Mostra Martín Chirino. Lo scultore del ferro - Roma

A cura di Manuela Vaccarone
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Per segnalare una mostra scrivere a eventi@cosedicasa.com
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Roma
In occasione del centenario della nascita dello scultore spagnolo Martín Chirino (Las Palmas de Gran Canaria, 1925 – Madrid, 2019), la mostra personale ospitata dall’Instituto Cervantes di Roma nella sede della Sala Dalí propone, per la prima volta in Italia, un’accurata selezione di opere tra sculture, disegni e incisioni datate dal 1957 al 2011 che vogliono essere un omaggio a uno degli artisti spagnoli più importanti del XX secolo.
La mostra sarà arricchita da una selezione di fotografie dell’amico Alejandro Togores realizzate tra il 1971 e il 2018 che regaleranno la possibilità di conoscere i processi creativi dell’artista, gli spazi in cui ha lavorato, la sua passione per l’arte, rivelando dunque il suo lato più autentico e umano.
Le diverse serie che caratterizzano l’opera di Chirino e che vengono rappresentate nella mostra formano un insieme armonioso e in molti casi intrecciato, sebbene ognuna di esse costituisca di per sé un'unità creativa che in generale comprende non solo opere scultoree, ma incorpora anche schizzi, disegni e incisioni.
Lo scultore si immerge nell'avventura di creare un'arte astratta cercando di connettere la sua opera alla natura.
Il vento è la chiave per comprendere la produzione matura di Martín Chirino. Nella Spirale, che l'artista intende come segno atlantico, ma anche mediterraneo, il vento emerge materializzato, catturando l'intangibile nella materia più condensata, nel ferro o nell'acciaio.
Nell'opera di Chirino, la scultura va sempre oltre il suo volume e il suo peso. È, prima di tutto, la sua proiezione: penetra e trasforma lo spazio che la circonda.
Attraverso la manipolazione del ferro battuto come supporto, sviluppa uno specifico linguaggio plastico.
Chirino, nello scolpire il vento, si confronta con il suo concetto congelando il tempo e il suo movimento a volte violento attraverso il duro materiale del ferro.
Accanto alla produzione scultorea per Martín Chirino il disegno è, se non il principale mezzo di espressione, il più comune.
Si tratta di un mezzo di lavoro e di sperimentazione inseparabile dalla scultura, con cui si risolvono tutti i problemi spaziali che il primo pone.
È naturale che, nel suo complesso, l'opera disegnata di Chirino rifletta le varie fasi del suo percorso artistico, una pratica che parte da un disegno accademico che già indicava una personalità speciale e che avrebbe poi adottato la configurazione schematica della sua creazione scultorea.
Didascalia della foto sotto:
Martín Chirino, Il vento, 2011, ferro battuto, 32,5 x 31,5 x 9 cm
La mostra sarà arricchita da una selezione di fotografie dell’amico Alejandro Togores realizzate tra il 1971 e il 2018 che regaleranno la possibilità di conoscere i processi creativi dell’artista, gli spazi in cui ha lavorato, la sua passione per l’arte, rivelando dunque il suo lato più autentico e umano.
Le diverse serie che caratterizzano l’opera di Chirino e che vengono rappresentate nella mostra formano un insieme armonioso e in molti casi intrecciato, sebbene ognuna di esse costituisca di per sé un'unità creativa che in generale comprende non solo opere scultoree, ma incorpora anche schizzi, disegni e incisioni.
Lo scultore si immerge nell'avventura di creare un'arte astratta cercando di connettere la sua opera alla natura.
Il vento è la chiave per comprendere la produzione matura di Martín Chirino. Nella Spirale, che l'artista intende come segno atlantico, ma anche mediterraneo, il vento emerge materializzato, catturando l'intangibile nella materia più condensata, nel ferro o nell'acciaio.
Nell'opera di Chirino, la scultura va sempre oltre il suo volume e il suo peso. È, prima di tutto, la sua proiezione: penetra e trasforma lo spazio che la circonda.
Attraverso la manipolazione del ferro battuto come supporto, sviluppa uno specifico linguaggio plastico.
Chirino, nello scolpire il vento, si confronta con il suo concetto congelando il tempo e il suo movimento a volte violento attraverso il duro materiale del ferro.
Accanto alla produzione scultorea per Martín Chirino il disegno è, se non il principale mezzo di espressione, il più comune.
Si tratta di un mezzo di lavoro e di sperimentazione inseparabile dalla scultura, con cui si risolvono tutti i problemi spaziali che il primo pone.
È naturale che, nel suo complesso, l'opera disegnata di Chirino rifletta le varie fasi del suo percorso artistico, una pratica che parte da un disegno accademico che già indicava una personalità speciale e che avrebbe poi adottato la configurazione schematica della sua creazione scultorea.
Didascalia della foto sotto:
Martín Chirino, Il vento, 2011, ferro battuto, 32,5 x 31,5 x 9 cm
Regione: Lazio
Luogo: Instituto Cervantes di Roma, Sala Dalí, piazza Navona 91
Telefono: 06/6861871
Orari di apertura: 14-20 da martedì a venerdì; 15-20 sabato. Domenica e lunedì chiuso
Costo: Ingresso libero
Dove acquistare: ingresso libero
Sito web: https://roma.cervantes.es/it/
Organizzatore: Instituto Cervantes di Roma in collaborazione con Fondazione CajaCanarias, Fondazione Martín Chirino per l’Arte e il Pensiero e TureSpaña
