Mostra “SETA” - Bergamo Alta

A cura di Manuela Vaccarone
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Per segnalare una mostra scrivere a eventi@cosedicasa.com
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Bergamo Alta (Bergamo)
Palazzo Moroni, Bene del FAI-Fondo per l’Ambiente Italiano nel cuore della Città Alta, presenta il più grande evento del territorio dedicato all’arte della “Seta”, dalla coltivazione del gelso ai diversi utilizzi del tessuto.
L’evento si rinnova con un mercato vintage e di artigianato tessile, installazioni, percorsi espositivi, laboratori tematici, visite guidate e un inedito itinerario “di seta” che attraversa le più importanti istituzioni culturali della città, per celebrare memoria e contemporaneità di un’arte nobile, che ha fatto la storia del territorio bergamasco e della famiglia Moroni.
Sarà proprio un’installazione in seta ad accogliere i visitatori all’ingresso del Palazzo: una galleria cromatica di voluminosi drappi cangianti – donati al FAI da Taroni, eccellenza italiana nella produzione di sete haute couture – rivestirà la facciata e il sottoportico della dimora, in segno di festa.
Per tutta la durata della manifestazione il cortile d’onore ospiterà un mercato vintage di abiti, accessori e artigianato tessile, in collaborazione con Flea Market, mercato itinerante di Bergamo, che coinvolgerà espositori, designer e collezionisti del territorio.
Oltre a promuovere il lavoro artigianale, questa edizione della mostra mercato si apre infatti al second hand, filosofia volta a tradurre in atto pratico scelte quotidiane improntate al consumo consapevole, al valore del riciclo e del riuso.
Qui si potranno scovare e acquistare vestiti e oggetti in seta e non, capi di seconda mano con una storia da raccontare o realizzazioni di piccole imprese e produttori indipendenti.
A Palazzo Moroni la Sala da Ballo ospiterà un’esposizione di paraventi in seta, a cura degli studenti del Triennio in Scenografia di NABA, Nuova Accademia di Belle Arti: complementi d’arredo, quinte teatrali e opere d’arte al tempo stesso, questi oggetti, solitamente relegati a sfondo, scandiranno il percorso diventando veri e propri protagonisti della scena.
Una visita guidata speciale svelerà particolari e dettagli sulle lavorazioni delle preziose sete antiche che rivestono tappezzerie e arredi: dalle pareti alle tende, dalle mantovane, ai tappeti e ai baldacchini.
In Ortaglia, un ciclo di laboratori dimostrativi – a cura dell’azienda agricola Mooroon di Gallarate - inviterà adulti e bambini ad apprendere in modo empirico come funziona il ciclo naturale della seta: dalla coltivazione dei gelsi all’allevamento dei bachi, dal dipanamento dei bozzoli alla trattura del filo, fino alla tessitura su telai didattici, dove apprendere il segreto dell’intreccio di trama e ordito.
Nell’ambito del progetto Narrare lo sviluppo, tessere l’identità, condotto dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, sede di Brescia, le sarte di Taivè – realtà di Caritas Ambrosiana volta alla formazione e all’inserimento nel mondo del lavoro di donne in stato di fragilità – metteranno in scena la “tavola del rammendo”, un laboratorio tessile per condividere l’esperienza di “ricucire” insieme un unico grande lembo di seta lacerato, come rimediabile gesto di guarigione (ad accesso libero).
Un ciclo di laboratori tematici sarà invece dedicato all’artigianato sartoriale: insieme a Marta Garaventa ideatrice del progetto di moda sostenibile CreAzioni, ci si potrà cimentare nel rammendo e nel ricamo creativo, per dare nuova vita a capi già amati e vissuti e imparare a “riparare” prima di “sostituire”.
I pomeriggi in Ortaglia saranno animati da Dialoghi in seta, un programma di incontri dedicati al racconto della tradizione serica bergamasca e al rapporto tra seta e sostenibilità ambientale e sociale. In collaborazione con il Museo Civico di Scienze Naturali “E. Caffi” di Bergamo, il Museo delle storie di Bergamo, l’Università Cattolica del Sacro Cuore e Taivè, Sartoria Sociale di Caritas Ambrosiana, e Catheclisma.
