Mostra SECOND LIFE: Tutto torna - Prato
A cura di Manuela Vaccarone
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Prato
Al via la mostra itinerante “Second life: tutto torna”, nata dal concorso promosso da Alia Servizi Ambientali SpA, dedicato ai giovani artisti sotto i 28 anni, che si sono interrogati sul concetto di sostenibilità, dalla salvaguardia dell’ambiente e del decoro urbano, all’impegno nel dare una seconda vita alla materia in linea con le regole dell’economia circolare: riduzione, riutilizzo, riciclo e recupero.
La prima tappa di “Second life: tutto torna” si apre presso il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato.
Anche quest’anno il concorso ha visto la partecipazione di circa cento giovani artiste e artisti da tutta Italia, impegnati sul tema della sostenibilità e sulla necessità di essere parte attiva di un processo di consapevolezza dell’emergenza ambientale e di reale cambiamento.
Le opere - realizzate utilizzando diversi materiali, quali foglie, pietre, ferro, acciaio, tessuto, plastica, oli, candele, pellicole, cenere e tecniche varie - mostrano un futuro tecnologico e sostenibile, ma anche una visione contrastante della natura, antropica e ”primavera” da vivere, suggeriscono empatia e ragione per controllare gli istinti umani più beceri, lo splendore della semplicità delle piccole cose in natura, mobilitazioni silenziose, universali, uniti dai sogni che volgiamo alle stelle.
Tra le 30 opere finaliste, selezionate da una prima giuria di giovani curatori e in mostra al Centro Pecci, sono state successivamente valutate da una giuria composta da affermati critici, storici dell’arte e direttori delle principali istituzioni toscane, le tre opere vincitrici e le menzioni speciali.
Prima classificata Caterina Dondi, artista ventiquattrenne della provincia di Varese, con l’opera “Ordinare Senza Spostare”, serie di fotografie su carta dove l’artista ha immaginato di assecondare l’ambiente (e non di riqualificarlo) nel suo naturale processo di rovina, ribaltando – come si legge nella motivazione della giuria - il punto di vista usuale sul tema, cercando di rendere “accettabile” e addirittura “bello” il degrado in atto, innescando così un processo di maieutica consapevolezza sul nostro habitat. Mettere ordine nel caos significa trovare relazioni prima invisibili tra le cose”.
La seconda opera classificata, “Espositore di Luoghi”, arriva da Messina ed è stata realizzata dal ventiseienne Giuseppe Raffaele con tecnica mista (ferro-carta-terra).
Nell’opera l’artista capovolge il concetto di cartolina, pensata finora come ritratto di un bel luogo, al fine di far conoscere realtà dimenticate; il premio è stato assegnato dalla giuria per “la forza immediata dell’oggetto, preceduta e seguita da una notevole concettualizzazione, che rafforza il senso della prima impressione. Inoltre, si passa dal primato della vista – le cartoline solitamente mostrano un paesaggio naturale o urbano – a quello della mente, che invita a cogliere la vera essenza dei luoghi”.
“Curae” dell’artista milanese Giulia Pirri (classe 1994), si è classificata al terzo posto per “la “gentilezza” intima di un gesto che invita alla “cura” e all’attenzione nei confronti delle cose altrimenti considerate insignificanti, come una foglia caduta. Ricucire le ferite della natura appare un gesto scientemente utopico, ma al contempo necessario per la convivenza sul pianeta” come recita la motivazione della giuria e ribadisce l’artista.
Le tre menzioni speciali sono state assegnate a: Elisa Pietracito, artista ventiseienne della provincia di Firenze, per “Sotto lo stesso cielo” realizzata con filo di rame di scarto cucito a mano su tessuto di riciclo; Edoardo Sessa, ventisettenne di Varese, con la performance “Homologation” e il giovanissimo artista cinese (classe 2002) Siyang Jiang con l’opera “If you want to live” realizzata con vetro, alluminio, legno, pianta, terra, candele.
Gli altri artisti selezionati, presenti in mostra, sono:
Marco Agostini, Lisa Buffagni, Marta Caproni, Floriano Akele Castellanato, Marta Cecchetti, Francesca Colturani, Clarissa Falco, Ilaria Feoli, Federico Ferroni, Liliana Frusi, gruppo Hardchiteptur, Carmine Lo Regio, Celina Moscuzza, Francesca Panella, Valeria Robbe, Natalie Roman Pascale, Marco Rubbera, Lorenzo Scarpellini, Virginia Stevenin, Su Fei, Arianna Tabaro, Xiyu Guo, Zhao Zhenzhi.
