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Anche se siamo nel momento culminante dell’estate, un pensiero per avere bulbose fiorite in ogni periodo dell’anno deve correre alle stagioni in arrivo. La maggior parte delle bulbose non patisce il freddo ma gli esemplari a fioritura precoce vanno interrati a fine estate, tra i mesi di agosto e settembre, in modo che alle prime gelate il bulbo si sia già stabilizzato nel terreno e non ne possa risentire. Le specie a fioritura tardiva possono essere invece trapiantate anche in tardo autunno. Tra gli esemplari da mettere a dimora in questo periodo: Eranthis hyemalis o piè di gallo, i Galanthus o bucaneve e i Crocus.
Come piantare i bulbi precoci
Acqua: solo al momento giusto
Quando si mettono a dimora i bulbi non vanno annaffiati. Tutte le nostre attenzioni le devono ricevere nel momento in cui fioriranno. Una settimana dopo il termine della fioritura andranno nutriti con un buon concime liquido per piante fiorite.
Tre fioriture tardo invernali
Eranthis hyemalis è una piccola pianta che appartiene alla famiglia delle Ranunculaceae e raggiunge un’altezza di 8-10 cm. Dal mese di febbraio, anche in presenza di neve, sfoggia un tappeto di fiori giallo oro che ben si accompagna ai bucaneve e ai Crocus, suoi compagni di fioritura nel periodo tardo invernale. I bucaneve raggiungono l’altezza di 10-20 cm e fanno mostra di fiori bianchi, penduli a sei tepali di cui tre esterni più vistosi e tre interni meno evidenti; come gli Eranthis trovano nelle posizioni a mezz’ombra e umide un’ubicazione favorevole. I Crocus amano invece posizioni più soleggiate ma si adattano comunque bene a mezz’ombra; la bellezza della loro fioritura non è durevole, ma regala una fiammata di colore dal bianco al bianco striato di viola, blu, viola scuro o giallo. L’altezza dei Crocus varia dai 5 ai 10 cm. Il terriccio per la messa a dimora deve essere ben drenante e lo si può migliorare aggiungendo un 10% di sabbia di fiume.
Conservare bene le bulbose per farle rifiorire
Per poter vedere sbocciare di nuovo le bulbose che abbiamo piantato lo scorso anno e che ci hanno già regalato le loro fioriture dobbiamo prendere qualche precauzione:
- rispettarne il riposo vegetativo
- decidere se estrarre i bulbi dal terreno oppure lasciarli vegetare sotto una coltre di terra.
Se si estraggono
Se si decide di estrarli dal terreno si deve tenere presente che l’operazione va effettuata solo quando si sia seccata tutta la vegetazione sfiorita, e prestare attenzione a recidere lo stelo e le foglie secche alla base, se non si desidera la propagazione per seme. I bulbi che si dissotterrano si devono pulire con una leggera spazzolatura in modo da togliere le squame secche e la terra rimasta attaccata, quindi vanno asciugati e riposti in un locale fresco e asciutto. Volendoli proteggere da eventuali parassiti li si può cospargere con polveri anticrittogamiche e antiparassitarie.
Sempre in terra
Se si decide di non dissotterrare i bulbi non si devono assolutamente strappare le parti secche per non rischiare, in un terreno sciolto, di trascinarli troppo verso la superficie; ai bulbi interrati è necessario garantire una totale assenza di umidità. Si faccia attenzione alle movimentazioni del terreno prodotte dalle talpe: scavando gallerie sotterranee possono aprire la strada ai topi che, raggiunti i bulbi, finirebbero con lo sgranocchiarli.