Mostra Essere Donna. Il corpo come strumento di creazione e atto di ribellione - Milano

Manuela Vaccarone
A cura di Manuela Vaccarone
Pubblicato il 17/02/2025 Aggiornato il 17/02/2025
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Milano
La Galleria Fumagalli ospita il progetto ispirato dalla vita e dalle parole di Oriana Fallaci.

Ispirate dalla vita e dalle parole di Oriana Fallaci, esempio potente di donna libera, le curatrici Maria Vittoria Baravelli e Annamaria Maggi scelgono di esporre opere di Marina Abramović, Sang A Han, Annette Messager, Shirin Neshat, Gina Pane, artiste che raccontano diversi modi di esprimere l’essere donna, sempre partendo dal corpo come strumento di ricerca, di esperienza, di libertà.

Nella storia, il corpo delle donne è stato un territorio conteso, un simbolo da controllare, un’idea da normare. Queste artiste, ribelli e disobbedienti, hanno sfidato il manicheismo del canone, rompendo le gabbie imposte dal patriarcato e dalle tradizioni.
Hanno rifiutato di essere oggetti passivi e si sono trasformate in soggetti attivi, utilizzando il loro corpo come mezzo di resistenza e di espressione, ridefinendo cosa significhi essere donne.

Attraverso l’arte, queste donne ci costringono a confrontarci con un mondo nuovo, un mondo in cui il corpo non è solo un involucro, ma uno strumento potente per conoscere e trasformare la realtà.

Il percorso espositivo riunisce esempi di Body Art, come “Thomas Lips” (1975-2002) di Marina Abramović (Belgrado, Serbia, 1946).
E ancora “Cicatrice de l’action” (1974-1975) di Gina Pane (Biarritz, Francia, 1939 – Parigi, Francia, 1990) nella quale l’autolesionismo è un atto di indagine del proprio corpo, anche attraverso il dolore e il segno nella carne, e quindi un atto di apertura, in ultima analisi di amore, nonché un estremo tentativo di introspezione e di spiritualità.

Il corpo femminile come strumento di ricerca di spiritualità è anche quello dipinto e cucito da Sang A Han (Seoul, Corea del Sud, 1987): un corpo capace di essere sensuale e allo stesso tempo delicato e fiabesco, ma anche un corpo – quello di una donna madre – capace di creare la vita.

L’esplorazione della femminilità è da sempre perseguita anche da Annette Messager (Berck, Francia, 1943) in opere quali “Mes Voeux” (1997) che combinando fotografie di varie parti del corpo evoca una pluralità di identità fisiche, psicologiche, sessuali, che sovrapponendosi creano un amalgama di relazioni e di esperienze.
La rappresentazione identitaria è concetto molto caro a Shirin Neshat (Qazvin, Iran, 1957), declinata all’ambito geografico e sociale di provenienza: l’Iran.

In mostra saranno esposti anche due oggetti appartenenti a Oriana Fallaci: l’elmetto che usò in Vietnam e il quaderno manoscritto originale del libro Lettera a un bambino mai nato.
Regione: Lombardia
Luogo: GALLERIA FUMAGALLI, via Bonaventura Cavalieri 6
Telefono: 02/36799285
Orari di apertura: 13-19 da lunedì a venerdì. Sabato e domenica chiuso
Costo: Ingresso libero
Dove acquistare: ingresso libero
Sito web: www.galleriafumagalli.com
Organizzatore: Galleria Fumagalli