La prima tappa di “Second life: tutto torna” si apre presso il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato.
Anche quest’anno il concorso ha visto la partecipazione di circa cento giovani artiste e artisti da tutta Italia, impegnati sul tema della sostenibilità e sulla necessità di essere parte attiva di un processo di consapevolezza dell’emergenza ambientale e di reale cambiamento.
Le opere - realizzate utilizzando diversi materiali, quali foglie, pietre, ferro, acciaio, tessuto, plastica, oli, candele, pellicole, cenere e tecniche varie - mostrano un futuro tecnologico e sostenibile, ma anche una visione contrastante della natura, antropica e ”primavera” da vivere, suggeriscono empatia e ragione per controllare gli istinti umani più beceri, lo splendore della semplicità delle piccole cose in natura, mobilitazioni silenziose, universali, uniti dai sogni che volgiamo alle stelle.
Tra le 30 opere finaliste, selezionate da una prima giuria di giovani curatori e in mostra al Centro Pecci, sono state successivamente valutate da una giuria composta da affermati critici, storici dell’arte e direttori delle principali istituzioni toscane, le tre opere vincitrici e le menzioni speciali.
Prima classificata Caterina Dondi, artista ventiquattrenne della provincia di Varese, con l’opera “Ordinare Senza Spostare”, serie di fotografie su carta dove l’artista ha immaginato di assecondare l’ambiente (e non di riqualificarlo) nel suo naturale processo di rovina, ribaltando – come si legge nella motivazione della giuria - il punto di vista usuale sul tema, cercando di rendere “accettabile” e addirittura “bello” il degrado in atto, innescando così un processo di maieutica consapevolezza sul nostro habitat. Mettere ordine nel caos significa trovare relazioni prima invisibili tra le cose”.
La seconda opera classificata, “Espositore di Luoghi”, arriva da Messina ed è stata realizzata dal ventiseienne Giuseppe Raffaele con tecnica mista (ferro-carta-terra).
Nell’opera l’artista capovolge il concetto di cartolina, pensata finora come ritratto di un bel luogo, al fine di far conoscere realtà dimenticate; il premio è stato assegnato dalla giuria per “la forza immediata dell’oggetto, preceduta e seguita da una notevole concettualizzazione, che rafforza il senso della prima impressione. Inoltre, si passa dal primato della vista – le cartoline solitamente mostrano un paesaggio naturale o urbano – a quello della mente, che invita a cogliere la vera essenza dei luoghi”.
“Curae” dell’artista milanese Giulia Pirri (classe 1994), si è classificata al terzo posto per “la “gentilezza” intima di un gesto che invita alla “cura” e all’attenzione nei confronti delle cose altrimenti considerate insignificanti, come una foglia caduta. Ricucire le ferite della natura appare un gesto scientemente utopico, ma al contempo necessario per la convivenza sul pianeta” come recita la motivazione della giuria e ribadisce l’artista.
Le tre menzioni speciali sono state assegnate a: Elisa Pietracito, artista ventiseienne della provincia di Firenze, per “Sotto lo stesso cielo” realizzata con filo di rame di scarto cucito a mano su tessuto di riciclo; Edoardo Sessa, ventisettenne di Varese, con la performance “Homologation” e il giovanissimo artista cinese (classe 2002) Siyang Jiang con l’opera “If you want to live” realizzata con vetro, alluminio, legno, pianta, terra, candele.
Gli altri artisti selezionati, presenti in mostra, sono:
Marco Agostini, Lisa Buffagni, Marta Caproni, Floriano Akele Castellanato, Marta Cecchetti, Francesca Colturani, Clarissa Falco, Ilaria Feoli, Federico Ferroni, Liliana Frusi, gruppo Hardchiteptur, Carmine Lo Regio, Celina Moscuzza, Francesca Panella, Valeria Robbe, Natalie Roman Pascale, Marco Rubbera, Lorenzo Scarpellini, Virginia Stevenin, Su Fei, Arianna Tabaro, Xiyu Guo, Zhao Zhenzhi.
Regione: Toscana
Luogo: Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato, viale della Repubblica 277
Telefono: 0574/531915
Orari di apertura: 10-19. Lunedì e martedì chiuso
Costo: Ingresso libero
Dove acquistare: 0 - ingresso libero
Sito web: www.centropecci.it; https://secondlifecontest.it/
Organizzatore: Alia Servizi Ambientali S.p.A