Isolamento termico: coibentare le strutture verticali per spendere meno di riscaldamento

Contrastare la dispersione del calore, la cui produzione ha un costo molto elevato, è fondamentale per risparmiare energia ed evitare un inutile dispendio anche in termini economici. La soluzione è nell’isolamento termico della casa, e in particolare nei punti critici. Per ciascuno di essi analizziamo le tipologie ottimali.

Redazione
A cura di “La Redazione”
Pubblicato il 08/02/2015Aggiornato il 08/02/2015
Isolamento termico: coibentare le strutture verticali per spendere meno di riscaldamento
SistemA di Marazzi Tecnica

Che si tratti della progettazione di una nuova costruzione o della riqualificazione di un immobile esistente per migliorarne la classe energetica, la coibentazione termica degli elementi di un edificio deve essere commisurata alle effettive esigenze, che dipendono dal luogo in cui si trova l’immobile. A questo proposito il territorio italiano è suddiviso in zone climatiche – dalla A alla F – in base alle temperature; a ciascuna corrisponde il valore di trasmittanza termica (cioè il grado di isolamento) che i singoli elementi devono avere e al quale un progettista deve obbligatoriamente fare riferimento, secondo le norme vigenti in materia di contenimento energetico.

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Isolare le pareti di casa

Va fatta una distinzione tra nuove costruzioni ed edifici esistenti: nel primo caso la coibentazione termica viene calcolata e decisa già in fase di progettazione, con la scelta dei materiali e del sistema costruttivo più adatto. Per gli interventi di riqualificazione, invece, sempre possibili, le opzioni riguardano l’aggiunta dell’isolante dall’interno o dall’esterno. Gli interventi interni sono meno costosi e più semplici da deliberare e realizzare, ma hanno lo svantaggio di ridurre la superficie abitabile. Più complesso, impegnativo e costoso, l’isolamento esterno, ottenibile con tecniche diverse, ma certamente più efficace e risolutivo a 360 gradi.

Isolamento dall’esterno: con il sistema a cappotto

➤ È la tecnica più nota e utilizzata, con metodi e procedimenti di applicazione variabili secondo i produttori dei singoli prodotti e in base alle diverse formulazioni. In linea generale, comunque, il sistema cappotto è formato da tre elementi principali, più una serie di accessori. Sulla faccia esterna delle pareti si applica il materiale isolante (in modo da correggere i ponti termici – cioè i punti di discontinuità) e poi si ricopre con intonaco. In genere questo è previsto a più strati, con l’interposizione di un’armatura (per esempio rete in fibra di vetro). Si completa con la finitura a tinta. Il materiale isolante – sempre in pannelli o lastre per una posa semplificata, oltre che efficace – può essere in polistirene, a matrice vegetale e in molti altri componenti.

sistema di isolamento a cappotto Fassatherm® di Fassa Bortolo
Completo di tutti gli elementi che servono, il sistema di isolamento a cappotto Fassatherm® di Fassa Bortolo, esiste in tre soluzioni per adattarsi a tutte le esigenze. http://www.fassabortolo.com

 

malta cementizia monocomponente Mapetherm AR1 GG di Mapei per pannelli termoisolanti
La malta cementizia monocomponente Mapetherm AR1 GG di Mapei serve a incollare e a rasare i pannelli termoisolanti nei sistemi a cappotto. http://www.mapei.it

Facciate ventilate

Evoluzione del sistema tradizionale di isolamento esterno – quello “a cappotto” – le pareti ventilate sono un particolare tipo di rivestimento che prevede anche l’applicazione di pannelli isolanti. l Si tratta di un vero e proprio “pacchetto”, composto principalmente da due elementi, materiale isolante e rivestimento, inframezzati da un’intercapedine vuota che garantisce la circolazione naturale dell’aria. In questo modo si ha anche un effetto antiumidità.

