Con l’arrivo dell’inverno si tengono le finestre chiuse più a lungo; i venti freddi e le temperature rigide inibiscono la buona abitudine di cambiare spesso l’aria degli ambienti in cui si vive e si lavora. Negli ambienti chiusi si è costretti, senza rendersene conto, a vivere a stretto contatto con sostanze tossiche che possono essere rilasciate nell’aria dal fumo delle sigarette, dai prodotti per la pulizia, detersivi e disinfettanti, dalle vernici o da alcune sostanze che possono essere presenti nei mobili in truciolato e compensato o nei collanti impiegati per assemblarne i materiali. Si tratta di sostanze come benzolo, formaldeide, anidride carbonica, tricloroetilene che, unite a una cattiva manutenzione dei filtri dell’impianto dell’aria, alla polvere che il riscaldamento movimenta, possono generare sintomi come mal di testa, irritazione alle vie respiratorie, sonnolenza, incapacità di concentrazione, bruciore agli occhi.
Verde benessere
Per migliorare la qualità dell’aria negli ambienti si suggerisce di aprire ogni giorno le finestre nelle ore meno trafficate e poi di inserire alcune piante che hanno la funzione di purificare l’ambiente. Fin dagli anni cinquanta la NASA (ente nazionale aeronautico e spaziale americano) ha messo a punto ricerche sui purificatori ambientali per i locali stagni delle navicelle spaziali. Le piante a foglia larga sono quelle che meglio delle altre migliorano il comfort ambientale indoor: gli stomi posti nella pagina inferiore delle foglie, ovvero le cellule che consentono lo scambio gassoso tra l’interno e l’esterno della pianta, assorbono le sostanze tossiche e le rendono inerti accumulandole, tramite il loro metabolismo, nelle pareti cellulari.
Le specie giuste
Il Croton ha un alto potere di assorbimento della formaldeide ed è ideale da collocare negli ambienti dove l’arredo sia in laminato.
Il Ficus benjamin del genere Ficus è un altro esemplare che, oltre a ridurre la presenza di formaldeide, agisce sul tricloroeletilene (un solvente).
Ci sono piante note come “le mangiafumo”, che captano il benzene e il fumo delle sigarette: sono i Potus, le Gerbere e le Beucarnea. La Gerbera è in grado di annientare anche odori molto forti e spiacevoli come quelli presenti in una tintoria ad esempio.
Una pianta da segnalare come antismog è la Tillandsia: è un’epifita con radici aeree, che raccoglie i residui nocivi che derivano dalla lavorazione e dalla combustione di combustibili fossili per eliminarli completamente. Questi esemplari non necessitano di grandi cure, e pare siano in grado di assorbire anche le radiazioni elettromagnetiche degli apparecchi elettronici della casa come televisori, computer, radio e affini.
Evitate di collocare le piante in camera da letto: alcune possono emanare aromi persistenti che disturberebbero il sonno.