Mostra La Battaglia di Anghiari, un’altra versione - Vinci
A cura di Manuela Vaccarone
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Vinci (Firenze)
È un omaggio al genio universale di Leonardo la grande opera “La Battaglia di Anghiari, un’altra versione”, ultimo progetto di Nico Paladini, che sarà inaugurata nel cuore storico di Vinci, presso lo spazio museale del Comune.
Una tela di dimensioni eccezionali – raggiunge gli undici metri di larghezza per quasi tre di altezza – con cui l’artista toscano propone una personale rivisitazione del celebre dipinto leonardiano che, andato perduto, ha dato origine a uno degli enigmi più affascinanti della storia dell’arte.
Realizzato appositamente per il Comune di Vinci, in collaborazione con l’Associazione MUD, accompagnato da una pubblicazione a cura del critico Nicola Nuti, il quadro contribuisce ad arricchire il patrimonio culturale della città, inserendosi nel percorso urbano di sculture e installazioni già dedicate al maestro del Rinascimento e ai suoi capolavori da artisti di tutto il mondo, di cui costituisce il primo contributo pittorico.
Non è la prima volta che Nico Paladini (Empoli, 1949), artista dalla personalità poliedrica, instancabile esploratore, speleologo, alpinista e scrittore, il cui studio si trova – curiosa coincidenza – a poca distanza dalla casa natale di Leonardo, celebra con la propria arte l’illustre concittadino.
Questa volta ha scelto di farlo riconsegnando alla contemporaneità la celeberrima Battaglia di Anghiari, che il vinciano avrebbe dovuto rappresentare nella Sala del Maggior Consiglio in Palazzo Vecchio, a Firenze, l’attuale Salone dei Cinquecento, ma che, mai trasposta sulla parete o forse deteriorata, fu sostituita nel 1563 dagli affreschi di Giorgio Vasari.
L’anima del capolavoro leonardiano, tuttavia, è fortunatamente sopravvissuta fino a noi grazie ad alcuni disegni preparatori originali e a diverse copie del nucleo centrale, la cosiddetta “Lotta per lo stendardo” con cavalieri e fanti, tra le quali spicca quella conservata al Louvre e attribuita a Pieter Paul Rubens (Siegen 1577 – Anversa 1640).
E proprio dallo studio di questo gruppo, definito da Paladini “una composizione straordinaria, complessa, di grande fascino grafico, che nel movimento entropico delle figure esprime sia un possibile equilibrio che un grande dinamismo”, ha avuto origine l’omaggio dell’artista.
Paladini ha scelto infatti di rispettare l’idea di da Vinci e collocare la disputa per il vessillo nel cuore della sua opera.
La Battaglia di Anghiari, un’altra versione ripropone la concitazione e la veemenza dell’episodio, descritto nei dettagli anche dalle fonti storiche dell’epoca, ma l’autore immagina e costruisce tutto intorno una scena più ampia, tratteggiata con colori tenui e brillanti.
Lo spettatore, di fronte alla tela monumentale, ha quasi l’impressione di trovarsi nel mezzo del campo di battaglia, trasportato in un passato storico ma, allo stesso tempo, immerso in una dimensione quasi mitica, fiabesca. In alto a destra troneggia il castrum di Anghiari, che fece da sfondo al memorabile scontro tra Firenze e Milano, combattuto il 29 giugno del 1440.
Una tela di dimensioni eccezionali – raggiunge gli undici metri di larghezza per quasi tre di altezza – con cui l’artista toscano propone una personale rivisitazione del celebre dipinto leonardiano che, andato perduto, ha dato origine a uno degli enigmi più affascinanti della storia dell’arte.
Realizzato appositamente per il Comune di Vinci, in collaborazione con l’Associazione MUD, accompagnato da una pubblicazione a cura del critico Nicola Nuti, il quadro contribuisce ad arricchire il patrimonio culturale della città, inserendosi nel percorso urbano di sculture e installazioni già dedicate al maestro del Rinascimento e ai suoi capolavori da artisti di tutto il mondo, di cui costituisce il primo contributo pittorico.
Non è la prima volta che Nico Paladini (Empoli, 1949), artista dalla personalità poliedrica, instancabile esploratore, speleologo, alpinista e scrittore, il cui studio si trova – curiosa coincidenza – a poca distanza dalla casa natale di Leonardo, celebra con la propria arte l’illustre concittadino.
Questa volta ha scelto di farlo riconsegnando alla contemporaneità la celeberrima Battaglia di Anghiari, che il vinciano avrebbe dovuto rappresentare nella Sala del Maggior Consiglio in Palazzo Vecchio, a Firenze, l’attuale Salone dei Cinquecento, ma che, mai trasposta sulla parete o forse deteriorata, fu sostituita nel 1563 dagli affreschi di Giorgio Vasari.
L’anima del capolavoro leonardiano, tuttavia, è fortunatamente sopravvissuta fino a noi grazie ad alcuni disegni preparatori originali e a diverse copie del nucleo centrale, la cosiddetta “Lotta per lo stendardo” con cavalieri e fanti, tra le quali spicca quella conservata al Louvre e attribuita a Pieter Paul Rubens (Siegen 1577 – Anversa 1640).
E proprio dallo studio di questo gruppo, definito da Paladini “una composizione straordinaria, complessa, di grande fascino grafico, che nel movimento entropico delle figure esprime sia un possibile equilibrio che un grande dinamismo”, ha avuto origine l’omaggio dell’artista.
Paladini ha scelto infatti di rispettare l’idea di da Vinci e collocare la disputa per il vessillo nel cuore della sua opera.
La Battaglia di Anghiari, un’altra versione ripropone la concitazione e la veemenza dell’episodio, descritto nei dettagli anche dalle fonti storiche dell’epoca, ma l’autore immagina e costruisce tutto intorno una scena più ampia, tratteggiata con colori tenui e brillanti.
Lo spettatore, di fronte alla tela monumentale, ha quasi l’impressione di trovarsi nel mezzo del campo di battaglia, trasportato in un passato storico ma, allo stesso tempo, immerso in una dimensione quasi mitica, fiabesca. In alto a destra troneggia il castrum di Anghiari, che fece da sfondo al memorabile scontro tra Firenze e Milano, combattuto il 29 giugno del 1440.
Regione: Toscana
Luogo: Spazio museale del Comune, via Montalbano 6
Telefono: 0571/9331
Orari di apertura: 10-19 tutti i giorni
Costo: Ingresso libero
Dove acquistare: Ingresso libero
Sito web: www.istitutocomprensivodavinci.edu.it/ditte/mud-aps-associazione-di-promozione-sociale/
Organizzatore: Comune di Vinci in collaborazione con Associazione MUD