Mostra GIULIO PAOLINI. Un posto vuoto - Bologna

Manuela Vaccarone
A cura di Manuela Vaccarone
Pubblicato il 06/09/2024 Aggiornato il 06/09/2024
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Bologna
La mostra personale di Giulio Paolini presso la Galleria Studio G7 inaugura la nuova stagione espositiva. L’ambiente della galleria ospita quattro opere inedite e alcune opere su carta che invitano lo spettatore a uno sguardo declinato secondo le diagonali dello spazio.

Al centro della sala è collocato Ultimo modello, un'intricata geometria di strutture in plexiglas che accoglie in ordine sparso molteplici frammenti di riproduzioni fotografiche: una sorta di "cantiere", che attraverso tracce di opere precedenti e motivi caratteristici del repertorio iconografico dell'artista prelude a un'opera in fieri. Il titolo – ripreso da un lavoro del 1992, come indica la doppia datazione dell'opera – annuncia infatti qualcosa di inedito: in senso lato, annuncia quell'opera che l'autore cerca sempre da capo, credendo ogni volta di avvistarla tra echi del passato e indizi di un'apparizione ancora ignota.

Posta intorno ai quattro lati di Ultimo modello è l’opera L’Efebo, costituita da quattro calchi in gesso del busto di Efebo collocati su altrettante basi bianche.

In Vertigo, il calco in gesso della Ebe di Antonio Canova (1796) – colto di spalle nell’atto di uscire di scena in un angolo dello spazio espositivo – è associato a un lungo drappo che ricade a terra, come a estendere la presenza della veste che adorna la figura femminile. Il tessuto reca impresso un cielo diurno animato da nuvole, in corrispondenza del quale sono posati una genesa crystal e una pietra di ametista, oggetti portatori di una spiritualità senza tempo.

Al capo opposto della diagonale su cui è collocata Vertigo si trova Estasi di San Sebastiano che ci riconduce all’ingresso dello spazio espositivo; la riproduzione del San Sebastiano (1490-95) di Lorenzo Costa è inscritta da una cornice dorata circolare, posizionata in maniera sfalsata sul passe-partout bianco; gli elementi sono disposti sopra una teca di plexiglas che inscrive una nebulosa.
Il tutto è trafitto al centro da una matita nera, chiave di lettura dell’opera: per l'artista è lo strumento del "martirio" che lo induce a rinnovare sempre da capo il tentativo di stabilire un contatto estatico con una dimensione assoluta, rappresentata simbolicamente dall'immagine cosmica.

La mostra è accompagnata da un testo di Marina Dacci.
Regione: Emilia Romagna
Luogo: Galleria Studio G7, via Val D'Aposa 4A
Telefono: 051/2960371
Orari di apertura: 15,30-19,30 da martedì a sabato. Mattina, lunedì e festivi per appuntamento
Costo: Ingresso libero
Dove acquistare: Ingresso libero
Sito web: www.galleriastudiog7.it
Organizzatore: Galleria Studio G7