È un buon momento per pensare di comprare casa sottoscrivendo un mutuo o anche per comprare a rate un nuovo elettrodomestico: il costo del denaro è sceso negli ultimi mesi grazie alla riduzione dei tassi di interesse decisa dalla Banca centrale europea.
Dall’inizio del 2024, le banche, in previsione di un ritorno a una politica monetaria meno restrittiva da parte della banca centrale, hanno anticipato la prevista riduzione dei tassi e la discesa potrebbe proseguire nei prossimi mesi. Di qui, vantaggi giù significativi per le famiglie, sia per comprare casa sia per comprare automobili o elettrodomestici. Ma quanto si risparmierà con l’ultimo taglio dei tassi di interesse deciso dalla Bce?
Comprare a rate un elettrodomestico o l’auto: quanto si risparmierà?
A fare i conti la Fabi, la Federazione Autonoma Bancari, secondo cui per acquistare una lavatrice da 750 euro interamente a rate, con un finanziamento da 5 anni, il costo totale è passato da 942 euro di fine 2021 a 1.106 euro di fine 2023, mentre adesso potrebbe scendere a 936 euro con un risparmio complessivo di 170 euro (-15,4%) rispetto ai tassi di fine 2023.
Risparmio stimato anche per acquistare un’automobile da 25.000 interamente a rate, con un finanziamento da 10 anni, il cui costo totale è passato da 37.426 euro di fine 2021 a 48.961 euro di fine 2023, mentre adesso potrebbe scendere a 37.089 euro, con un risparmio complessivo di 11.871 euro (-24,2%) rispetto ai tassi di fine 2023.
Tasso fisso o variabile: cosa succede ai mutui vecchi e ai nuovi
Per quanto invece riguarda i tassi sui mutui, questi sono già diminuiti a una media del 3,23% a novembre, rispetto a livelli medi superiori al 5% del 2023 e potrebbero calare sotto quota 3%: una riduzione che comporterà, secondo i calcoli della Fabi, nel caso di un prestito immobiliare di 25 anni da 200.000 euro, un risparmio complessivo di quasi 83.000 euro (-22,8%).
L’analisi della Fabi rivela che le rate dei vecchi mutui a tasso fisso, cioè quelli erogati fino alla fine del 2021/ inizio 2022, non cambiano e resteranno intatte fino al termine del piano di rimborso. A meno che, essendoci le condizioni, non si valuti la surroga o rinegoziazione che consente di trasferire a costo zero il proprio mutuo da una banca ad un’altra che eventualmente pone condizioni migliori ovvero cambiare in accordo con la banca le caratteristiche del mutuo in essere, in particolare il tipo di tasso, la misura e la durata del finanziamento.
A partire da gennaio 2024, le banche hanno iniziato una progressiva riduzione dei tassi praticati alle famiglie con il tasso medio fisso che si è attestato al 3,27% a ottobre scorso, che adesso potrebbe proseguire sotto il 3% attorno al 2,7-2,8%.
Secondo la simulazione effettuata dalla Fabi, per un mutuo prima casa da 200mila euro, con durata di 25 anni, nel 2023 il tasso fisso medio applicato era del 5,25% con una rata mensile di 1212 euro. Oggi, con un tasso fisso del 2,8%, la rata mensile è di 936 euro, con un risparmio di ben 276 euro mese.
Diverso il discorso per i mutui a tasso variabile, le cui rate sono cresciute fino al 78% in più ma è molto probabile che, alla luce della decisione del 30 gennaio scorso, le rate dei vecchi finanziamenti a tasso variabile possano scendere, anche se è difficile, al momento, indicare tempi precisi.