Buone notizie per chi sta pensando di comprare casa accendendo un mutuo. La Banca centrale europea ha abbassato ancora i tassi d’interesse di 25 punti base. Si tratta della sesta riduzione consecutiva decisa da Francoforte a partire dalla riunione dello scorso giugno. A seguito della decisione di oggi, il mercato dei mutui, in particolar modo quelli a tasso variabile, sorride.
Tassi di interesse in calo: quanto scende la rata del mutuo
I tassi di interesse della Banca Centrale Europea (BCE) influenzano la rata del mutuo perché determinano il costo del denaro per le banche e, di conseguenza, i tassi di interesse applicati ai prestiti ai clienti, compresi i mutui. La riduzione del costo del denaro in particolare si riflette sui tassi Euribor, che è il tasso al quale le banche prestano denaro tra di loro, indice sul quale vengono calcolati quelli dei mutui variabili.
Così, se un mutuo è indicizzato all’Euribor, un aumento del tasso di interesse della BCE porterà a un incremento dell’Euribor. Di conseguenza, la rata del mutuo a tasso variabile salirà, poiché la parte degli interessi nella rata mensile aumenterà. Cosa inversa accade invece nel caso di una riduzione del tasso di interesse. Per i mutui a tasso fisso, invece, il tasso di interesse viene determinato al momento della stipula del contratto e non cambia per tutta la durata del mutuo.
Secondo i calcoli di MutuiOnline.it, i tassi Euribor a 1 e 3 mesi, ovvero gli indici di riferimento sui quali vengono calcolati quelli dei mutui variabili, sono calati negli ultimi giorni, anticipando come di consueto le mosse di Francoforte, e si attestano ora sotto il valore dell’IRS a 20 anni per la prima volta da marzo 2023. A seguito del nuovo taglio di 25 punti base, gli indici di riferimento per i mutui a tasso variabile sono destinati a calare ulteriormente, e addirittura il sorpasso in convenienza del variabile sul fisso dovrebbe avverarsi entro l’estate.
Il risparmio sulla rata mensile
Numeri alla mano, il taglio dei tassi dello 0,25% deciso dalla Bce determinerebbe, a regime, un risparmio sulle tipologie di mutuo più diffuse in Italia compreso tra i 13 e i 30 euro al mese. I calcoli arrivano dal Codacons, che stima l’impatto sulle spese di una famiglia che ha accesso un finanziamento a tasso variabile per l’acquisto della prima casa.
Per un mutuo a 20 anni di importo compreso tra i 100mila e i 200mila euro, il risparmio sulla rata mensile varierebbe tra i 13 e i 27 euro, pari ad una minore spesa annua tra -156 e -324 euro – analizza il Codacons – Se il finanziamento ha una durata di 30 anni, il taglio dei tassi dello 0,25% produrrebbe un risparmio medio tra i 15 e i 30 euro sulla rata mensile, tra -180 e -360 euro annui. Per un mutuo da 125mila euro a 25 anni, invece, un analogo taglio si traduce in un risparmio di circa 17 euro al mese, con un impatto da 204 euro su base annua.