Mostra Canaletto, Van Wittel, Bellotto. Il Gran Teatro delle città. Capolavori dalle Gallerie Nazionali di Arte Antica - Cuneo
A cura di Manuela Vaccarone
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Per segnalare una mostra scrivere a eventi@cosedicasa.com
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Cuneo
La grande mostra apre al pubblico negli spazi del Complesso Monumentale di San Francesco a Cuneo.
Curata da Paola Nicita e Yuri Primarosa, delle Gallerie Nazionali di Arte Antica, la mostra fa parte del progetto del museo Le Gallerie Nazionali nel mondo e offre uno spaccato inedito sulla rappresentazione degli scenari urbani di Roma e Venezia nel Settecento attraverso le opere di tre maestri indiscussi della veduta: Giovanni Antonio Canaletto, Gaspar Van Wittel e Bernardo Bellotto, ai quali si affiancano i lavori del pittore piacentino Giovanni Paolo Pannini.
Il progetto espositivo riunisce dodici capolavori provenienti dalle Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma che esplorano e reinventano l’immagine delle città nell’epoca dei Grand Tour e degli ambienti culturali illuminati, in un periodo in cui la prima tappa di ogni itinerario culturale attraverso l’Italia era Roma e la meta finale coincideva con Venezia.
La grandiosità di Roma e il fascino lagunare di Venezia sono protagonisti delle scene catturate dai maestri in mostra, che ne immortalano momenti vitali come le feste, le cerimonie e gli eventi mondani con l’intento di restituire un ricordo vivido e duraturo ai viaggiatori che li avevano vissuti.
L’arte di Canaletto, Van Wittel e Bellotto mette in scena la città antica accanto a quella moderna, spaziando dalla pittura di teatro al capriccio archeologico fino ad arrivare alla veduta topografica.
La rappresentazione di Venezia è affidata alle pennellate di Giovanni Antonio Canaletto, di cui la mostra riunisce quattro capolavori. Il pittore veneziano unisce una profonda conoscenza della prospettiva con un approccio innovativo allo schema compositivo della veduta, offrendo una propria interpretazione creativa del genere.
Riservando una forte attenzione all’effetto pittorico, Canaletto condensa in opere come Veduta di Venezia con la Piazzetta (1741 ca) e Veduta di Venezia con il Ponte di Rialto (1735-1740 ca) un’immagine di Venezia carica di dettagli e caratterizzata da una grande nitidezza descrittiva, unita a una forte sensibilità luminosa e atmosferica.
La Roma barocca e settecentesca è al centro delle cinque vedute in mostra di Gaspar Van Wittel, artista di origini olandesi attivo tra XVII e XVIII secolo.
Noto per la sua tecnica esecutiva scrupolosa e per l’utilizzo sapiente della scienza dell’ottica, Van Wittel realizza grandi composizioni architettoniche a volo d’uccello animate da personaggi in movimento e invase da un’atmosfera vitale, rievocate in mostra da opere come Veduta di Roma dalla piazza del Quirinale (1684) e Veduta del Tevere a Castel Sant’Angelo (1683).
I suoi metodi visivi e la resa realistica del paesaggio urbano contribuiranno a trasformare il genere della veduta, aprendo la strada a intere generazioni di artisti.
Roma è anche protagonista delle due opere in mostra di Giovanni Paolo Pannini, che interpreta la straordinaria unicità di questa città attraverso delicate composizioni di rovine, urne, colonne e sculture imponenti, immerse in un contesto naturalistico e assemblate in maniera fantasiosa. Ne sono testimonianza opere come Capriccio con la statua equestre di Marco Aurelio (1745) e Ruderi con terme (1730 ca).
Infine, Bernardo Bellotto raccoglie l’eredità di Canaletto, di cui era allievo e nipote, continuandone la tradizione e estendendola oltre i confini della penisola italiana. In mostra per l’occasione La Piazza del Mercato della città nuova di Dresda (1747 ca), olio su tela dove l’artista applica l’approccio veneziano alla veduta agli spazi urbani della città di Dresda.
