Mostra San Francesco, tra Cimabue e Perugino. Nel Giubileo con il Cantico delle Creature - Roma

Manuela Vaccarone
A cura di Manuela Vaccarone
Pubblicato il 10/12/2024 Aggiornato il 10/12/2024
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Roma
L’esposizione, che si apre a chiusura dell’ottavo centenario delle Stimmate di san Francesco (2024) e dell’inizio dell’Anno Giubilare (2025), in concomitanza con l’ottavo centenario del Cantico delle Creature (2025), ha come obiettivo principale quello di raccontare, in forma sintetica ma efficace, un ideale percorso di sviluppo dell’iconografia di san Francesco di Assisi, tra Medioevo e Rinascimento, esaltando il suo ruolo nell’ambito della definizione dell’identità nazionale italiana.

La mostra è l’occasione per articolare e condividere il patrimonio culturale dell’Umbria nel segno del “Poverello di Assisi”, promuovendo alcune delle principali realtà del territorio in cui è presente la sua memoria: in questo contesto, ad alcuni capolavori della Galleria Nazionale dell’Umbria si affiancano opere provenienti da altre istituzioni, in un’ideale linea del tempo volta ad approfondire l’evoluzione della percezione, della memoria, del messaggio di Francesco.

La mostra è aperta da due eccezionali prestiti, frutto della consolidata collaborazione tra la Galleria Nazionale dell’Umbria con la Custodia Generale del Sacro Convento di San Francesco in Assisi e la Provincia Serafica di San Francesco dell’Umbria.

Il primo concede, in via del tutto eccezionale, la Chartula, una pergamena annoverata tra le più importanti reliquie di san Francesco, databile al 1224 e scritta di suo pugno dopo l’impressione delle stimmate: in essa sono riportate una ispirata benedizione del santo al compagno e amico frate Leone e, sul recto, una lirica, Lodi di Dio altissimo.
La reliquia, conservata nella Cappella di San Nicola, nella chiesa inferiore della Basilica di Assisi accanto al suo saio, è ancora ben leggibile, con il “Tau” impresso su un lato, simbolo con il quale il santo si firmava.

Dal Museo della Porziuncola, che afferisce alla Provincia Serafica di San Francesco, arriva un altro capolavoro dall’intensa identità spirituale: l’effigie del santo dipinta da Cimabue negli anni in cui era impegnato ad affrescare la Basilica di Assisi, utilizzando come supporto la tavola che, stando alla tradizione, era servita da copertura della prima umilissima cassa di legno nella quale il corpo di Francesco fu tumulato subito dopo la morte (1226).

Partendo da questi oggetti sacri, il percorso prosegue con opere di alcuni tra i maggiori pittori del Medioevo e del Rinascimento: Perugino, Benozzo Gozzoli, Taddeo di Bartolo, Niccolò di Liberatore, detto l’Alunno, in una suggestiva narrazione volta a restituire l’evoluzione dell’immagine del santo in parallelo all’affermazione, sempre crescente, del culto francescano.

L'esposizione è curata da Costantino D’Orazio (direttore dei Musei Nazionali di Perugia – Direzione regionale Musei nazionali Umbria) e da Veruska Picchiarelli (responsabile del Dipartimento di Arte medioevale e della prima età moderna della Galleria Nazionale dell’Umbria).
Regione: Lazio
Luogo: Palazzo della Minerva, piazza della Minerva 38
Telefono: 075/58668436
Orari di apertura: 10-13; 15-18 da lunedì a venerdì. Sabato e domenica chiuso
Costo: Ingresso libero
Dove acquistare: Ingresso libero
Sito web: www.gallerianazionaledellumbria.it
Organizzatore: Ministero della Cultura, Musei Nazionali di Perugia – Direzione regionale Musei nazionali Umbria