Più propriamente, gli smalti si dovrebbero chiamare vernici a smalto. Perfettamente coprenti, sono adatti per dipingere qualsiasi tipo di superficie: un modo pratico ed economico per rinnovare l’aspetto della casa con semplici interventi mirati. Durano a lungo, non si sporcano, sono di facile manutenzione, hanno un’azione protettiva e sono in grado di resistere anche alle sollecitazioni esterne. Indipendentemente dall’uso specifico per cui sono formulati, si dividono in due categorie: a solvente e all’acqua.
In alcuni casi sono intercambiabili, in altri vanno scelti in base al lavoro da eseguire.
Gli smalti a solvente, sono diluiti con sostanze chimiche, come l’acquaragia. Sono da preferire per lavori esterni, dove si vuole una finitura a specchio; oppure per verniciare ferro in cattive condizioni senza dovere ricorrere a particolari trattamenti preventivi o all’uso di materiali di fondo.
- Vantaggi Molto più brillanti rispetto a quelli all’acqua, appaiono luminosi e riflettenti. Hanno un elevato potere coprente e, anche se asciugano lentamente, una volta asciutti sono molto resistenti. Offrono una finitura che dura a lungo, non si macchiano e si puliscono facilmente passando un panno inumidito con acqua.
- Svantaggi Hanno un odore molto penetrante e persistente e rilasciano composti organici volatili (400 g/L a fronte dei 130 g/L di uno smalto all’acqua). Per questo motivo si consigliano all’esterno, anche se i prodotti di nuova generazione hanno una formulazione più tollerabile. Se si utilizzano in ambienti interni, è bene arieggiare molto e a lungo i locali. Gli strumenti impiegati per la posa devono essere puliti con acquaragia, altrimenti è difficile riutillizzarli.
- Vantaggi Praticamente inodore perché si diluiscono semplicemente con acqua, non irritano le vie respiratorie. Risultano anche piacevoli al tatto. La manutenzione degli attrezzi è semplice, basta sciacquarli accuratamente con acqua e tornano praticamente nuovi, e questo permette di riutilizzarli più volte.
- Svantaggi Meno accesi degli smalti a solvente, hanno un effetto un po’ meno coprente, ma il problema si può ovviare con una mano in più. Sono inefficaci sul ferro arrugginito privo di trattamenti o fondi: dopo poco tempo, l’ossidazione infatti ricompare. Asciugano in fretta e, se non si presta attenzione, c’è il rischio che rimanga il segno delle pennellate, per cui richiedono una maggiore attenzione nella posa.
Si può applicare uno smalto all’acqua su una superficie in precedenza verniciata con uno a solvente, e viceversa?
Sì, in entrambi i casi, non c’è alcun problema e non è neppure indispensabile un trattamento preparatorio.
Con gli smalti si possono ottenere anche particolari effetti decorativi, come la velatura e lo spatolato. Sono adatti anche per riprodurre a pavimento l’effetto cemento e creano una superficie continua che dà profondità agli ambienti.
Tradizionalmente gli smalti si stendono a pennello; in alternativa, per ampie superfici si può usare il rullo. Per alcuni prodotti – ma deve essere precisato sull’etichetta – è possibile ricorrere anche alla pistola a spruzzo.
L’uso del pennello all’apparenza può sembrare più lungo, impegnativo e persino un po’ antiquato; invece risulta più facile, soprattutto per chi si cimenta per la prima volta. Usare la pistola a spruzzo, che è dotata di compressore, non è alla portata di tutti, perché per ottenere un risultato uniforme va dosata bene la pressione sull’apparecchio. Il rullo rappresenta una via di mezzo.
Per ottenere un buon risultato, è fondamentale scegliere un pennello di qualità, con setole morbide e compatte. Altrimenti si corre il rischio che alcune possano staccarsi e aderire alla superficie rovinando il lavoro. Inoltre, bisogna ricordare che per ogni prodotto c’è un apposito pennello: nel caso di uno smalto all’acqua, meglio modelli con setole sintetiche, mentre per quelli a solvente sono indicate le setole naturali.
Dipende dalla superficie da trattare. In ogni caso, quelli di dimensioni minori permettono un maggior grado di precisione; talvolta anche con un risparmio di tempo.
- Intingere solo la punta. Mai immergere completamente il pennello nel barattolo: se si assorbe troppa vernice, stenderla diventa molto impegnativo, con il rischio di realizzare una copertura grossolana. Il consiglio è intingere le setole per circa 1/4 o 1/5 del pennello, a seconda della sua lunghezza.
- Non scaricare il pennello. A volte è quasi istintivo passarlo carico di smalto sul bordo del barattolo, per far gocciolare via un po’ di vernice. Va evitato: quando le setole imbevute vengono premute, provocano un effetto spugna, assorbono aria che lo smalto trattiene. Così la pennellata risulta piena di bollicine che, una volta seccate, vanno via a fatica, compromettendo la lucentezza della finitura. Se però il pennello appare troppo carico, basta lasciarlo scolare naturalmente, sollevandolo sopra il barattolo. L’importante
è non esercitare alcun tipo di pressione. - In un solo verso. Anche in questo caso viene spontaneo stendere il colore in tutte le direzioni, perché si ha la sensazione di coprire meglio la superficie.
Ma è un errore. La pennellata deve essere sempre data in un solo verso, orizzontale o verticale, a seconda dell’oggetto da pitturare.