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L’edilizia è responsabile ogni anno di miliardi di tonnellate di consumo di materie prime, produce inquinamento e richiede grandi quantitativi di energia per l’estrazione e la produzione dei materiali. In una costruzione convenzionale la scelta dei materiali dipende esclusivamente dal costo di base primario, trascurando i costi per estrazione, produzione, trasporto, uso e demolizione.
La bioedilizia valuta gli edifici attraverso l’intero ciclo di vita (LCA-Life Cycle Assessment), considerando i costi ambientali legati alla produzione dei materiali e all’impatto di questi sugli utilizzatori dell’edificio in termini di benessere psico-fisico. Inoltre impiega anche materiali riutilizzabili e riciclabili, la cui produzione comporta un basso impatto ambientale, ridotti consumi energetici, garanzia di prestazioni tecniche elevate, assenza pressoché totale di sostanze nocive o dannose per la salute e l’ambiente e imballaggi ridotti.
Materiali bio: il legno
Materiale da costruzione naturale e rinnovabile, oggi è utilizzato moltissimo per le case prefabbricate, per porzioni di edificio (talvolta l’uso è “limitato” alla struttura del tetto) e/o per le finiture interne. Nel caso di intere edificazioni, il legno consente di fare ricorso a nuovi sistemi che danno la garanzia di alte prestazioni e la certezza del rispetto dei tempi e dei costi, a differenza di quello che troppo spesso si verifica nell’ambito dell’edilizia convenzionale. Il processo costruttivo delle strutture realizzate con questo materiale è relativamente facile, veloce, quasi interamente a secco perché i pezzi sono assemblati con la normale ferramenta metallica, inoltre la sua leggerezza facilita le operazioni di trasporto e le movimentazioni in cantiere. Rispetto a una costruzione in laterizio, in cemento armato o in acciaio, quella di una casa in legno richiede un consumo energetico ridotto della metà. Gli edifici in legno, in più, hanno una elevata resistenza al fuoco, al contrario di quanto comunemente si pensi, e sono antisismici grazie all’elasticità che li contraddistingue.
È bene ricordare che, affinché la costruzione segua realmente i principi della bioedilizia, il legname deve provenire da gestione forestale responsabile (FSC), mentre i collanti devono essere privi di formaldeide e di altre sostanze nocive.
Il legno in edilizia è una scelta bio ma anche eco: una stima del Wwf evidenzia come 1 mc di legno invece di un materiale tradizionale riduca di più di 1 tonnellata le emissioni nell’atmosfera di anidride carbonica. A tale quantità si aggiunga anche quella immagazzinata (e quindi non rilasciata nell’aria) da una casa in legno durante la sua “vita”.
Vantaggi
- Semplicità: i pezzi sono assemblati a secco con normale ferramenta.
- Velocità: escludendo le fondazioni, non vi sono getti in cemento armato, per cui il tempo di realizzazione è stimabile in alcune settimane, mentre per l’edilizia convenzionale si parla di mesi e anni.
- Buona integrazione impiantistica: le componenti impiantistiche possono essere installate a secco.
- Elevata durata nel tempo.
- Ideale isolamento termo-acustico, soprattutto se abbinato a isolanti adatti alla specifica situazione climatica.
- Alta traspirabilità: determinante per il miglioramento del comfort e della salubrità dell’edifici.
- Ottima resistenza all’azione sismica.
- Buon comportamento al fuoco.
- Tempi e costi: contenuti e certi.
Tre modi di costruire
Esistono vari tecniche costruttive per realizzare una casa in legno – prefabbricata – la cui scelta avviene in funzione delle esigenze del committente, ma dipende anche dalle soluzioni architettoniche e strutturali adottate, dai piani che si vogliono erigere, dai regolamenti edilizi comunali, dalla specificità del suolo. Molte aziende produttrici oggi offrono servizi chiavi in mano che vanno dalla progettazione alla completa realizzazione dell’edificio prefabbricato in legno, con un ampio margine di personalizzazione.
1) A pannelli portanti
Il sistema è adatto per edifici di piccole dimensioni ma anche per grandi fabbricati multipiano. Utilizza pannelli compositi (sandwich) per realizzare pareti e solai ed è divenuto in pochi anni il sistema costruttivo più diffuso per le case in legno. I pannelli sono formati da più strati di tavole in legno massello sovrapposti, disposti ortogonalmente tra loro e incollati (integrano anche lo strato di materiale isolante, anche se solitamente si provvede poi ad aggiungere un cappotto coibente esterno). I pannelli vengono lavorati in stabilimento e arrivano in cantiere pronti per il montaggio, già predisposti con le aperture per porte e finestre. Le pareti solitamente vengono suddivise in moduli della lunghezza di circa 3 metri per facilitarne il trasporto e la maneggiabilità in cantiere, e vengono poi collegati tra loro per mezzo di giunti verticali. Questi hanno anche il vantaggio di conferire maggiore duttilità alla parete, che significa migliore reazione meccanica in caso di terremoto. Le pareti vengono collegate tra loro mediante viti. Una volta terminato il montaggio delle pareti a piano terra si procede alla posa del primo solaio e così via per tutti i piani fino alla copertura che può essere anch’essa a pannelli, oppure di tipo tradizionale con travi e travicelli. Gli impianti vengono collocati in intercapedini di pochi centimetri, rivestite in genere a secco con lastre di cartongesso.
