7 fiori e piante da regalare a San Valentino

Donare un bel bouquet di rose nel giorno degli innamorati è un gesto romantico, ma per stupire la dolce metà si possono valutare alcune alternative: ecco allora i migliori fiori e piante da regalare a San Valentino, tutti con una simbologia ben precisa.

Redazione
A cura di “La Redazione”
Pubblicato il 09/02/2024Aggiornato il 03/09/2024
7 fiori e piante da regalare a San Valentino

Qual è il fiore tipico di San Valentino? I fiori recisi in vaso sono sempre spettacolari e scenografici ma, purtroppo, hanno breve durata. Per questo, invece del solito mazzo di fiori, vi proponiamo di regalare, nel giorno della festa degli innamorati, una bellissima pianta fiorita: non solo avrà vita molto più lunga, ma saprà arredare la casa, colorare il giardino, oppure abbellire il balcone, il davanzale o il terrazzo. Vediamo allora i più rappresentativi esempi di fiori e piante da regalare a San Valentino, ognuno con un significato importante.   

Perché si regalano fiori a San Valentino

Quella di regalare fiori alla persona amata nel giorno di San Valentino è una tradizione vecchia di secoli. Varie leggende fanno risalire a questo santo, patrono degli innamorati, l’iniziativa di regalare rose, tuttavia già al tempo degli antichi Romani, il giorno della festa di Giunone (che, tra le sue varie attività, aveva anche l’incombenza di proteggere i matrimoni), era usanza regalare fiori alle mogli. Quindi, se vi state chiedendo che fiori si possono regalare il 14 febbraio, sappiate che non sono solo le rose, e neanche solamente rosse: esistono moltissime varietà e specie diverse di piante che possono sostituire efficacemente il fiore per antonomasia di San Valentino scaldando il cuore di chi amiamo. Fermo restando che il rosso è il colore dell’amore, ecco la nostra selezione di piante da interno e da esterno per stupire la dolce metà, come e più di una rosa.

Piante da appartamento da regalare a San Valentino

Le piante d’appartamento sono un ottimo regalo di San Valentino: curate a regola d’arte possono sopravvivere molti anni, rendendo così saldo e duraturo il profondo legame che unisce chi ha regalato e chi ha ricevuto in regalo la pianta. La scelta tra le piante da interno da donare nel giorno degli innamorati può spaziare tra molte proposte diverse: ci sono fiori che stupiscono con i loro caratteristici petali a forma di cuore, come l’anthurium, ci sono altri che simboleggiano la purezza dell’amore, come la gardenia: tutto sta nel capire quale messaggio si vuole trasmettere alla persona amata.

Orchidea, il fiore degli innamorati

Tra gli esemplari più facili da trovare in commercio nei primi mesi dell’anno c’è l’orchidea, una pianta che arriva dall’Oriente, dov’è apprezzata per la perfezione simmetrica dei suoi fiori, ma che nel mondo occidentale simboleggia invece l’amore resiliente, per la sua incredibile capacità di crescita in ogni clima e nonostante le avversità.

L'epoca di fioritura dell'orchidea varia a seconda della specie, ma in genere non si verifica d'estate.

Foto di: Carissa Bongalosa da pexels.com

L’orchidea è una pianta da regalare a un partner a cui si riservi tutta la propria dedizione in una relazione duratura, e la sua bellezza e perfezione sottintendono una grande ammirazione mentale e fisica. Non tutte le orchidee sono considerate allo stesso modo nel linguaggio floreale: quelle rosa vengono solitamente regalate in occasione del 14° anniversario di nozze, mentre il Cymbidium, un’orchidea dai colori gialli o crema con lunghe e generose infiorescenze a spiga sui quali sbocciano i fiori, sono indicati per il 28° anno di matrimonio. In ogni caso, donare questo fiore alla persona amata significa comunicarle quanto sia fondamentale nella nostra vita.

Come curare l’orchidea

La luce è il primo nutrimento delle orchidee. La posizione ideale è davanti a una finestra esposta a Sud, a Est o ad Ovest, sempre però con una tendaggio leggero che filtri la luce delle ore più calde.

Tutte le orchidee temono il ristagno idrico e per questa ragione è necessario eliminare l’acqua che, dopo le bagnature, resta nei sottovasi. In alternativa adottare dei portavaso che non permettano al contenitore di raggiungere il fondo e consentano lo sgrondo dell’acqua in eccesso.

