Mostra Credere con il corpo nel Sud-est asiatico - Torino

Manuela Vaccarone
A cura di Manuela Vaccarone
Pubblicato il 02/12/2021 Aggiornato il 02/12/2021
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Torino
Il MAO di Torino, in occasione dei TOASEAN Culture Days 2021, ospita la mostra fotografica di Eva Rapoport, che racconta, attraverso una serie di 20 immagini, cinque casi di interazioni fisiche con mondi invisibili:
la Jathilan, una danza-trance giavanese in cui gli artisti vengono posseduti da spiriti ancestrali che consentono loro di manifestare una sorprendente invulnerabilità fisica,
la Puja Pantai, cerimonia annuale tenuta dai Mah Meri, un popolo indigeno della Malesia peninsulare, per
placare gli spiriti del mare,
il Thaipusam, un festival della comunità Hindu Tamil in Malesia,
il Festival Vegetariano di Phuket durante il quale i medium vengono posseduti dagli spiriti e trafiggono i loro volti con vari oggetti,
il Sak Yant Wai Kru, una cerimonia annuale che si tiene nella Thailandia centrale, durante la quale i portatori di tatuaggi sacri si riuniscono per ricaricare il loro potere.

La prospettiva di trasformare la religione in un ricordo del passato, tracciata dall'Illuminismo europeo e sostenuta per buona parte del XX secolo, non si è realizzata.
Il Sud-est asiatico ce ne offre molte manifestazioni: nei paesi dell’Asia orientale varie forme di credenze popolari e dottrinali, marginali o riconosciute dallo Stato, svolgono infatti un ruolo importante nella politica, nella cultura e nella vita quotidiana.
E se la secolarizzazione non si è dimostrata una tendenza duratura, anche la parola scritta, che pure ha giocato un ruolo centrale nella trasmissione del sapere, viene ora messa da parte dalle nuove tecnologie, che hanno riportato in primo piano forme di comunicazione prettamente visive.

In questo contesto, dove l’oggetto delle credenze religiose e delle varie forme di misticismo è una forza invisibile, le forme di interazione con queste forze sono invece estremamente tangibili e si rivelano
attraverso i corpi dei medium.

Lo stato di possessione o trance consente ai medium di spingere sempre più lontano i confini di ciò che un corpo può sopportare: i piercing rituali e l'automutilazione lasciano tracce profonde sui corpi dei fedeli, e al contempo segnano (anche perseguitano) i ricordi di chi assiste a questi fenomeni. I devoti portano i segni della propria fede non solo nel loro cuore, ma anche sui loro corpi: teste rasate, tatuaggi sacri, cicatrici dei piercing rituali.



Regione: Piemonte
Luogo: MAO Museo d’Arte Orientale, via San Domenico 11
Telefono: 011/4436932
Orari di apertura: 10-18; giovedì 13-21. Lunedì chiuso
Costo: 10 euro; ridotto 8 euro
Dove acquistare: www.ticketone.it/city/torino
Sito web: www.maotorino.it
Organizzatore: Dipartimento di Culture, Politica e Società dell'Università di Torino e T.wai Torino World Affairs Institute