2) Il sistema platform- frame
Si possono realizzare edifici fino a quattro piani. Prevede la formazione di pareti e solai mediante pannelli in legno lamellare o KVH e pannelli strutturali a base di legno OSB. Le pareti e i solai così realizzati vengono collegati tra loro e anche alle fondazioni tramite ferramenta metallica e, una volta realizzate le strutture del primo solaio, queste fanno da piattaforma ai piani successivi. Il sistema è molto leggero, per cui le dimensioni delle strutture di fondazione (generalmente una platea in cemento armato) sono contenute.
3) Con traliccio
In questo modo è possibile realizzare edifici fino a tre o quattro piani. Qui il legno (massello o lamellare) è utilizzato per realizzare travi e montanti con cui viene formato un telaio, nei cui vuoti è inserito l’isolante. Il volume ottenuto viene poi tamponato all’interno in legno o cartongesso, mentre all’esterno si applica talvolta una coibentazione a cappotto e poi la finitura a intonaco.
Materiali bio: terra cruda
Esistono almeno quattro sistemi costruttivi per questo materiale antichissimo, ma ancora oggi, in determinate situazioni, utilizzabile con buoni risultati. Tuttavia va detto che la terra cruda teme l’acqua: quindi le costruzioni realizzate in questo modo vanno preservate dall’umidità di risalita, dall’acqua piovana e dalla condensa. Solitamente il materiale viene protetto con l’intonaco di finitura. Un edificio in terra cruda è in armonia con l’ambiente, ma richiede cura e manutenzione periodica.
Vantaggi
- Capacità di accumulo di calore: il calore assorbito dalla parete esterna nelle ore più calde si distribuisce all’interno con un notevole sfasamento orario.
- Buona capacità di isolamento termico: per i prodotti alleggeriti con paglia.
- Facilità operativa
- Elevata durabilità, se ben eseguite e adeguatamente protette.
- Buon comportamento al fuoco.
- Salubrità.
- Riciclabilità e riutilizzabilità.
- Buona resistenza al gelo.
Più tecniche
• L’adobe è un mattone in terra e paglia, creato con uno stampo o per estrusione – esattamente come avviene per il mattone cotto – e fatto essiccare. La tecnica di posa in opera è analoga a quella utilizzata per una tradizionale muratura in laterizio, mentre la malta può essere a base di terra o di calce. Si possono realizzare pareti portanti, partizioni interne e solai.
• Il torchis prevede la costruzione di una griglia, in legno o metallo, ancorata alla struttura portante e ricoperta da uno o più strati di terra e paglia.
• Con il pisè, o terra battuta, si costruiscono pareti continue portanti e divisioni interne, inserendo terra all’interno di casseri e compattandola strato dopo strato. Con apposite controtelaiature, si realizzano le aperture per porte e finestre.
• La terra-paglia consiste in un impasto di terra e paglia posto in opera per mezzo di casseri. Si usa per pareti di tamponamento e divisori interni, oltre che per isolare sottotetti e solai. Il risultato è un manufatto molto leggero, con una elevata resistenza termica.
• Il bauge o massone è un elemento modellato a mano, senza l’ausilio di stampi, e impilato per la muratura. L’impasto è realizzato con terra, paglia e fibre vegetali.
3. Materiali bio da recupero
L’utilizzo di materiali provenienti da demolizioni ma anche di quelli riciclati, che ritrovano una nuova vita dopo trattamento di modifica e rigenerazione: a tutti gli effetti un’operazione ecosostenibile e anche una risorsa che spesso viene sottovalutata. E che invece permette di ridurre rifiuti, di risparmiare energia per la produzione di nuovi prodotti e anche di ottenere prestazioni edili e risultati dal punto di vista della creatività architettonica. Certamente anche quando si tratta di materiali di recupero edilizio o di altri alternativi, la sicurezza dell’edificio (tenuta statica, resistenza al fuoco e alle intemperie) è quella che va privilegiata e rimane un valore di ordine superiore rispetto a ogni altro criterio di scelta.
Rigenerati e riciclati
Il recupero dei materiali edili comporta operazioni di demolizione selettiva, implicando costi di mano d’opera, compensati però dal risparmio sull’acquisto di nuovi prodotti. Per poter essere riutilizzati i materiali devono essere facilmente smantellabili e separabili, costituiti di strati omogenei e ben distinti tra loro, durevoli. Si possono quindi riutilizzare:
• inerti da demolizione;
• travi e travicelli in legno e acciaio;
• laterizi e pietre, per realizzare nuove murature;
• tegole in cotto, da impiegare nelle nuove coperture;
• porte e finestre;
• pavimentazioni in cotto, pietra, legno, graniglia;
• soglie, davanzali e gradini in pietra, cotto o legno;
• terreno da scavo;
• ringhiere e balaustre;
• radiatori.
E in generale:
• carta;
• plastica;
• vetro;
• container;
• pneumatici.
4 Materiali bio: la paglia
La normativa in materia antisismica permette l’impiego delle balle di paglia in Italia solo come materiale di tamponamento su struttura portante in legno (preferibilmente), ma anche in cemento armato, acciaio o muratura. Rispetto ai materiali tradizionali, la paglia richiede uno spesso strato di intonaco protettivo, ha il vantaggio di essere leggera e offrire un ottimo comfort abitativo, ma per contro richiede una maggiore manutenzione. E costi alti per l’alloggiamento degli impianti.
Vantaggi
- Ottima capacità di isolamento termico e acustico.
- Economicità della materia prima.
- Zero impatto ambientale: la paglia è un prodotto di scarto della produzione dei cereali.
- Buona resistenza al fuoco: soprattutto se è protetta da uno strato di intonaco.
- Salubrità e assenza di emissioni nocive.
- Benessere e comfort, dovuto alla capacità di regolare i livelli di umidità.
- Elevata durabilità, se protetta e correttamente posata.