Curata da Paola Nicita e Yuri Primarosa, delle Gallerie Nazionali di Arte Antica, la mostra fa parte del progetto del museo Le Gallerie Nazionali nel mondo e offre uno spaccato inedito sulla rappresentazione degli scenari urbani di Roma e Venezia nel Settecento attraverso le opere di tre maestri indiscussi della veduta: Giovanni Antonio Canaletto, Gaspar Van Wittel e Bernardo Bellotto, ai quali si affiancano i lavori del pittore piacentino Giovanni Paolo Pannini.
Il progetto espositivo riunisce dodici capolavori provenienti dalle Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma che esplorano e reinventano l’immagine delle città nell’epoca dei Grand Tour e degli ambienti culturali illuminati, in un periodo in cui la prima tappa di ogni itinerario culturale attraverso l’Italia era Roma e la meta finale coincideva con Venezia.
La grandiosità di Roma e il fascino lagunare di Venezia sono protagonisti delle scene catturate dai maestri in mostra, che ne immortalano momenti vitali come le feste, le cerimonie e gli eventi mondani con l’intento di restituire un ricordo vivido e duraturo ai viaggiatori che li avevano vissuti.
L’arte di Canaletto, Van Wittel e Bellotto mette in scena la città antica accanto a quella moderna, spaziando dalla pittura di teatro al capriccio archeologico fino ad arrivare alla veduta topografica.
La rappresentazione di Venezia è affidata alle pennellate di Giovanni Antonio Canaletto, di cui la mostra riunisce quattro capolavori. Il pittore veneziano unisce una profonda conoscenza della prospettiva con un approccio innovativo allo schema compositivo della veduta, offrendo una propria interpretazione creativa del genere.
Riservando una forte attenzione all’effetto pittorico, Canaletto condensa in opere come Veduta di Venezia con la Piazzetta (1741 ca) e Veduta di Venezia con il Ponte di Rialto (1735-1740 ca) un’immagine di Venezia carica di dettagli e caratterizzata da una grande nitidezza descrittiva, unita a una forte sensibilità luminosa e atmosferica.
La Roma barocca e settecentesca è al centro delle cinque vedute in mostra di Gaspar Van Wittel, artista di origini olandesi attivo tra XVII e XVIII secolo.
Noto per la sua tecnica esecutiva scrupolosa e per l’utilizzo sapiente della scienza dell’ottica, Van Wittel realizza grandi composizioni architettoniche a volo d’uccello animate da personaggi in movimento e invase da un’atmosfera vitale, rievocate in mostra da opere come Veduta di Roma dalla piazza del Quirinale (1684) e Veduta del Tevere a Castel Sant’Angelo (1683).
I suoi metodi visivi e la resa realistica del paesaggio urbano contribuiranno a trasformare il genere della veduta, aprendo la strada a intere generazioni di artisti.
Roma è anche protagonista delle due opere in mostra di Giovanni Paolo Pannini, che interpreta la straordinaria unicità di questa città attraverso delicate composizioni di rovine, urne, colonne e sculture imponenti, immerse in un contesto naturalistico e assemblate in maniera fantasiosa. Ne sono testimonianza opere come Capriccio con la statua equestre di Marco Aurelio (1745) e Ruderi con terme (1730 ca).
Infine, Bernardo Bellotto raccoglie l’eredità di Canaletto, di cui era allievo e nipote, continuandone la tradizione e estendendola oltre i confini della penisola italiana. In mostra per l’occasione La Piazza del Mercato della città nuova di Dresda (1747 ca), olio su tela dove l’artista applica l’approccio veneziano alla veduta agli spazi urbani della città di Dresda.
Regione: Piemonte
Luogo: Complesso Monumentale di San Francesco, via Santa Maria 10
Telefono: 0171/634175
Orari di apertura: 15,30-19,30 da martedì a venerdì; 10-19,30 sabato e domenica
Costo: Ingresso libero
Dove acquistare: Ingresso libero
Sito web: www.fondazionecrc.it; www.comune.cuneo.it/cultura/museo
Organizzatore: Fondazione CRC e Intesa Sanpaolo in collaborazione con le Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma e con il supporto organizzativo di MondoMostre