Mostra Marcello Maloberti. Metal Panic - Milano
A cura di Manuela Vaccarone
Pubblicato il
Aggiornato il
AVVERTENZA: la Redazione non assume alcuna responsabilità, e pertanto non potrà essere ritenuta responsabile, per eventuali errori di indicazione delle date dei vari eventi che sono da considerare puramente indicative. Invitiamo i lettori a verificare l’esattezza delle date e degli orari di svolgimento delle varie manifestazioni, contattando preventivamente gli organizzatori ai numeri di telefono corrispondenti o visitando il sito web corrispondente.
Per segnalare una mostra scrivere a eventi@cosedicasa.com
Per segnalare una mostra scrivere a eventi@cosedicasa.com
-
Milano
Il PAC Padiglione d’Arte Contemporanea presenta la più ampia e completa esposizione mai dedicata all’opera di Marcello Maloberti (Codogno, Lodi, 1966) .
La mostra rappresenta una dichiarazione d’amore alla città di Milano che fin dagli esordi ha accompagnato l’artista nella costruzione della sua pratica.
L'esposizione è pensata come un libro d’artista che raccoglie e intreccia tutti i temi fondanti della ricerca di Maloberti, come l’elevazione della parola scritta nella sua dimensione poetica, la sacralità del quotidiano, l’attenzione ai cambiamenti e alle trasformazioni del paesaggio urbano, attraverso un nucleo di lavori degli anni Novanta, opere più recenti e produzioni inedite.
L’idea di “lavori in corso” pervade l’intero percorso espositivo e si concretizza nella scelta di usare attrezzatura e materiali da cantiere per la creazione delle opere. Molte di queste sono pensate appositamente per gli spazi del Padiglione, come se si trovassero ancora dietro le quinte o in progress, prendendo forma in mezzo al pubblico ed evocando in esso una sensazione di “stare tra le cose”.
L’artista invita lo spettatore ad abbandonare i propri preconcetti visivi già all’esterno del PAC, su cui si staglia CIELO (2024), un’installazione performativa costituita da una scritta ribaltata al neon posta a venti metri d’altezza e sorretta dal braccio meccanico di un camion.
Ispirandosi a uno dei suoi grandi maestri, Piero Manzoni, l’artista capovolge il punto di vista dell’osservatore creando un monumento/anti-monumento, una colonna infinita, una fuga verso l’alto.
Nella costruzione della mostra rappresentano un elemento cardine le didascalie, costituite da due lastre in acciaio zincato incise ricalcando la grafia dell’artista. Collocate all’altezza dello sguardo, non si limitano a fornire informazioni allo spettatore, ma si stagliano come una linea dell’orizzonte in un alternarsi di pieni e vuoti che ricorda le righe di un quaderno.
Maloberti pensa alle didascalie anche come a una nuova opera, INCIPIT (2024), nella quale ciascun titolo rappresenta il principio di un libro mai scritto.
La mostra è a cura di Diego Sileo.
La mostra rappresenta una dichiarazione d’amore alla città di Milano che fin dagli esordi ha accompagnato l’artista nella costruzione della sua pratica.
L'esposizione è pensata come un libro d’artista che raccoglie e intreccia tutti i temi fondanti della ricerca di Maloberti, come l’elevazione della parola scritta nella sua dimensione poetica, la sacralità del quotidiano, l’attenzione ai cambiamenti e alle trasformazioni del paesaggio urbano, attraverso un nucleo di lavori degli anni Novanta, opere più recenti e produzioni inedite.
L’idea di “lavori in corso” pervade l’intero percorso espositivo e si concretizza nella scelta di usare attrezzatura e materiali da cantiere per la creazione delle opere. Molte di queste sono pensate appositamente per gli spazi del Padiglione, come se si trovassero ancora dietro le quinte o in progress, prendendo forma in mezzo al pubblico ed evocando in esso una sensazione di “stare tra le cose”.
L’artista invita lo spettatore ad abbandonare i propri preconcetti visivi già all’esterno del PAC, su cui si staglia CIELO (2024), un’installazione performativa costituita da una scritta ribaltata al neon posta a venti metri d’altezza e sorretta dal braccio meccanico di un camion.
Ispirandosi a uno dei suoi grandi maestri, Piero Manzoni, l’artista capovolge il punto di vista dell’osservatore creando un monumento/anti-monumento, una colonna infinita, una fuga verso l’alto.
Nella costruzione della mostra rappresentano un elemento cardine le didascalie, costituite da due lastre in acciaio zincato incise ricalcando la grafia dell’artista. Collocate all’altezza dello sguardo, non si limitano a fornire informazioni allo spettatore, ma si stagliano come una linea dell’orizzonte in un alternarsi di pieni e vuoti che ricorda le righe di un quaderno.
Maloberti pensa alle didascalie anche come a una nuova opera, INCIPIT (2024), nella quale ciascun titolo rappresenta il principio di un libro mai scritto.
La mostra è a cura di Diego Sileo.
Regione: Lombardia
Luogo: PAC Padiglione d'Arte Contemporanea, via Palestro 14
Telefono: 02/88446359
Orari di apertura: 10-19,30; giovedì 10-22,30. Lunedì chiuso
Costo: 8 euro; ridotto 6,50 euro
Dove acquistare: www.pacmilano.it
Sito web: www.pacmilano.it
Organizzatore: PAC e Silvana Editoriale