In estate, con temperature elevate, bagnare a giorni alterni senza troppa parsimonia, in autunno può bastare anche una sola volta la settimana; all’accensione dell’impianto di riscaldamento in inverno, aumentare la frequenza delle bagnature in modo da mantenere sempre il substrato umido, così da garantire alle radici carnose una perfetta idratazione.

Per le annaffiature evitare acqua calcarea e fredda; se utilizzate quella della rete idrica urbana, lasciatela prima riposare affinché evapori il cloro.

Gardenia, il simbolo della purezza


Per indicare la piena sincerità dei propri sentimenti il fiore da scegliere è la gardenia.

Gardenia

Le piante di gardenia si possono trovare nel mese di febbraio in fiore presso i vivai, ma la fioritura sarà stata forzata con calore e illuminazione pari a quelli di una calda giornata di inizio estate: per questo si dovrà far presente alla persona che la riceverà che il vaso andrà sistemato in un luogo luminoso ma non esposto direttamente ai raggi solari, con un’umidità non eccessiva e la possibilità di un frequente ricambio d’aria. Le foglie andranno vaporizzate con acqua demineralizzata. Alcuni boccioli e fiori cadranno sicuramente: non bisogna allarmarsi, l’importante è accompagnare la pianta ad un adattamento graduale all’ambiente domestico.

Come curare la gardenia

Oltre alla corretta esposizione bisogna tenere presente che la gardenia non ama ambienti troppo caldi: la temperatura ottimale di crescita vegetativa e di fioritura è compresa, infatti, tra 20 e 23°C. Per questo può essere collocata all’aperto in estate, una volta terminata la fioritura, e mantenuta in ambiente semi-ombreggiato sino a fine settembre (nel Nord Italia), quando è bene che venga riportata all’interno. 

La pianta va bagnata spesso in primavera e in estate. Il terriccio deve rimanere sempre inumidito in superficie, soprattutto durante la fase di fioritura: la ridotta idratazione del substrato può impedire l’apertura dei fiori e far appassire precocemente quelli già schiusi. Al contempo, però, i ristagni idrici sono pericolosi poiché in grado di far sviluppare marciumi radicali, particolarmente nelle piante più giovani. Le irrigazioni vanno diminuite dopo la fioritura, quando la pianta si prepara a una fase di riposo.

Infine, la gardenia è annoverata tra le piante acidofile, che amano cioè i terreni acidi come quelli impiegati nella coltivazione di rododendri e azalee.

Anthurium, la pianta a forma di cuore

L’anthurium ha grandi foglie e fiori cuoriformi, tanto da indurre gli antichi Greci a descriverli come le frecce di Cupido; proprio per queste sue caratteristiche è una delle piante più regalate a San Valentino e riassume nelle forme e nei colori i più alti sentimenti di amore e amicizia.

Anthurium

Poiché la pianta fiorisce a partire dalla primavera e il significato incarna l’amore nelle sue varie forme, l’anthurium è una bellissima pianta da donare in varie occasioni, non solo a San Valentino: ad esempio, si può prendere in considerazione anche per la Festa della Mamma o del Papà.

Come curare l’anthurium

Essendo una pianta di origine tropicale, l’anthurium ha bisogno di essere conservata in ambiente a elevata umidità e temperatura. Va bagnato costantemente ma senza esagerare, in modo che il substrato sia continuamente umido; per annaffiare usare possibilmente acqua dolce e non fredda. In estate bagnare ogni tre giorni e ogni sei durante l’inverno. Altro fattore fondamentale è l’umidità: per ottenerla mettere nel sottovaso uno strato di ghiaia o di argilla espansa di 2 cm almeno da mantenere bagnato in ogni stagione. Per la stessa ragione è consigliato nebulizzare le foglie ogni giorno, anche più volte, e mantenere umido il muschio a protezione delle radici.

La posizione ideale per l’anthurium è davanti alle finestre di casa, dove la luce non manca. Quest’ultima deve essere diffusa, mai diretta e costante nell’arco dell’anno. In estate la pianta può essere spostata all’aperto, ma mai in pieno sole: un portico o un terrazzo coperto rappresentano la migliore sistemazione.

La concimazione va effettuata dalla primavera all’autunno, quando la pianta è in vegetazione, impiegando un fertilizzante liquido per piante da fiore ogni 15 giorni. Quando la concimazione è insufficiente i fiori non si aprono o la pianta produce soltanto nuove foglie.

