Mostra GIRO DI POSTA. Primo Levi, le Germanie, l’Europa - Torino
A cura di Manuela Vaccarone
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Per segnalare una mostra scrivere a eventi@cosedicasa.com
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Torino
La Corte Medievale di Palazzo Madama ospita la mostra dedicata a Primo Levi, curata da Domenico Scarpa.
Realizzata con documenti in gran parte inediti, la mostra offre una vasta rete di carteggi privati che soltanto oggi diventano pubblici, e che raccontano l’Europa e la Germania divise in due.
A tessere la trama sono gli interlocutori tedeschi e germanofoni di Levi, ma non soltanto loro. Le corrispondenze esposte – messaggi scarabocchiati a matita su fogli di fortuna o impeccabili lettere battute a macchina su carta intestata – attraversano quasi mezzo secolo di storia europea.
Auschwitz, esperienza di cui Levi non smise mai di indagare i segreti e i significati, è il fuoco geometrico della vicenda. Se questo è un uomo suonava fin dal titolo come una domanda rivolta al lettore, ma i fatti del libro erano avvenuti in tedesco e per mano di tedeschi, e dunque a loro quella domanda doveva arrivare.
Nel 1959 fu avviata finalmente la traduzione del libro in tedesco, che uscì nel 1961, lo stesso anno in cui venne costruito il Muro di Berlino. Da quel momento in poi, una «intricata rete epistolare» mise Primo Levi in contatto con un gran numero di interlocutori notevoli: lettrici e lettori comuni, lettori che erano anche scrittori, ex compagni di Lager, e persino qualcuno che in Auschwitz stava «dall’altra parte».
Conoscendo Levi, non c’è da meravigliarsi che tra i suoi corrispondenti lo attraessero in particolare i più lontani per mentalità o per geografia.
La mostra comprende cinque sezioni: 1. Primo Levi. Un precoce pensiero europeo; 2. Hermann Langbein. Un uomo formidabile; 3. Heinz Riedt. Un tedesco anomalo; 4. Giro di posta (è quella che dà il titolo all'intero allestimento); 5. Le lettrici e i lettori.
L’allestimento prevede un percorso di accessibilità per il pubblico con disabilità visiva: saranno presenti mappe e QR-code tattili, tramite i quali sarà possibile accedere dal proprio dispositivo mobile a contenuti audio per ciascuna sezione.
La mostra è stata realizzata nell’ambito del progetto LeviNeT, coordinato da Martina Mengoni presso l’Università di Ferrara.
Il progetto, finanziato dallo European Research Council, prevede di qui al 2027 la pubblicazione progressiva in open access (www.levinet.eu, sito già attivo) delle corrispondenze “tedesche” di Levi.
Il progetto di allestimento è a cura di Gianfranco Cavaglià e Annarita Bertorello; Ars Media per il progetto grafico e di comunicazione visiva.
Realizzata con documenti in gran parte inediti, la mostra offre una vasta rete di carteggi privati che soltanto oggi diventano pubblici, e che raccontano l’Europa e la Germania divise in due.
A tessere la trama sono gli interlocutori tedeschi e germanofoni di Levi, ma non soltanto loro. Le corrispondenze esposte – messaggi scarabocchiati a matita su fogli di fortuna o impeccabili lettere battute a macchina su carta intestata – attraversano quasi mezzo secolo di storia europea.
Auschwitz, esperienza di cui Levi non smise mai di indagare i segreti e i significati, è il fuoco geometrico della vicenda. Se questo è un uomo suonava fin dal titolo come una domanda rivolta al lettore, ma i fatti del libro erano avvenuti in tedesco e per mano di tedeschi, e dunque a loro quella domanda doveva arrivare.
Nel 1959 fu avviata finalmente la traduzione del libro in tedesco, che uscì nel 1961, lo stesso anno in cui venne costruito il Muro di Berlino. Da quel momento in poi, una «intricata rete epistolare» mise Primo Levi in contatto con un gran numero di interlocutori notevoli: lettrici e lettori comuni, lettori che erano anche scrittori, ex compagni di Lager, e persino qualcuno che in Auschwitz stava «dall’altra parte».
Conoscendo Levi, non c’è da meravigliarsi che tra i suoi corrispondenti lo attraessero in particolare i più lontani per mentalità o per geografia.
La mostra comprende cinque sezioni: 1. Primo Levi. Un precoce pensiero europeo; 2. Hermann Langbein. Un uomo formidabile; 3. Heinz Riedt. Un tedesco anomalo; 4. Giro di posta (è quella che dà il titolo all'intero allestimento); 5. Le lettrici e i lettori.
L’allestimento prevede un percorso di accessibilità per il pubblico con disabilità visiva: saranno presenti mappe e QR-code tattili, tramite i quali sarà possibile accedere dal proprio dispositivo mobile a contenuti audio per ciascuna sezione.
La mostra è stata realizzata nell’ambito del progetto LeviNeT, coordinato da Martina Mengoni presso l’Università di Ferrara.
Il progetto, finanziato dallo European Research Council, prevede di qui al 2027 la pubblicazione progressiva in open access (www.levinet.eu, sito già attivo) delle corrispondenze “tedesche” di Levi.
Il progetto di allestimento è a cura di Gianfranco Cavaglià e Annarita Bertorello; Ars Media per il progetto grafico e di comunicazione visiva.
Regione: Piemonte
Luogo: Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica, Corte medievale, piazza Castello
Telefono: 011/4433501
Orari di apertura: 10-18. Martedì chiuso
Costo: 10 euro; ridotto 8 euro
Dove acquistare: www.palazzomadamatorino.it
Sito web: www.palazzomadamatorino.it
Organizzatore: Centro Internazionale di Studi Primo Levi