L’evento si rinnova con un mercato vintage e di artigianato tessile, installazioni, percorsi espositivi, laboratori tematici, visite guidate e un inedito itinerario “di seta” che attraversa le più importanti istituzioni culturali della città, per celebrare memoria e contemporaneità di un’arte nobile, che ha fatto la storia del territorio bergamasco e della famiglia Moroni.
Sarà proprio un’installazione in seta ad accogliere i visitatori all’ingresso del Palazzo: una galleria cromatica di voluminosi drappi cangianti – donati al FAI da Taroni, eccellenza italiana nella produzione di sete haute couture – rivestirà la facciata e il sottoportico della dimora, in segno di festa.
Per tutta la durata della manifestazione il cortile d’onore ospiterà un mercato vintage di abiti, accessori e artigianato tessile, in collaborazione con Flea Market, mercato itinerante di Bergamo, che coinvolgerà espositori, designer e collezionisti del territorio.
Oltre a promuovere il lavoro artigianale, questa edizione della mostra mercato si apre infatti al second hand, filosofia volta a tradurre in atto pratico scelte quotidiane improntate al consumo consapevole, al valore del riciclo e del riuso.
Qui si potranno scovare e acquistare vestiti e oggetti in seta e non, capi di seconda mano con una storia da raccontare o realizzazioni di piccole imprese e produttori indipendenti.
A Palazzo Moroni la Sala da Ballo ospiterà un’esposizione di paraventi in seta, a cura degli studenti del Triennio in Scenografia di NABA, Nuova Accademia di Belle Arti: complementi d’arredo, quinte teatrali e opere d’arte al tempo stesso, questi oggetti, solitamente relegati a sfondo, scandiranno il percorso diventando veri e propri protagonisti della scena.
Una visita guidata speciale svelerà particolari e dettagli sulle lavorazioni delle preziose sete antiche che rivestono tappezzerie e arredi: dalle pareti alle tende, dalle mantovane, ai tappeti e ai baldacchini.
In Ortaglia, un ciclo di laboratori dimostrativi – a cura dell’azienda agricola Mooroon di Gallarate - inviterà adulti e bambini ad apprendere in modo empirico come funziona il ciclo naturale della seta: dalla coltivazione dei gelsi all’allevamento dei bachi, dal dipanamento dei bozzoli alla trattura del filo, fino alla tessitura su telai didattici, dove apprendere il segreto dell’intreccio di trama e ordito.
Nell’ambito del progetto Narrare lo sviluppo, tessere l’identità, condotto dall’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, sede di Brescia, le sarte di Taivè – realtà di Caritas Ambrosiana volta alla formazione e all’inserimento nel mondo del lavoro di donne in stato di fragilità – metteranno in scena la “tavola del rammendo”, un laboratorio tessile per condividere l’esperienza di “ricucire” insieme un unico grande lembo di seta lacerato, come rimediabile gesto di guarigione (ad accesso libero).
Un ciclo di laboratori tematici sarà invece dedicato all’artigianato sartoriale: insieme a Marta Garaventa ideatrice del progetto di moda sostenibile CreAzioni, ci si potrà cimentare nel rammendo e nel ricamo creativo, per dare nuova vita a capi già amati e vissuti e imparare a “riparare” prima di “sostituire”.
I pomeriggi in Ortaglia saranno animati da Dialoghi in seta, un programma di incontri dedicati al racconto della tradizione serica bergamasca e al rapporto tra seta e sostenibilità ambientale e sociale. In collaborazione con il Museo Civico di Scienze Naturali “E. Caffi” di Bergamo, il Museo delle storie di Bergamo, l’Università Cattolica del Sacro Cuore e Taivè, Sartoria Sociale di Caritas Ambrosiana, e Catheclisma.
Regione: Lombardia
Luogo: Palazzo Moroni, via Porta Dipinta 12
Telefono: 035/0745270
Orari di apertura: 10-19 sabato; 10-18 domenica
Costo: 8 euro; ridotto 5 euro; iscritti FAI 3 euro
Dove acquistare: www.fondoambiente.it
Sito web: www.fondoambiente.it; www.palazzomoroni.it
Organizzatore: FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano