima della smaltatura è l’operazione più importante dell’intero procedimento. Quindi è indispensabile prendere il tempo e l’attenzione necessari per intervenire in modo accurato. Prima di applicare la vernice, qualsiasi sistema si adotti, l’oggetto deve essere pulito, asciutto e soprattutto senza tracce di sostanze grasse.
Se è ferro nuovo, bisogna per prima cosa eliminare lo strato di grasso protettivo usando uno straccio imbevuto di acquaragia o di diluente nitro (un mix di solventi) e aspettare che il solvente sia completamente asciutto. Poi si può stendere la vernice. Se si adotta il primer antiruggine, vanno applicate due mani. Tra una e l’altra devono trascorrere almeno 24 ore. L’antiruggine, oltre a essere utile come antiossidante, fa aderire meglio lo smalto.
Se è ferro vecchio, già verniciato: In questo caso, va innanzitutto rimossa la ruggine con carta abrasiva fine, strofinando con delicatezza. Nei punti più difficili, come giunture, fori e viti, bulloni, si può usare anche una spazzola d’acciaio. La vecchia vernice va rimossa soltanto dove si sta sfogliando o non è più aderente al supporto (nel caso, va impiegato un apposito sverniciatore), mentre conviene lasciarla dove è ancora solida e consistente, perché costituisce una buona base per il fondo della smaltatura. Basta carteggiarla leggermente (sempre con carta abrasiva fine) e spolverare. Dopo questo passaggio si procede con uno straccio d’acquaragia o di diluente nitro, si lascia asciugare e si applicano due mani di primer antiruggine, a meno che non si sia scelto un prodotto all-in-one, rispettando sempre i tempi di asciugatura.
Come verniciare
Se si usa un prodotto unico, bisogna seguire le indicazioni, per valutare se basta una sola mano o ne occorrono di più. Nel caso in cui la superficie sia stata trattata preventivamente con il primer, sono necessarie due passate di smalto, avendo cura, non appena la prima è asciutta, di controllare che il supporto sia perfettamente liscio, privo di gocce, bollicine e pulviscolo. In caso di asperità è meglio levigare con carta vetrata fine, e poi spolverare, prima di procedere ulteriormente. La temperatura ideale: la verniciatura all’aperto dovrebbe sempre essere fatta quando la temperatura oscilla fra i 12 e i 25 °C, in assenza di pioggia, umidità e vento. La stessa temperatura è valida anche per interventi indoor.
Dipingere i termosifoni con gli smalti per metallo
Per un lavoro ottimale è meglio smontarli (assicurandosi che l’impianto di riscaldamento sia spento e vuoto); siccome però l’operazione può richiedere l’intervento di un idraulico, si può procedere anche lasciando il radiatore al suo posto; in questo caso è necessario proteggere il muro su cui appoggia, per evitare sbavature.
● Se la vernice superficiale non è molto usurata, basta lavare con acqua e ammoniaca per rimuovere sporco e grasso, e fare seguire una lieve carteggiatura.
● In presenza di ruggine, come capita spesso sui termosifoni di ghisa, usare una spazzola d’acciaio e in seguito applicare un primer antiruggine.
● Per facilitare la verniciatura, se il radiatore è in buone condizioni, si possono utilizzare specifici spray.
● In alternativa, esistono appositi pennelli, più lunghi di quelli tradizionali e sagomati per raggiungere gli interstizi.
● Si parte dai fianchi esterni, poi si passa la pittura sul fondo del termosifone e per ultimo si procede con la parte frontale
Dipingere elettrodomestici con gli smalti per metallo
Per ripristinare la smaltatura originale, si utilizzano prodotti tecnici appositamente formulati che si applicano direttamente sul supporto, comprese le piccole superfici in plastica che si vogliono armonizzare con tutto l’elettrodomestico. Sono adatti per alluminio, inox e metalli in genere.
● La preparazione è molto importante: sulla superficie non deve rimanere traccia di sostanze grasse. Bisogna quindi lavare tutto con una soluzione d’acqua e ammoniaca, passata con uno straccio pulito, e risciacquare con cura.
● Asciugare molto bene, magari facendo seccare, carteggiare con carta a vetro a grana 240, molto leggermente, e togliere la polvere.
● Agitare sempre la pittura e mescolarla con una bacchetta larga, insistendo sul fondo per ben omogeneizzare il preparato.
● Per facilitarsi il lavoro, conviene pitturare prima gli angoli e i piccoli dettagli. Munirsi di un piccolo rullo per smalti e usarlo sulle superfici maggiori al posto del pennello, per uniformare il più possibile la smaltatura.
● Intingere il rullo nella pittura e stenderla in modo uniforme aiutandosi con la vaschetta apposita. Passare lo smalto dall’alto verso il basso. Incrociare poi il gesto, verniciando da sinistra a destra, per evitare l’effetto buccia d’arancia.
● Dopo aver dato la prima mano, attendere l’essiccazione come da istruzioni sulla confezione e applicare la seconda. Sebbene si asciughi in 24 ore, sono necessari circa 20 giorni per ottenere la resistenza e la performance ottimale: durante questo periodo, conviene non sollecitare troppo l’elettrodomestico con urti e lavaggi frequenti.
Dipingere la vasca da bagno con gli smalti per metallo
I modelli smaltati possono perdere lucentezza o addirittura ingiallire con il passare del tempo. Gli smalti che si utilizzano per ridipingere i sanitari non hanno bisogno di fondi o di primer e sono facili da stendere: in genere sono a base di due componenti (smalto e catalizzatore), da mescolare al momento; la miscela ottenuta non dura, di norma, più di 12 ore, tempo entro il quale deve essere effettuato il lavoro. Esistono tuttavia anche prodotti in versioni pronte all’uso. Ecco come procedere:
- pulire bene la vasca con una soluzione d’ammoniaca e acqua, per eliminare tracce di grasso, poi lasciare asciugare;
- riparare eventuali graffi o crepe con appositi stick o tubetti di smalto pronto, facilmente reperibili in commercio, e lasciare asciugare;
- mescolare lo smalto con una bacchetta larga: se è bicomponente, versare il contenuto delle due latte in un recipiente pulito e mescolare per almeno 5 minuti;
- passare la prima mano con un pennello e lasciare asciugare;
- carteggiare molto lievemente con carta abrasiva a grana fine (400), eliminare la polvere e applicare la seconda mano;
- lasciare asciugare: di solito l’essiccazione completa si ha dopo 24 ore, ma la durezza effettiva dello smalto si raggiunge dopo 3 o 4 giorni.
Smalti: caratteristiche base
La componente uretanica e acrilica degli smalti assicura alle superfici trattate una forte protezione contro graffi e urti e la giusta elasticità. Inoltre, crea una barriera contro grasso e sporco. Per quanto riguarda l’applicazione, con quelli ad acqua si riduce notevolmente il tempo di asciugatura, e in un solo giorno diventa possibile completare il lavoro stendendo due mani di pittura.
Tratto dalla rivista cartacea di agosto 2020