L’anthurium è molto esigente in fatto di temperature: teme il freddo, gli sbalzi termici e le correnti d’aria. La temperatura minima consigliata è di 16°C durante l’inverno: il classico sintomo da freddo eccessivo è la caduta delle foglie e l’imbrunimento delle spate. La fascia di benessere è compresa fra i 20 e i 27°C, mentre la temperatura massima sopportata è di 29°C, ma solo se compensata da un elevato tasso di umidità.

Piante da esterno da regalare a San Valentino 

Per chi possiede un giardino o un bel terrazzo, le piante da esterno rappresentano sicuramente un regalo gradito a San Valentino. Man mano che le giornate si fanno più tiepide e l’inverno si lascia scalzare dalla primavera, gli spazi esterni della casa riprendono vita e si animano dei colori vivi e vitali dei fiori più rappresentativi della bella stagione, come i tulipani o le camelie, che, forse non tutti sanno, nascondono un messaggio d’amore davvero romantico.

Camelia, per un amore eterno 


Fiore della devozione eterna tra gli innamorati, la camelia ha un grande valore simbolico, il che lo rende il fiore perfetto da regalare il 14 febbraio.

Camelia

Le camelie sono piante a portamento arbustivo o arboreo che iniziano a fiorire nel mese di febbraio; crescono bene in grandi vasi capienti, che sono perfetti per essere regalati a chi abbia spazio in terrazzo o in giardino. Un ibrido consigliato è la Camelia x williamsii: questa pianta regala una fioritura molto abbondante, che da novembre si protrae fino ad aprile, nei toni del bianco, rosa o rosso.

Come curare la camelia

Al Nord le camelie vanno protette dal freddo eccessivo, ma devono poter godere di molta luce, restando riparate dal sole diretto nelle ore centrali della giornata. Scendendo verso Sud la protezione dal caldo e dal sole cocente diventa una necessità inderogabile per consentire alle camelie di sopravvivere. Soprattutto le piante in vaso devono avere il contenitore riparato dai raggi del sole perché una temperatura elevata del terriccio può causare la morte delle radici.

Per annaffiare, utilizzare solo acqua piovana, dolce o acidulata per non causare nel tempo un accumulo di calcare attivo nel terreno tale da modificarne le caratteristiche. Non usare acqua fredda e bagnare ogni qualvolta il terreno non sia fresco, anche in abbondanza se il terriccio è ben drenato. In estate, per ridurre lo stress da calore, vaporizzare, anche tutti i giorni, le foglie con acqua non calcarea.

Le camelie sono piante acidofile e devono essere coltivate solo in substrato con pH compreso fra 5,5 e 6,5. In terreni calcarei le piante non crescono, si decolorano, stentano per anni fino a morire. Per ottenere un terriccio acido, mescolare terra di foglie, torba e sabbia: questo lo renderà ben drenato, fresco, ricco di sostanza organica e fertile.

Viola del pensiero, per gli inguaribili romantici


Un’altra pianta dal significato eloquente è la viola del pensiero. Il fiore è delicato, soave e timido, e si addice a descrivere un amore romantico e tenero.

Esemplare di viola del pensiero.

Foto di: Rodwell Harinangoni da pexels.com

A febbraio la viola del pensiero si acquista fiorita perché forzata nei vivai, ma è comunque adatta a stare all’aperto. Non avendo un apparato radicale sviluppato si può coltivare in vaso senza problemi, anche di piccole dimensioni, da tenere sul davanzale. L’importante è rinnovare il substrato di anno in anno, in modo da arricchire il terreno di sali minerali e consentire alle radici di svilupparsi in modo rigoglioso.

Come curare la viola del pensiero

Soltanto la scelta di una posizione rispettosa delle loro “naturali inclinazioni” è garanzia di successo nella coltivazione delle viole. A primavera o fine inverno le viole del pensiero devono poter godere di una buona illuminazione e di una posizione calda per bilanciare il clima freddo e la temperatura del terreno ancora molto bassa. A mano a mano che la stagione avanza, con l’innalzarsi delle temperature, il progressivo riscaldamento del terreno, le giornate più lunghe, la forte radiazione solare, le viole devono essere protette e restare in ombra parziale. In estate, con il forte caldo, hanno bisogno d’ombra e fresco per sopravvivere e tornare in vegetazione alla fine dell’autunno.

