Mostra Il Resto dell’Alba. Pininfarina Architecture e Patrick Tuttofuoco - Nuoro
A cura di Manuela Vaccarone
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Per segnalare una mostra scrivere a eventi@cosedicasa.com
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Nuoro
La mostra nasce da un confronto teorico fra l’artista Patrick Tuttofuoco (Milano, 1974), la curatrice museografa Maddalena d’Alfonso e l’architetto Giovanni de Niederhäusern, vicepresidente di Pininfarina Architettura.
Il Resto dell’Alba è un’opera avvolgente che interpreta la nuova frontiera del virtuale dando un corpo fisico all’ipertecnologia del digitale.
L’ambiente progettato con strumenti di design parametrico di tipo generativo è interamente realizzato in alluminio tagliato con una tecnica denominata mesh clustering, per ottimizzare l’uso del materiale, la realizzazione a controllo numerico e l’assemblaggio a secco.
Questo consentirà, a fine mostra, di disallestire l'opera e riutilizzare il materiale nella filiera del riciclo.
Il sole doppio è una forma-oggetto composta dalla sfera incipiente e dal suo doppio, che è anche un’ombra luminosa, un inconcepibile cortocircuito sulla questione della fonte della luce e del calore.
La mostra, nel dialogo tra arte, architettura e museografia, propone al pubblico un’esperienza personale, in cui la dilatazione del momento dell’alba cristallizza uno stato di attesa, un tempo sospeso e pone l’osservatore di fronte a quesiti su un futuro sempre più innaturale ma nell'ottica di una reciprocità virtuosa fra natura e tecnologia.
Fra passato e futuro, il visitatore incarna il presente. Il paesaggio museografico desunto dall’immaginario digitale del metaverso, fa percepire il fascino del disagio di essere troppo vicini al sole.
Una sensazione che genera la riflessione su grandi temi comuni e attuali, da affrontare con urgenza sempre maggiore: dai più evidenti, relativi al cambiamento climatico, a quelli di ricerca sul design di supporto alla riduzione degli sprechi e sulle materie prime.
Il Resto dell’Alba è un’opera avvolgente che interpreta la nuova frontiera del virtuale dando un corpo fisico all’ipertecnologia del digitale.
L’ambiente progettato con strumenti di design parametrico di tipo generativo è interamente realizzato in alluminio tagliato con una tecnica denominata mesh clustering, per ottimizzare l’uso del materiale, la realizzazione a controllo numerico e l’assemblaggio a secco.
Questo consentirà, a fine mostra, di disallestire l'opera e riutilizzare il materiale nella filiera del riciclo.
Il sole doppio è una forma-oggetto composta dalla sfera incipiente e dal suo doppio, che è anche un’ombra luminosa, un inconcepibile cortocircuito sulla questione della fonte della luce e del calore.
La mostra, nel dialogo tra arte, architettura e museografia, propone al pubblico un’esperienza personale, in cui la dilatazione del momento dell’alba cristallizza uno stato di attesa, un tempo sospeso e pone l’osservatore di fronte a quesiti su un futuro sempre più innaturale ma nell'ottica di una reciprocità virtuosa fra natura e tecnologia.
Fra passato e futuro, il visitatore incarna il presente. Il paesaggio museografico desunto dall’immaginario digitale del metaverso, fa percepire il fascino del disagio di essere troppo vicini al sole.
Una sensazione che genera la riflessione su grandi temi comuni e attuali, da affrontare con urgenza sempre maggiore: dai più evidenti, relativi al cambiamento climatico, a quelli di ricerca sul design di supporto alla riduzione degli sprechi e sulle materie prime.
Regione: Sardegna
Luogo: MAN - Museo d'Arte Provincia di Nuoro, via Sebastiano Satta 27
Telefono: 0784/252110
Orari di apertura: 10-19. Lunedì chiuso
Costo: 5 euro; ridotto 3 euro
Dove acquistare: www.museoman.it/
Sito web: www.museoman.it/
Organizzatore: MAN con la partecipazione di Museo Archeologico Nazionale Giorgio Asproni di Nuoro e Museo Archeologico Nazionale di Cagliari