Le bulbose estive sono belle e colorate ma, rispetto a quelle primaverili, meno resistenti, meno longeve e più sensibili alle condizioni ambientali avverse come l’umidità persistente, il ristagno e il terreno pesante. Laddove i tulipani sopravvivono per anni, alcune specie di aglio superano a fatica il secondo. Per questo le loro vendite restano di gran lunga inferiori. Il reale problema è la mancanza di conoscenza di base delle loro esigenze: la preparazione del terreno e l’esposizione sono il primo segreto di una buona riuscita. Favorire quindi una vegetazione folta, completa e prolungata è una buona garanzia per ottenere fiori anche il prossimo anno senza dover acquistare altri bulbi.
Preparazione del terreno e messa a dimora bulbose
I bulbi devono essere messi a dimora prima che il germoglio diventi verde perché lo sviluppo corretto e completo avviene sottoterra.
Il terreno si prepara con una lavorazione profonda, cioè una vangatura, che interessi tutta l’aiuola e non soltanto una buca a pozzetto. La lavorazione raggiunge una profondità maggiore di quella cui porremo i bulbi, così che le acque in eccesso possano sgrondare senza creare un ristagno sul fondo della buca, allagandola e creando le condizioni favorenti la marcescenza. Il terreno argilloso può essere migliorato incorporando sabbia, compost o terricciato di letame maturo. Eliminate la metà del terriccio di scavo e sostituitelo con i due componenti in quantità uguale. Otterrete così un substrato ideale, ricco e ben drenato. Per capire quanto il drenaggio sia importante basta osservare come le bulbose selvatiche, tipo gli hemerocallis arancioni o i gladioli di campo, formino grandi colonie a lato delle strade dove ghiaino e detriti formano una zona perfettamente drenata.
Acqua e nutrimento garantiti
Lasciate a se stesse le specie a fioritura estiva hanno cicli brevi con fioriture copiose e produzione dei semi. In giardino, con le tecniche colturali e la selezione, noi tendiamo a prolungare al massimo la stagione delle fioriture, con bagnature continue e apporti di nutrienti costanti capaci di stimolare la produzione di nuovi tessuti e germogli. L’andamento stagionale irregolare, fatto di picchi di caldo e precipitazioni abbondanti e concentrate, oppure di piovosità protratte, gioca a nostro sfavore, così come gli attacchi parassitari, le distruzioni causate da roditori e lumache, l’allettamento degli steli.
Preparando il terreno come indicato potremo bagnare senza limitazioni sostenendo uno sviluppo vigoroso delle piante. Bagniamo di sera, sempre al piede, possibilmente con acqua non troppo fredda. Evitiamo di bagnare la vegetazione, anche se le foglie cerose si asciugano velocemente.
Per assicurare un nutrimento continuo distribuiamo da quando i germogli escono dal terreno un fertilizzante in granuli a cessioneprogrammata.
IRIS si adattano ovunque
Gli iris estivi sono piante erbacee rizomatose perenni che non disseccano la parte aerea e superano l’inverno riportando danni da freddo in misura diversa, presto recuperati a primavera. La loro fioritura inizia nel mese di maggio e quindi possono essere considerate l’anello di congiunzione fra bulbi primaverili e bulbi estivi. Oggi però sono sempre più apprezzati gli iris rifiorenti capaci di produrre più ondate di fiori nel corso dell’estate.
LILIUM PERENNI sempre al sole
LILIUM PERENNI sono piante erbacee rizomatose perenni che non disseccano la parte aerea e superano l’inverno riportando danni da freddo in misura diversa, presto recuperati a primavera. La loro fioritura inizia nel mese di maggio e quindi possono essere considerate l’anello di congiunzione fra bulbi primaverili e bulbi estivi. Oggi però sono sempre più apprezzati gli iris rifiorenti capaci di produrre più ondate di fiori nel corso dell’estate.