Le viole del pensiero hanno bisogno di acqua, non così tanta da infradiciare il terreno, ma spesso, almeno ogni giorno, al fine di mantenere il terreno fresco e un’umidità costante.

La seconda attenzione da riservare alle viole è quella di rimuovere i fiori sfioriti, togliendoli con le mani facendo scorrere le dita lungo lo stelo fino alla base per staccarlo con un movimento deciso e secco che non eserciti sulla pianta una trazione sufficiente a danneggiarla.

Infine, per crescere con forza, le viole del pensiero richiedono un terreno simile a quello dei boschi: terra di foglie, ricca di sostanza organica, fresca, molto leggera. Se il terreno del giardino è pesante, argilloso o povero, operare uno scasso per effettuare una completa sostituzione della zolla miscelando in parti uguali terriccio da fiori, terra di foglie e sabbia.

Tulipano rosso, passione pura

Il tulipano, nella variante a petali rossi, ha un significato paragonabile a quello delle più classiche rose rosse ovvero…amore travolgente! Niente di più romantico, insomma, e la più valida alternativa al fiore simbolo di San Valentino.

Il tulipano può crescere con successo sia in vaso sul balcone, sia in giardino.

Foto di: Daniel Absi da pexels.com

Come curare il tulipano

I tulipani sono una delle piante più facili da coltivare, tanto che si possono considerare quasi autosufficienti.

Verso primavera le piante emergono dal terreno ma la loro precocità è influenzata da diversi fattori: l’andamento stagionale e le temperature raggiunte dal terreno, l’esposizione, la profondità in cui sono collocati i bulbi.

I tulipani vanno posti in luoghi luminosi ma protetti dal sole diretto e necessitano di un terreno fresco, mai inzuppato, con umidità costante. Si bagnano le piante al piede e di mattino, quando il sole ha già iniziato a scaldare il terreno. Meglio nutrirle, inoltre, con una buona pacciamatura autunnale e, se il terreno è povero, con un fertilizzante per piante da fiore che abbia un rapporto azoto/fosforo/potassio paritario o a favore degli ultimi due, che favoriscono una forte colorazione e una maturazione dei tessuti. La concimazione è in effetti un aspetto importante nella coltivazione del tulipano: finita la fioritura e reciso lo stelo, si inizia a distribuire un fertilizzante per piante verdi così da sostenere lo sviluppo delle foglie, non ancora completato, e per mantenere giovani i tessuti che dovranno svolgere un’intensa attività di fotosintesi per accumulare sostanze nutritive nel bulbo necessarie a rinnovarne la struttura.

I tulipani non temono il freddo, quindi sono una perfetta pianta da esterno. Per precauzione, in montagna si può provvedere a distribuire una pacciamatura di cippato o terricciato per difendere i bulbi dalle gelate.

Garofano, il fiore dei sentimenti profondi

Il garofano, genere dianthus, si dona per esprimere sentimenti forti, che siano affetto, amore, energia positiva o un augurio di buona salute. Bisogna però fare attenzione alle tonalità del garofano e a suoi colori, che possono simboleggiare cose diverse: per San Valentino meglio scegliere il rosso, colore da sempre sinonimo di passione.

garofano

Il garofano è una pianta che richiede poche cure e poca manutenzione, in cambio di bellissime fioriture: per questo rappresenta un’ottima idea regalo soprattutto per chi ha poca dimestichezza con il giardinaggio.

Come curare il garofano

I dianthus necessitano di posizioni ben soleggiate ma non hanno bisogno di terreni fertili, poiché si accontentano di suoli magri e sabbiosi, purché non pesanti.

Piante capaci di resistere al secco per un periodo abbastanza lungo entrando in una fase di quiescenza, si giovano di bagnature frequenti e moderate, ma temono i ristagni.

L’unica manutenzione richiesta in fase di coltivazione estiva è la rimozione dei fiori secchi recidendoli alla base, così da stimolare una nuova salita a fiore. I garofani non amano forti concimazioni azotate che ne promuovono uno sviluppo disordinato. Impiegare invece un fertilizzante per piante da fiore a metà del dosaggio consigliato, una volta la settimana.

 

Avete già pensato alla mise en place per la cena del 14 febbraio? Con il giusto centrotavola di San Valentino fare un figurone sarà un gioco da ragazzi!

 

Foto in copertina di Secret Garden via pexels.com

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