Mostra TONEL. La historia en paños rojos e VIDEOARTE CUBANA tra evasione e introspezione - Napoli

Manuela Vaccarone
A cura di Manuela Vaccarone
Pubblicato il 16/10/2024 Aggiornato il 16/10/2024
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Napoli
Le Antisale dei Baroni al Maschio Angioino di Napoli ospitano le mostre TONEL. La historia en paños rojos e VIDEOARTE CUBANA tra evasione e introspezione, nell’ambito del progetto CUBA PERFORMATIVA, ideato e curato da Giacomo Zaza, prodotto da Andrea Aragosa per Black Tarantella, con il patrocinio del Comune di Napoli.

La prima mostra personale di Tonel a Napoli, realizzata con il sostegno del Canada Council for the Arts, presenta un importante nucleo di opere inerenti agli ultimi vent’anni.
Il titolo fa riferimento all’opera La Historia (siempre se envuelve a sí misma en paños rojos), alludendo all’idea che tanto la storia quanto la finzione ci vengono presentate come narrazioni.

Tonel ((Antonio Eligio Fernández) sviluppa una particolare visione dell’essere umano, della società e delle sue interconnessioni. Frequenta la Storia e la memoria, collettiva e personale, con rimandi e allusioni al periodo della Guerra Fredda, tra la metà e la fine del secolo scorso. Così facendo elabora narrazioni che costruiscono un inconsueto rapporto rappresentativo con il mondo.

La seconda mostra intitolata Videoarte cubana tra evasione e introspezione, si sofferma su alcune esperienze di sperimentazione video da Cuba, protagoniste della ricerca contemporanea dentro e fuori dell’isola.

Dodici artisti contemporanei, attivi dagli anni Ottanta e Novanta (Juan Carlos Alom, María Magdalena Campos-Pons, Luis Gómez Armenteros, Tony Labat, Ernesto Leal, Sandra Ramos, Lázaro Saavedra) all’ultimo trentennio (Liudmila & Nelson, Javier Castro, Susana Pilar Delahante Matienzo, Glenda León, Grethell Rasúa), affermano lo sguardo empatico e pulsante della pratica video cubana, rivolto tanto ai registri immaginari e fantasiosi, quanto ai contesti urbani (le strade dell’Avana), ai comportamenti e alle abitudini, alle vicissitudini e ai desideri che legano l’individuo al gruppo.
Uno sguardo che si sofferma sulle melodie e sulle sonorità tipiche (i ritmi afrocubani e i numerosi generi musicali, dalla timba al reggaeton).

Le esperienze presentate a Napoli offrono un percorso visivo corale e molteplice che mette in primo piano i frammenti decentrati di una narrazione d’impegno etico.
Qui s’intrecciano spazio pubblico e spazio privato (spesso negato dai precetti del Comunismo), vicende socio-culturali con inattesi percorsi simbolici.

La mostra a Napoli è un importante momento per conoscere alcuni temi del mondo cubano, la sua insularità, e le ricerche fuori dall’isola. Dimostra come la crisi ideologica degli ultimi decenni contribuisce a una pratica artistica desiderosa di superare lo scarto tra il passato storico e il presente sociale, configurando un campo d’indagine visiva, nonostante la limitatezza delle apparecchiature che caratterizza l’isola.
Regione: Campania
Luogo: Maschio Angioino, via Vittorio Emanuele III
Telefono: 081/7957722
Orari di apertura: 10-13; 14-17. Domenica chiuso
Costo: Ingresso libero
Dove acquistare: Ingresso libero
Sito web: www.comune.napoli.it/maschioangioino
Organizzatore: Andrea Aragosa per Black Tarantella, Black Art