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Facciata ventilata con rivestimento, SistemA di Marazzi Tecnica, http://www.marazzi.it

Materiale isolante in tante versioni

Il materiale isolante viene applicato a secco direttamente alla muratura; grazie a un’intelaiatura e a una serie di tasselli specifici si posa il rivestimento, distanziato di 2-4 cm dal pannello coibente. Particolarmente adatte per la riqualificazione delle murature perimetrali di edifici esistenti, sono utilizzate nelle nuove costruzioni, grazie anche alla possibilità di scegliere materiali di finitura differenti.CDC.05_14_facciata-

Isolamento dall’interno: con contropareti

La coibentazione termica dall’interno consiste nel foderare il volume con contropareti applicate ai muri perimetrali. Tali pannelli – in genere compositi, a due o più materiali accoppiati (per esempio isolante e cartongesso) – vengono incollati alla struttura muraria esistente o applicati tramite intelaiatura. È importante che il supporto sia perfettamente complanare. La scelta dell’isolante dipende dalle prestazioni richieste e dallo spazio disponibile, perché occorre puntare su materiali particolarmente efficaci (come per esempio quelli minerali) non potendo utilizzare forti spessori per non ridurre troppo i volumi interni.

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La controparete Calibel di Isover Saint-Gobain è costituita da un pannello isolante minerale idrorepellente, incollato a una lastra di gesso rivestito. È disponibile con o senza barriera al vapore. Misura L 120 x 300 cm, spessore 20/50 mm o 60/80 mm. http://www.isover.it

Muri vegetali

➤ Sono definite anche pareti verdi e possono essere realizzate con tecniche diverse. Il principio di funzionamento si basa sull’utilizzo di specie vegetali di tipo differente (secondo la struttura architettonica degli edifici, la zona geografica e l’esposizione ai raggi solari) per schermare e proteggere le pareti esterne, bloccando la radiazione solare tutto l’anno, con particolare efficacia durante la stagione estiva. I vantaggi però non finiscono qui. Oltre ad avere un indubbio impatto scenografico, questi schermi verdi hanno la capacità di trattenere il calore degli ambienti interni durante la stagione fredda, soprattutto nei sistemi di posa in cui è prevista un’intercapedine di aria tra il muro dell’edificio e la coltre verde. Le tipologie di realizzazione sono due e riguardano la struttura in cui viene impiantata la vegetazione: integrata nella parete dell’edificio (cassette o materiale tessile contengono lo strato vegetale) o sovrapposta ad essa (graticci o elementi modulari sostengono le essenze rampicanti).

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Il rivestimento vegetale è una controparete composta da una cortina inverdita modulare e da un sistema reticolare, completo di irrigazione. Sistema Perliwall di Perlite Italiana, http://www.perlite.it

In alternativa o in aggiunta

I termointonaci

➤ Per incrementare la tenuta termica degli edifici, all’esterno si possono utilizzare gli intonaci termici, a base di calce o di gesso, a completamento di un intervento di riqualificazione energetica o in alternativa a questo. Tecnicamente definiti “malta a prestazione garantita con proprietà isolanti termiche”, i termointonaci hanno la capacità di risolvere le problematiche di degrado legate ai ponti termici e alla formazione di muffe indotte dall’umidità di condensa. L’impasto di questi intonaci, che come quelli tradizionali sono premiscelati e in polvere, da preparare in cantiere al momento dell’applicazione, si differenzia per la presenza di additivi che ne abbassano la conduttività termica, migliorandone le performance isolanti. Il loro impiego è particolarmente consigliato anche quando, per motivi di spazio o valore architettonico, non sia possibile applicare in facciata un altro tipo di isolante.

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Naturale, poroso e traspirante l’intonaco termico Biocalce® Termointonaco di Kerakoll è specifico per ridurre le dispersioni di calore. A basso peso specifico è indicato per murature e soffitti. http://www.kerakoll.com

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