Mostra Da Serafini a Luigi. L’uovo, lo scheletro, l’arcobaleno - Fontanellato

A cura di Manuela Vaccarone
Pubblicato il
Aggiornato il
AVVERTENZA: la Redazione non assume alcuna responsabilità, e pertanto non potrà essere ritenuta responsabile, per eventuali errori di indicazione delle date dei vari eventi che sono da considerare puramente indicative. Invitiamo i lettori a verificare l’esattezza delle date e degli orari di svolgimento delle varie manifestazioni, contattando preventivamente gli organizzatori ai numeri di telefono corrispondenti o visitando il sito web corrispondente.
Per segnalare una mostra scrivere a eventi@cosedicasa.com
Per segnalare una mostra scrivere a eventi@cosedicasa.com
-
Fontanellato (Parma)
Il Labirinto della Masone dedica una mostra a Luigi Serafini con un percorso originale e un allestimento site-specific.
Il 2025 segna il decimo anno dalla nascita del Labirinto e in occasione di questo anniversario la mostra vuole essere un vero e proprio ritorno alle origini, poiché fu Franco Maria Ricci l’editore che per primo, nel 1981, pubblicò il Codex Seraphinianus di un allora sconosciuto Luigi Serafini.
La mostra intende ripercorrere dunque la carriera dell’artista, e lo fa rispettando l’unica cronologia da lui stesso mai accettata, ossia la tripartizione tra epoca pre-Codex, epoca Codex ed epoca post-Codex.
Dal celebre Serafini al più intimo Luigi, il percorso accompagna alla radice del sogno, inseguendo le ispirazioni del mondo reale che la sua immaginazione ha poi sviluppato nei folli mondi di quest’opera unica.
Un’importante sezione della mostra al Labirinto si concentrerà sulla “preistoria” serafiniana, su quel che ha preceduto la stesura del Codex.
Sarà presente la prima opera compiuta dall’artista, che raffigura la casa di famiglia a Pedaso nelle Marche; il rapporto con questo luogo, di cui Luigi Serafini ama definirsi aborigeno, ha segnato profondamente il suo immaginario estetico e poetico, che sarà documentato attraverso opere e testimonianze del tutto inedite, ignote anche ai grandi appassionati dell’artista.
Si arriva quindi all’epoca Codex, universalmente riconosciuto come il capolavoro di Serafini: la meticolosa ma delirante enciclopedia di un mondo che non esiste, scritta in una lingua che non esiste, chiarissima ma incomprensibile.
L’edizione Ricci del 1981 rimane un tesoro bibliofilo, e da subito l’opera serafiniana ha destato l’interesse di personaggi del calibro di Italo Calvino o di registi cinematografici come Federico Fellini e Tim Burton, per citare solo tre nomi.
Chiudono il progetto alcuni esempi di quel che è stato il post-Codex tra sculture, dipinti e fotografie. Si potrà vivere inoltre l’esperienza di entrare nella casa romana dell’artista, la Domus Seraphiniana, che proprio in questi mesi è al centro dell’attenzione pubblica perché rischia drammaticamente di scomparire.
La mostra è a cura della Fondazione Franco Maria Ricci e di Luigi Serafini.
Il 2025 segna il decimo anno dalla nascita del Labirinto e in occasione di questo anniversario la mostra vuole essere un vero e proprio ritorno alle origini, poiché fu Franco Maria Ricci l’editore che per primo, nel 1981, pubblicò il Codex Seraphinianus di un allora sconosciuto Luigi Serafini.
La mostra intende ripercorrere dunque la carriera dell’artista, e lo fa rispettando l’unica cronologia da lui stesso mai accettata, ossia la tripartizione tra epoca pre-Codex, epoca Codex ed epoca post-Codex.
Dal celebre Serafini al più intimo Luigi, il percorso accompagna alla radice del sogno, inseguendo le ispirazioni del mondo reale che la sua immaginazione ha poi sviluppato nei folli mondi di quest’opera unica.
Un’importante sezione della mostra al Labirinto si concentrerà sulla “preistoria” serafiniana, su quel che ha preceduto la stesura del Codex.
Sarà presente la prima opera compiuta dall’artista, che raffigura la casa di famiglia a Pedaso nelle Marche; il rapporto con questo luogo, di cui Luigi Serafini ama definirsi aborigeno, ha segnato profondamente il suo immaginario estetico e poetico, che sarà documentato attraverso opere e testimonianze del tutto inedite, ignote anche ai grandi appassionati dell’artista.
Si arriva quindi all’epoca Codex, universalmente riconosciuto come il capolavoro di Serafini: la meticolosa ma delirante enciclopedia di un mondo che non esiste, scritta in una lingua che non esiste, chiarissima ma incomprensibile.
L’edizione Ricci del 1981 rimane un tesoro bibliofilo, e da subito l’opera serafiniana ha destato l’interesse di personaggi del calibro di Italo Calvino o di registi cinematografici come Federico Fellini e Tim Burton, per citare solo tre nomi.
Chiudono il progetto alcuni esempi di quel che è stato il post-Codex tra sculture, dipinti e fotografie. Si potrà vivere inoltre l’esperienza di entrare nella casa romana dell’artista, la Domus Seraphiniana, che proprio in questi mesi è al centro dell’attenzione pubblica perché rischia drammaticamente di scomparire.
La mostra è a cura della Fondazione Franco Maria Ricci e di Luigi Serafini.
Regione: Emilia Romagna
Luogo: Labirinto della Masone. strada Masone 121
Telefono: 0521/827081
Orari di apertura: 10,30-19. Martedì chiuso
Costo: 20 euro; ridotto 16 euro
Dove acquistare: www.labirintodifrancomariaricci.it
Sito web: www.labirintodifrancomariaricci.it
Organizzatore: Fondazione Franco Maria Ricci