n un’abitazione, ogni ambiente ospita in genere più funzioni che deve essere illuminato correttamente. In ciascuna stanza, e in ognuna delle sue zone, è dunque importante favorire lo svolgimento delle attività creando l’atmosfera giusta. I faretti rappresentano una soluzione innovativa, economica, versatile e originale a questa esigenza, integrano perfettamente la luce nel contesto e si adattano a tutti gli stili, sia classico sia moderno. Specificatamente studiati per rispondere a particolari esigenze di illuminazione, le loro caratteristiche principali sono:
- potenza, espressa in watt (W) che identifica il consumo effettivo del prodotto;
- tensione, in volt (V);
- temperatura di colore, in gradi Kelvin (K);
- flussi luminosi, espressi in Lumen (LM), indicano l’effettiva luce che si ottiene con il prodotto illuminante;
- efficienza luminosa, data dal rapporto tra il flusso luminoso e la potenza in ingresso.
A differenza di quella diffusa, l’illuminazione da faretto permette di indirizzare la luce in punti precisi, con il risultato di valorizzare ogni singolo o più elementi d’ arredo, rivelandosi una soluzione pratica, in grado di creare un gioco di luci che può essere dosato con grande precisione e che non si potrebbe ottenere con nessun altra varietà di illuminotecnica. I faretti presentano una struttura interna, in gesso, metallo, acciaio o altro materiale termoresistente, che sostiene il portalampada, e sono inoltre dotati di flangia in alluminio anodizzato o acciaio inox, per una migliore dispersione termica, e di proiettore a incasso orientabile. è molto importante che la struttura sia in grado di resistere al calore della lampada e al peso complessivo, sia per evitare problemi di surriscaldamento sia per consentire la corretta circolazione dell’aria.
Le categorie principali che contraddistinguono gli spot sono quelle da incasso e a vista.
Faretti da incasso: facili da installare, possono essere montati all’interno di molteplici superfici, come soffitti e controsoffitti in cartongesso, pannelli in legno, top da cucina, pavimenti, muretti, pareti (sia in cartongesso che in muratura), mensole e all’interno di tutti gli elementi dove è possibile praticare un foro. La loro struttura, una volta montati, fuoriesce dal muro, in un perfetto gioco tra luce e design. Oltre che all’interno, sono adatti a essere utilizzati all’esterno, per illuminare i balconi o come segna passo per marciapiedi, vialetti, strade. Come guida nei percorsi, sono utili anche indoor, anche lungo i gradini di una scala. Una volta installati, si integrano perfettamente all’interno del muro o del controsoffitto; per un effetto a scomparsa totale vanno scelti modelli con portalampada in gesso, da dipingere nello stesso colore della parete o soffitto in cui sono inseriti. FISSI O DIREZIONABILI: In questo caso sono dotati di un cono posto nella parte inferiore, che consente la rotazione a 360° lungo l’asse verticale e orizzontale e rende possibile l’orientamento del fascio di luce nella direzione desiderata. Esistono inoltre modelli singoli o multipli, cioè composti da un corpo in metallo a cui sono collegati diversi spot orientabili.
La luce emessa è sempre puntuale ed esistono anche in versione direzionabile, ma rimane visibile l’intera struttura, compreso il portalampada proprio come in qualsiasi altro tipo di sistema di illuminazione.
Alogene o led, sono comunque a basso consumo e hanno durata minima di 2.000 ore.
Lampadine alogene: Si tratta dell’evoluzione delle classiche lampadine a incandescenza. Sono costituite da un filamento di tungsteno sigillato in un involucro trasparente. Nel bulbo è aggiunta una piccola quantità di gas alogeno (bromo o iodio), che consente agli atomi di tungsteno di depositarsi sul filamento, dopo aver terminato il ciclo alogeno. Oggi le lampadine alogene più utilizzate per i faretti sono a 12 V. Hanno una durata media che varia da 2.000 a 5.000 ore, quindi da 2 a 5 volte maggiore di una lampadina a incandescenza e consentono un risparmio di circa il 30%. Per il funzionamento, necessitano di un alimentatore e per regolare l’intensità di un dispositivo che trasforma la tensione di alimentazione, compatibile con il dimmer utilizzato per regolare il flusso luminoso. Oggi sono molto diffuse anche le alogene dicroiche da 12 V che riflettono solo la luce visibile e lasciano disperdere i raggi infrarossi, riducendo del 70% l’irradiazione del calore e le dicroiche da 230 V, che sono alimentate direttamente con la tensione domestica, con un minor rischio di cortocircuito che potrebbe derivare dal surriscaldamento dei faretti.
Lampadine a led: Composte da piccole sorgenti luminose che trasformano gli impulsi elettrici in luce, sono molto diffuse, in quanto garantiscono il massimo della luminosità e dell’efficienza energetica, evitando anche la dispersione di calore. La luce emessa è nitida, pura, riposante per gli occhi ed è adatta sia ad attività di precisione che impegnano la vista come la lettura, che all’illuminazione di uffici, locali e vetrine. Inoltre non emettono raggi UV dannosi per pelle e occhi e sono molto utilizzati anche per illuminare legno, quadri in tela e altri materiali pregiati. Presentano un bassissimo livello di calore, hanno durata fino a cinque volte superiore rispetto alle lampadine tradizionali e resistono a urti e scosse. La durata media di un faretto a led può arrivare a 15 anni (fino a 50.000 ore effettive secondo gli standard EN50107). Il faretto a led non necessita di un trasformatore, perché integra direttamente al suo interno una parte elettronica che regola automaticamente l’ingresso della corrente. I led stanno via via sostituendo le alogene e la luce fluorescente: hanno un prezzo più alto, ma il loro utilizzo permette di ammortizzare il costo in tempi molto brevi (circa 3 anni), garantendo fino all’80% in meno di consumi. Oggi sono disponibili anche colorati, per dare un tocco originale agli ambienti.