LEUCOJUM AESTIVUM fiorellini bianchi vicino all’acqua
Il Leucojum aestivum, il campanellino estivo, copia esatta di quello invernale, almeno nel fiore a forma di campana con pichiettature verdi, ma più alto: raggiunge i 40-50 cm, ha un aspetto slanciato e meno cespuglioso. Si pone a dimora in autunno e non teme il freddo invernale. È indicato per i terreni umidi perché non teme il ristagno. Fiorisce nel mese di giugno e un fiore può restare perfetto per circa tre settimane. Si presta a essere coltivato anche a mezz’ombra, ideale per dare luce al sottobosco e alle sponde dei corsi d’acqua.
HEMEROCALLIS manutenzione minima risultato inaspettato
Coltivare le hemerocallis ha due soli segreti: acqua e nutrimento, in abbondanza e sempre. Si tratta di piante erbacee generose, capaci di grandi fioriture, dotate di una grande adattabilità. Richiedono un terreno ricco, soffice e ben drenato. Bagnate tutti i giorni o a giorni alterni, e somministrare fino all’ingrossamento dei boccioli un fertilizzante a pronta assimilazione ricco di microelementi. In autunno si lasciano nel terreno e non hanno bisogno di protezione dal freddo.
GLADIOLI da togliere ogni autunno
I fiori di gladioli, grandi, sono a forma d’imbuto, si aprono in successione dal basso e la fioritura è piuttosto prolungata. In gruppo non hanno bisogno di sostegni mentre le piante singole devono essere tutorate. Per consentire alla pianta di ricreare le proprie riserve recidete solo l’asse fiorale cercando di mantenere verdi e vitali le foglie basali il più a lungo possibile. I bulbi dei gladioli, che andranno tolti dal terreno al sopraggiungere dell’autunno, sono piccoli e si esauriscono con facilità.
DAHLIA quelle alte in piena terra
Le dalie da giardino più coltivate sono quelle di taglia alta che superano abbondantemente il metro d’altezza. Queste piante devono essere tutorate perché un evento meteorologico al di fuori della norma, come una pioggia battente a scrosci violenti, può allettarle troncandole alla base. Il terreno d’impianto deve essere arricchito con sostanza organica come torba e terricciati. Utilizzate fertilizzanti per piante da fiore a basso contenuto d’azoto per non promuovere la formazione di tessuti con pochi elementi meccanici di sostegno.
CANNA da bagnare ogni sera
Le canne da fiore oggi coltivate sono ibridi e non più le specie originarie. Piante amanti del caldo possono rimanere nel terreno durante l’inverno solo al sud o in posizioni calde e riparate dalle piogge fredde. Riprendono a vegetare tardi, quando le temperature notturne si sono stabilizzate intorno ai 15°C. Nei climi freddi, si ritirano ponendole in vasi con terriccio. Piante vigorose, capaci di grandi e vistose fioriture, sviluppano una ricca vegetazione che offre una grande resistenza al vento; per questa ragione è necessario dotarle di un tutore.
ALLIUM belli e facili
Gli agli ornamentali, salvo poche eccezioni, sono piante rustiche, facili da coltivare, resistenti nel tempo laddove il terreno è ben drenato, e con capacità di formare bulbilli che aumenteranno i gruppi di partenza. Piantateli sempre in pieno sole perché gli allium possono sopportare solo un’ombreggiatura parziale. Il terreno ideale deve essere mantenuto fertile, incorporando ogni anno a primavera terricciato o compost, profondo per favorire lo sgrondo, privo di scheletro e tendenzialmente acido, con una pacciamatura acida di aghi di pino, pigne o corteccia. Bagnateli senza eccedere, per mantenere il suolo appena umido.
ACIDANTHERA aspetto esile ma robusta
Poco diffusa Acidantera bicolor muriele, originaria dell’Abissinia, l’acidantera bicolor murieleè la varietà più rustica di questo genere. Capace di resistere nel terreno laddove l’inverno non è troppo rigido e ha una buona capacità di moltiplicarsi. Elegante, con fusti alti 80 cm, e fiori reclinati in forma stellata, bianchi e purpurei al centro, larghi fino a sette centimetri, in numero di 5-7 per stelo, fioriscono a partire da luglio.