Trovare un’abitazione in affitto ideale non è un’impresa semplice. Non solo bisogna cercare la soluzione più adatta alle proprie esigenze – piano terra o con ascensore, con una o più camere da letto, ammobiliata o non, con un unico bagno o con doppi servizi, con box, etc. -, ma si devono fare i conti anche un importante aumento dei costi. La spesa legata all’abitazione è, infatti, una tra le voci più importanti per tante famiglie italiane che non possono contare su una casa di proprietà. Secondo il 62% degli italiani il costo degli affitti nella propria città è troppo alto.
Il caro affitti non è migliorato negli ultimi tempi: per un italiano su quattro (24%) è vero che i prezzi nel 2021 sono scesi, a causa della situazione pandemica, ma meno di quanto ci si aspettasse, dato il contesto, mentre secondo l’esperienza di un ulteriore 23% la diminuzione dei costi degli affitti ha riguardato solo alcune zone della città in cui abitano. Il 25% degli italiani addirittura non ha riscontrato alcuna diminuzione di costi, nonostante si pensasse che piuttosto che tenere immobili senza inquilini, molti proprietari rivedessero i prezzi al ribasso. Questo è quanto è emerso dall’Osservatorio sui mercati immobiliari realizzato da Dyanema – società specializzata nel flipping immobiliare – e realizzato da Nextplora.1
Alla luce di affitti invariati, gli Italiani vedono sempre con maggior favore l’idea di acquistare casa, con l’intenzione – quando possibile – di convertire l’affitto in rate del mutuo: opinione che viene condivisa da quattro italiani su cinque (79%). Non mancano tuttavia i sostenitori dell’affitto; il 9% lo preferisce all’acquisto della casa per poter essere libero di cambiare abitazione con maggiore facilità mentre il 12% preferisce lo “status” di inquilino così da non avere particolari responsabilità nei confronti dell’immobile.
L’acquisto della casa, nonostante i recenti incentivi statali, viene percepita però ancora come un’operazione preclusa ai giovanissimi: secondo il 62% degli italiani l’età in cui è normale fare questo tipo di investimento è intorno ai 40 anni, mentre solo il 14% pensa che sia possibile affrontare l’acquisto già con il primo contratto di lavoro. In generale l’investimento immobiliare, secondo gli italiani, deve essere finalizzato principalmente all’acquisto della prima casa (64%); il 18% invece, pensa che, a prescindere dall’uso che se ne farà, diventare proprietario di un’immobile in una grande città rappresenti sempre un buon investimento. Il 12%, infine, punterebbe sull’acquisto di una casa da riaffittare immediatamente così da avere una fonte di reddito.
“Gli italiani spesso guardano al mercato immobiliare secondo logiche radicate nel tempo e che non intercettano i cambiamenti in atto. E se è vero che vi è stata una rapida ripresa dei prezzi degli immobili, dopo le incertezze legate ai momenti più duri della pandemia, bisogna riscontrare alcune novità che stanno modificando il mondo immobiliare. Elementi come la maggior attenzione agli aspetti ambientali – che incideranno anche sull’urbanistica delle città – e i sistemi di incentivi ai mutui per i più giovani potrebbero impattare fortemente sul mercato real estate, creando nuove interessanti opportunità per investitori e famiglie. Per questo noi di Dyanema continuiamo ad aggiornare i nostri sistemi di selezione delle operazioni, convinti che prezzo adeguato e accesso facilitato al credito rimarranno il faro costante per il mercato e permetteranno a molti di realizzare il sogno dell’acquisto di una casa di proprietà”. – ha commentato Cristian Trio, Ceo e Founder di Dyanema.