Patrocinato dal Comune di Milano, il progetto Isola Design District, alla sua prima edizione, è nato per valorizzare le attività commerciali dell’area, dalle più piccole a quelle più conosciute, la creatività di giovani designer, brand emergenti e artigiani, per sviluppare un progetto di marketing territoriale efficace, in grado di mettere in risalto i punti di forza della zona e la sua identità storica.
Oltre alle singole realtà produttive e ai progettisti spazio, dunque, all’artigianato come disciplina in grado di valorizzare non solo l’abilità manufatturiera e artistica ma anche la personalità del quartiere.
Tanti gli artigiani locali coinvolti, anche Pietro Algranti che per l’occasione aprirà le porte del suo studio di via Pepe, dove realizza arredi dal forte carattere, partendo dal recupero di materiali come legno, ferro, rame e alluminio. Alcuni degli artigiani del quartiere progetteranno e realizzeranno i totem informativi che verranno distribuiti per le vie principali con mappe e guide.
Inoltre, molte delle attività commerciali della zona accoglieranno al loro interno installazioni ed esposizioni, come ad esempio il ristorante Capra e Cavoli, piccolo giardino nel cuore di Isola, che ospiterà il progetto Tatuare gli spazi – La nuova decorazione nell’interior design realizzata da Tideo insieme al Politecnico di Milano –
Scuola del design
Spazio anche al green con l’installazione realizzata da Offfi nel suo laboratorio botanico di via Carmagnola, il Suspended Garden di Bici&Radici al Milan Design Market e il progetto Green Island con tre tappe alla ricerca delle sculture vegetali dell’artista Emilia Faro: dalle vetrine di Tiger nella stazione di Porta Garibaldi, passando per l’Algranti Lab, fino ad arrivare allo showroom di eco-arredamento Riva Viva, dove verrà esposta un’inedita installazione dal nome Botanik.
Parte integrante del distretto saranno anche gli studenti, grazie alla collaborazione con il Politecnico di Milano – Scuola di Design, che promuoverà il concorso di idee Isola Is, rivolto a studenti dell’università e neolaureati chiamati a sviluppare un progetto di elementi segnalatori che migliorino la percezione del quartiere e il suo orientamento.
Tra i designer internazionali spicca il nome di Kensaku Oshiro, che per l’occasione esporrà nel suo nuovo studio di via della Pergola la sedia realizzata per il pluripremiato ristorante Keisuke Matsushima dell’omonimo chef a Nizza. Il Giappone sarà presente anche con i designer Tomoya Tabuchi e Tomoyuki Sakakida, con i loro nuovi progetti realizzati per e’interiors, azienda di contract con base a Tokyo.
Dutch Invertuals – Harvest
Altro Paese fortemente rappresentato sarà l’Olanda. Allo spazio O’, ex residenza di artisti diventata un’organizzazione no profit promotrice di eventi, concerti e performance artistiche dal vivo, Dutch Invertuals ospiterà Harvest, un progetto che guarda al futuro del design attraverso nuovi lavori appositamente creati per il Fuorisalone. Dieci designer esploreranno i fattori estetici e le complessità tipiche di un mondo in transizione, che sta velocemente cambiando, ricreando scenari differenti, ciascuno dei quali avrà luogo in un’ambientazione futuristica.
Spazio O’, via Pastrengo 12.
Social Label
Il design può anche divenire un’opportunità di rivalsa socio-economica per individui svantaggiati. Questo è il tema di Social Label, l’iniziativa che Studio Boot e C-mone presenteranno da Crud, un nuovo work concept dedicato a persone lontane dal mercato del lavoro, che mira a creare nuove possibilità coinvolgendo designer,
aziende impegnate nel sociale e organizzazioni sanitarie e governative. I fautori del progetto inviteranno esplicitamente altri a contribuire e cooperare al fine di colmare la distanza di alcuni dal mondo del lavoro. In questo modo le aziende potranno entrare in contatto con designer e prodotti di alta qualità, diffondendo valori socialmente utili e contribuendo alla creazione di una società inclusiva.
Crud, via Cola Montano 13.
Obstacles
Negli spazi del Frida, locale storico e iconico del quartiere, Source darà vita alla mostra dal tema Obstacles and Solutions, curata da Valia Barriello, una riflessione sulle difficoltà che i progettisti devono affrontare durante la realizzazione dei loro prodotti. In mostra, oltre ad una selezione di progettisti emergenti, anche
alcuni designer noti come Paolo Ulian, Lorenzo Damiani, Donata Paruccini, Carlo Contin, Federico Angi, Francesco Faccin, Massimo Barbierato, a dimostrazione del fatto che gli ostacoli si incontrano durante tutto il corso della carriera.
Frida, via Pollaiuolo 3.
Milan Design Market
Largo ai giovani designer al Milan Design Market, che per la sua seconda edizione si sposta proprio in Isola, all’interno dello studio fotografico Gianni Rizzotti, un loft di 400 metri quadri. Lo spazio ospiterà l’esposizione di 30 designer provenienti da diverse parti del mondo, oltre ad un robot a 6 assi, progetto di ricerca e sviluppo di Caracol Design Studio, che produrrà oggetti in stampa 3D per tutta la settimana. Dalla Germania arriveranno le lampade Junit disegnate dall’azienda tedesca Schneid, per le quali ha da poco ricevuto il prestigioso German Design Award, e Patrick Palcic, che con la sua Odor per imbrem e l’orologio Copper Clock trasporterà i visitatori in un’esperienza olfattiva senza precedenti. Particolare attenzione anche per Lighted, un’installazione di lampade in cemento presentate da Zup Design e progettate da Marco Williams Fagioli, Compasso d’Oro ADI 2016.
Studio fotografico Gianni Rizzotti, via Pastrengo 14.
Yoroom
Allo spazio per il coworking Yoroom, tra le tante attività, lo studio creativo Superficial presenterà un contest e un talk per confrontarsi sulla cultura dei concorsi in Italia e all’Estero. In questa maratona di interventi, progettisti e aziende raccontano la loro esperienza diretta sul tema dei contest progettuali che hanno lasciato un segno evidente sia per il valore del risultato ottenuto sia per il riscontro culturale che ha generato.
Yoroom, via Pastrengo 14.
Botanik
Anche in questa edizione di Green Island/Botanik, protagonista è la natura, di cui si sottolinea prevalentemente l’aspetto artistico ed estetico. Le opere di Emilia Faro sono vegetazione intrappolata nella sua bellezza, con un involucro di sabbia vulcanica e resine. Si tratta di vere e proprie sculture vegetali (fiori mediterranei, foglie di agavi, piante acquatiche, rami con germogli, frammenti di vegetazione) ricoperte di sottile polvere di lava, che le cristallizzata. La polvere nera del vulcano, ottimo fertilizzante, rigenera e ridona una nuova vita al fiore perché è energia allo stato puro, visto che arriva direttamente dalle viscere della terra e ha in sé il potere del fuoco. Il progetto è in collaborazione con istituzioni pubbliche e private, tra cui Comune di Milano, Legambiente, Polidesign, Legno Urbano, Atelier del Paesaggio, Le Stanze in Fiore.
Riva Viva, via Porro Lambertenghi 18.
Info
Opening: martedì 4 aprile
http://www.isoladesigndistrict.com
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