Casa International, primo flagship store a Milano

Casa International apre il primo flagship store italiano a Milano, a pochi passi dal Duomo: si tratta di uno spazio che racconta l'identità del brand attraverso i suoi progetti più iconici

A cura di Francesca Scarabelli
Pubblicato il 18/06/2024 Aggiornato il 18/06/2024
Le vetrine del flagship store di Casa International di Milano - PH Marek Swoboda

Casa International arriva a Milano con il suo primo flagship store italiano, che si trova in Via Larga 3, a pochi passi da Piazza Duomo. Il brand, nato nel 2015 dall’incontro tra l’architetto e designer industriale Mauro Lipparini e l’azienda Casa, fondata nel 1992 da Hasan Kasan ad Ankara, è oggi un importante produttore di mobili per la casa. Il nuovo flagship store è stato progettato dallo stesso Lipparini non solo per raccontare l’identità del brand, ma anche per esprimerne la filosofia progettuale.

Il nuovo showroom

Le vetrine del flagship store si affacciano su una strada di grande passaggio a pochi passi dal Duomo di Milano. Lo spazio si articola in quattro ambienti, ognuno con le sue caratteristiche.
La prima zona è dominata da un grande muro in ceramica “taglio al vivo” e completata dal dining table Tavolara e dal divano Positano, uno dei modelli più rappresentativi del brand, premiato nel 2015 con il Best of the Year Award dal magazine Interior Design. L’accostamento tra le forme generose del divano modulare e la leggerezza scultorea del tavolo crea un ambiente elegante e senza tempo.

Il secondo spazio si sviluppa intorno ad una parete in vetro fumè cannettato che lascia trasparire la presenza delle piante, con un richiamo alle greenhouse in stile Mid-Century. Qui a dominare l’ambiente sono il divano Augusta e il tavolo Circeo. Il primo, con la sua forma allungata e curvilinea, ha una presenza scultorea, mentre l’elemento distintivo di Circeo è il gioco compositivo delle bacchette della struttura portante, che somigliano a rami dispersi e ricomposti dal vento.

La caratteristica del terzo spazio è un “volume scultoreo, che in modo astratto riecheggia un camino”, come spiega lo stesso designer. Si tratta di una struttura sospesa in metallo verniciato che richiama l’idea di un focolare domestico a cui tornare. Non è quindi casuale la scelta del divano Ithaca, che si abbina all’architettura slanciata della libreria Solaro.

Il quarto e ultimo ambiente, che assolve anche il ruolo di area workshop, richiama “lo spazio più intimo dell’abitare”, come sottolinea Lipparini. Questa atmosfera è suggerita dall’uso della boiserie in noce canaletto che riveste pareti, pavimento e soffitto. Qui troviamo il tavolo Carlino e la libreria Trevisina, due progetti caratterizzati dal ritmo. Nel tavolo Carlino è scandito dai raggi che definiscono il tronco di cono su cui poggia il piano in vetro, mentre nella libreria Trevisina è dato dal gioco di pieni e di vuoti.

Il rapporto tra elementi d’arredo e architettura d’interni gioca quindi un ruolo importante nella progettazione dello showroom, “andando a costituire un preciso diaframma di scene”, come sottolinea ancora Lipparini.

Il flagship store di Casa Internationaldi Milano - PH Marek Swoboda

Il flagship store di Casa Internationaldi Milano – PH Marek Swoboda

La scelta della location

La scelta della location per lo showroom milanese di Casa International nasce da un’intuizione del designer, che racconta: “Il flagship sorge in una centralissima e vivace area milanese, caratterizzata dal ritmo incalzante del fluire di veicoli e pedoni, segnata da uno slargo dove confluiscono corsi, vie e passaggi ordinati da semafori che lasciano, a chi passa, il tempo di rallentare e soffermarsi. Sin dal primo sopralluogo questa «frenesia rallentata», un ossimoro di spazio-tempo che indirizza lo sguardo e lo dilata, ha catturato la mia attenzione, stimolandomi alle riflessioni sulle potenzialità del luogo. Un’andatura ritmata di velocità e lentezza, come se scorressero in una pellicola cinematografica tanti fotogrammi, frame che incorniciano le vetrine, ma anche finestre sugli interni che raccontano una storia scandita da precise immagini in sequenza. Questi sono i capisaldi del progetto che si è delineato molto velocemente, evocandomi da subito un’icona di Milano, la vettura storica del tram. Il vagone, i finestrini, le vetrine sono sequenze di storie, come fotogrammi viventi, costruiti da altre storie ancora, che si esprimono di giorno e di notte secondo stimoli diversi”.

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