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Con la primavera torna anche l’ora legale: nella notte tra sabato 29 e domenica 30 marzo 2025, dovremo spostare le lancette degli orologi – formula ormai superata dato che i dispositivi elettronici connessi ad internet lo fanno in automatico – un’ora avanti; dalle 02:00 si passerà alle 03:00. L’ora legale sarà in vigore fino alla fine di ottobre quando ritornerà l’ora solare.
Il passaggio dall’ora solare a quella legale è stato concepito per avere un’ora di luce alla sera e per ridurre così i consumi di energia elettrica.
Quanto si risparmia con l’ora legale: i dati di Terna
A quantificare il risparmio è Terna, la società che gestisce la trasmissione nazionale secondo cui nei sette mesi di ora legale, nel 2024, il sistema elettrico italiano ha beneficiato di minori consumi di energia per 340 milioni di kWh, pari al valore di fabbisogno medio annuo di circa 130 mila famiglie. Il dato si traduce in un risparmio economico di oltre 75 milioni di euro. Ma, secondo Terna, i benefici dell’ora legale riguardano anche l’ambiente: il minor consumo elettrico ha infatti consentito di evitare emissioni di CO2 in atmosfera per circa 160 mila tonnellate, sempre secondo i dati riferiti allo scorso anno.
Il cambio dell’ora viene fatto di notte, alle 2, poiché generalmente a quell’orario ci sono meno trasporti in corso (treni e aerei). Nei primi giorni dopo il cambio d’ora, alcune persone, specialmente i bambini e coloro che soffrono di disturbi del sonno o di stress, possono sperimentare stanchezza e irritabilità (ed è questa una delle ragioni per cui da parte di alcuni si ritiene preferibile abolire il cambio dell’ora), che scompaiono in genere gradualmente nei giorni successivi.
Ora solare e ora legale: le differenze
L’ora solare è quella definita dal fuso orario del luogo in cui si regola l’orologio. L’ora legale invece è quella che – per sfruttare maggiormente la luce durante la primavera e l’estate (periodi in cui aumenta anche in termini quantitativi il numero di ore in cui è presente il sole) è stata stabilita, appunto, da una specifica disposizione di legge.
Ora legale in Italia
Era il 3 giugno del 1916 quando venne introdotta per la prima volta in Italia l’ora legale seguendo l’Inghilterra al fine di risparmiare sull’energia elettrica e far fronte così alle spese di guerra. Da quella data è stata di volta in volta modificata nel corso del tempo. Così fino al 1980 l’ora legale durava 4 mesi, da fine maggio a fine settembre, dal 1981 al 1995 venne allungata a 6 mesi, dall’ultima domenica di marzo all’ultima di settembre. Dal 1996 ad oggi invece dura 7 mesi, dall’ultima domenica di marzo all’ultima domenica di ottobre. Nel 2010 l’Italia, recependo la direttiva 2000/84/CE del Parlamento europeo, ha fissato l’inizio dell’ora legale all’ultima domenica di marzo, la fine all’ultima domenica di ottobre.
L’introduzione dell’ora legale ha come finalità quella di ottimizzare le ore di luce naturale del giorno, ottenendo risparmi in termini economici e di inquinamento. Con l’ora legale infatti si ritarda l’uso della luce artificiale quindi l’accensione delle lampadine e della corrente elettrica, beneficiando dell’illuminazione naturale in un momento in cui le attività lavorative sono ancora in pieno svolgimento.
Bonus luce, che cos’è?
Per alcuni utenti pagare le bollette della luce e del gas può essere impossibile o diventarlo ancora di più per i rincari energetici che si sono verificati soprattutto negli ultimi anni. Per questo sono stati previsti il bonus luce e gas, ossia degli sconti in bolletta per tutti gli utenti domestici e non domestici in condizioni economicamente svantaggiate. Lo sconto in bolletta può essere richiesto dal cittadino/nucleo familiare che deve risultare in condizione di disagio economico.
Per avere il bonus bollette 2025 occorre un indicatore ISEE non superiore a 9.530 euro. Nel caso di nucleo familiare con almeno 4 figli a carico (famiglia numerosa) l’indicatore ISEE non deve essere superiore a 20.000 euro.
Come si ottiene? Direttamente nella bolletta senza dover far nessuna richiesta sempre se si è presentata al Caf una Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) per l’accesso ad una prestazione sociale agevolata da cui risulta di trovarsi in condizione di disagio economico.
Nessuna abolizione (per il momento) del cambio ora
Su richiesta dei Paesi del Nord Europa (che preferiscono mantenere l’ora solare per poter sfruttare meglio la poca luce solare a disposizione durante il periodo invernale), ad agosto 2018 quasi 5 milioni di cittadini dell’Unione Europea risposero ad una consultazione esprimendosi favorevolmente sull’abolizione del passaggio ora solare/ora legale e viceversa.
Da qui ebbe inizio una discussione che coinvolse dapprima la Commissione europea e poi giunse all’Europarlamento, lasciando però alla discrezione dei singoli Stati la decisione se mantenere l’ora solare o quella legale o continuare con il cambio dell’ora due volte all’anno. Un problema che potrebbe verificarsi è però quello del rischio di avere vari fusi orari.
L’Italia – che in passato aveva chiesto a Bruxelles di mantenere l’attuale status quo per il cambio dell’ora – non ha preso ancora una decisione mentre la Francia ha deliberato, con una consultazione popolare, di eliminare il cambio dell’ora e di tenere l’ora legale, dicendo addio a quella solare. Al momento non ci sono altri paesi che hanno deliberato.