Mostra IO SONO LEONOR FINI - Milano

A cura di Manuela Vaccarone
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Per segnalare una mostra scrivere a eventi@cosedicasa.com
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Milano
Palazzo Reale a Milano ospita una delle più importanti e complete retrospettive mai dedicate a Leonor Fini (Buenos Aires, 1907 - Parigi, 1996), un viaggio nell’universo visionario e ribelle dell’artista italo-argentina.
L’esposizione rappresenta un momento cruciale per riscoprire la figura di Fini, restituendo nuova luce al suo lavoro e rivelandone il carattere più profondo, oggi più che mai influente.
Leonor Fini ha affrontato, solitaria e da ribelle, i temi della società contemporanea, spaziando dalla messa in discussione del genere e dell’identità ai modelli consolidati di famiglia, mascolinità e femminilità.
I suoi dipinti sono popolati da figure femminili potenti, sfingi, donne-gatto e uomini ambigui, avvolti in atmosfere misteriose e a tratti inquietanti, dove dominano l’enigma e il tragico.
Esplorazioni psicoanalitiche ispirate dalle letture di Freud, che si manifestano attraverso le rappresentazioni del sogno e dell'inconscio.
In un percorso che include circa 100 opere, tra cui 70 dipinti, disegni, fotografie, costumi, libri e video, la retrospettiva propone un’approfondita rilettura in chiave contemporanea dell’intera opera di Leonor Fini che ha attraversato da protagonista la scena culturale europea dagli anni Trenta del Novecento sino alla fine del secolo, lavorando a un immaginario formale dal tono onirico, unico anche tra le esperienze surrealiste.
La mostra, attraverso 9 sezioni tematiche, si addentra nell’immaginario dell’artista rivelandone fonti e influenze, dalla cultura mitteleuropea di Trieste - città connotata dalla presenza di intellettuali come James Joyce, Rainer Maria Rilke o Italo Svevo - ai grandi maestri del passato, come Piero della Francesca, Michelangelo e i pittori manieristi.
Da loro Fini assorbì le lezioni sul colore e sulla figura umana, utilizzandole per veicolare messaggi rivoluzionari.
La mostra è a cura di Tere Arcq e Carlos Martín.
Il secondo appuntamento del public program dedicato alla mostra si svolge giovedì 3 aprile, alle ore 18, presso la Sala Conferenze di Palazzo Reale Milano e si inserisce all’interno del calendario culturale della Milano Art Week 2025.
A partire dalla frequentazione giovanile di Leonor Fini dell’aristocrazia colta triestina, la curatrice d’arte Maria Vittoria Baravelli la fashion designer Gentucca Bini e il designer di moda Arthur Arbesser, entrambi docenti NABA, si soffermano sulle tante forme della personalità dell’artista, raffinata e trasgressiva, elegante ed esistenzialista, e il loro riflesso nelle arti che praticava, in particolare nel modo di intendere lo spazio da abitare e il ruolo del design. In dialogo con loro Clara Tosi Pamphili.
Didascalia della foto sotto:
Leonor Fini, Autoportrait au chapeau rouge, 1968, Oil on canvas, 84 x 61 cm, Archivio fotografico del Museo Revoltella - Galleria d'Arte Moderna, Trieste, © Leonor Fini Estate, Paris
L’esposizione rappresenta un momento cruciale per riscoprire la figura di Fini, restituendo nuova luce al suo lavoro e rivelandone il carattere più profondo, oggi più che mai influente.
Leonor Fini ha affrontato, solitaria e da ribelle, i temi della società contemporanea, spaziando dalla messa in discussione del genere e dell’identità ai modelli consolidati di famiglia, mascolinità e femminilità.
I suoi dipinti sono popolati da figure femminili potenti, sfingi, donne-gatto e uomini ambigui, avvolti in atmosfere misteriose e a tratti inquietanti, dove dominano l’enigma e il tragico.
Esplorazioni psicoanalitiche ispirate dalle letture di Freud, che si manifestano attraverso le rappresentazioni del sogno e dell'inconscio.
In un percorso che include circa 100 opere, tra cui 70 dipinti, disegni, fotografie, costumi, libri e video, la retrospettiva propone un’approfondita rilettura in chiave contemporanea dell’intera opera di Leonor Fini che ha attraversato da protagonista la scena culturale europea dagli anni Trenta del Novecento sino alla fine del secolo, lavorando a un immaginario formale dal tono onirico, unico anche tra le esperienze surrealiste.
La mostra, attraverso 9 sezioni tematiche, si addentra nell’immaginario dell’artista rivelandone fonti e influenze, dalla cultura mitteleuropea di Trieste - città connotata dalla presenza di intellettuali come James Joyce, Rainer Maria Rilke o Italo Svevo - ai grandi maestri del passato, come Piero della Francesca, Michelangelo e i pittori manieristi.
Da loro Fini assorbì le lezioni sul colore e sulla figura umana, utilizzandole per veicolare messaggi rivoluzionari.
La mostra è a cura di Tere Arcq e Carlos Martín.
Il secondo appuntamento del public program dedicato alla mostra si svolge giovedì 3 aprile, alle ore 18, presso la Sala Conferenze di Palazzo Reale Milano e si inserisce all’interno del calendario culturale della Milano Art Week 2025.
A partire dalla frequentazione giovanile di Leonor Fini dell’aristocrazia colta triestina, la curatrice d’arte Maria Vittoria Baravelli la fashion designer Gentucca Bini e il designer di moda Arthur Arbesser, entrambi docenti NABA, si soffermano sulle tante forme della personalità dell’artista, raffinata e trasgressiva, elegante ed esistenzialista, e il loro riflesso nelle arti che praticava, in particolare nel modo di intendere lo spazio da abitare e il ruolo del design. In dialogo con loro Clara Tosi Pamphili.
Didascalia della foto sotto:
Leonor Fini, Autoportrait au chapeau rouge, 1968, Oil on canvas, 84 x 61 cm, Archivio fotografico del Museo Revoltella - Galleria d'Arte Moderna, Trieste, © Leonor Fini Estate, Paris
Regione: Lombardia
Luogo: Palazzo Reale, piazza Duomo 12
Telefono: 02/88465230
Orari di apertura: 10-19,30; giovedì 10- 22,30. Lunedì chiuso
Costo: 15 euro; ridotto 13 euro
Dove acquistare: www.palazzorealemilano.it
Sito web: www.palazzorealemilano.it
Organizzatore: Palazzo Reale e MondoMostre, con il supporto dell’Estate di Leonor Fini