Con il termine “temperatura di colore” si indica la tonalità della luce, misurata in gradi Kelvin. A seconda del valore di questo dato, gli occhi percepiscono la luce come calda, neutra o fredda.In particolare:
✓ con valori fino ai 3.300 gradi Kelvin la luce è calda con sfumature tendenti a rosso, giallo, arancione e bianco caldo. La luce calda per eccellenza ha una temperatura di colore pari a 3.000 gradi Kelvin;
✓ tra 3.300 e 5.300 gradi Kelvin la luce è neutra, tendente al bianco;
✓ tra 5.300 e 6.500 gradi Kelvin diventa fredda, bianca, con sfumature di blu/azzurro.
Come scegliere tra luce calda e luce fredda: Nonostante quella calda sia per consuetudine più utilizzata negli interni di abitazioni e uffici, e la luce fredda in ambienti frequentati da largo pubblico, come gallerie per lo shopping o studi medici, oggi non esiste una regola ben precisa per l’utilizzo di una tipologia o dell’altra. Infatti, è possibile scegliere la temperatura di colore in base alle proprie esigenze e allo stile dell’ambiente da illuminare. Per esempio per le case con arredamento contemporaneo ed essenziale, le zone living di moderna concezione e i bagni, un’illuminazione a giorno con luci fredde a led può non rivelarsi il giusto sfondo; a volte giocare con effetti più caldi, a contrasto, può rivelarsi la scelta più giusta, perché permette di evitare un effetto esageratamente asettico e rigoroso.
Un elemento da tenere in considerazione è la corretta illuminazione dei quadri che deve avere, innanzitutto, lo scopo di evidenziarne la superficie, senza danneggiarla, senza disturbare il campo visivo né alterare le sfumature e le tonalità dei colori. è da evitare l’esposizione alla luce solare, mentre quella artificiale deve essere tenue (fredda o calda a seconda dei gusti e dell’arredo) e direzionata in modo da esaltarne il soggetto: sono da preferire faretti alogeni dotati di appositi filtri e vetro protettivo o a led, per evitare dannosi raggi ultravioletti. Così come è meglio rinunciare a neon o fluorescenti che provocano l’alterazione dei colori. È possibile prevedere sia faretti a vista singoli o su binario sia incassati nel soffitto, nel pavimento o nei mobili in modo da creare un fascio di luce diretto e suggestivo. Lo stesso criterio vale per le lampade sopra gli specchi.
In alcune stanze i faretti bastano, da soli, a illuminare nel modo corretto, in altre vanno integrati con lampade che assicurino un’illuminazione diffusa.
Ingresso e corridoio
Sono le zone di passaggio, ma il primo è anche il luogo che accoglie gli ospiti e dove ci si dà l’ultima occhiata prima di uscire. Faretti a led o applique con lampade alogene sono la scelta giusta.
Soggiorno e sala da pranzo
Destinati ai pasti e alle ore di relax o, talvolta, di lavoro, questi ambienti hanno bisogno di luci diverse a seconda della zona. Una sospensione va prevista sopra il tavolo (due se particolarmente lungo), una lampada da lettura vicino agli imbottiti; nell’area conversazione, faretti a incasso assicurano una luce rilassante.
Cucina
È spesso il luogo preferito della casa e soprattutto più utilizzato, per questo deve essere ben illuminato. Occorre predisporre lampade centrali a sospensione, faretti alogeni posizionati sulle mensole, all’interno di mobili e pensili e faretti direzionabili in corrispondenza del tavolo. La tonalità della luce deve essere calda, sono invece sconsigliate quelle colorate, che falsano il colore dei cibi.
bagno
Ci vogliono luci dirette su sanitari, vasca e doccia. Mentre almeno due faretti a luce bianca devono illuminare lo specchio.
camera da letto
Destinata al riposo, può essere illuminata da faretti a incasso – meglio se dotati di regolatore d’intensità – con temperatura di colore calda per favorire il sonno e rendere l’ambiente confortevole. Piccole abat-jour sul comodino completano l’illuminazione.
Vialetti e giardino
Qui sono perfetti i faretti da incasso da terra con lampadine a led. Devono possedere la certificazione IP44 o altre superiori, che ne attestino la resistenza agli agenti atmosferici.
Se i faretti sono alimentati da led, nella maggior parte dei casi non vanno mai sostituiti, ma dopo svariati anni si cambia l’intera lampada. Nel caso delle alogene, per gli spot a incasso di norma basta sfilare il filetto esterno (che funziona come una molla) e tirare leggermente la lampadina, inserita a pressione con due dentini nel portalampada. Prima di iniziare, staccare la luce dal contatore principale.
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