Lo aspettavamo a Milano per la Design Week, invece Gaetano Pesce ci ha lasciati a pochi giorni dall’attraversamento dell’Oceano, a New York, dove viveva da tempo e negli anni Ottanta aveva aperto il suo studio. La Biblioteca Ambrosiana ha infatti in programma nelle rutilanti giornate del Salone del Mobile.Milano 2024 la mostra monografica Nice to See You, con una trentina di opere in gran parte inedite del famoso architetto e designer – oltre che artista – protagonista della storia del progetto made in Italy.
L’esposizione, con lavori dell’ultimo biennio in aggiunta a pietre miliari del passato, è incentrata sul termine “design” in quanto simbolo di forma e di funzione ma soprattutto di pensiero. Un mix che Gaetano Pesce ha sempre perseguito nella sua carriera. Non per nulla stava lavorando a un ampio progetto di arte pubblica a Napoli e nel capoluogo milanese, in parallelo alla mostra all’Ambrosiana, avrebbe inaugurato l’installazione “L’uomo stanco”, opera in esterno (collocata in piazza San Pio IX) realizzata con la collaborazione del Comune di Milano, sull’attuale stanchezza etica del genere maschile.
Visionario, ricercatore ante litteram del valore del colore e delle potenzialità della plastica, Gaetano Pesce, laureatosi allo IUAV di Venezia e designer per alcune tra le principali aziende di arredamento italiane, nonché docente nelle università di tutto il mondo, ha firmato pezzi che sono entrati nell’immaginario di tutti, appassionati e non. Esposti nelle collezioni permanenti di musei del calibro del MoMA di New York, del Victoria and Albert Museum di Londra, del Centre Pompidou di Parigi.
Oggetti – sedie, divani, lampade, vasi, tavoli… – che travalicano i confini tra disegno industriale e arte, serialità e pezzo unico, per rivendicare una visione sempre alternativa, in cui un’opera non debba essere messa su un piedistallo, ma utilizzata, così come un prodotto avere un valore estetico-creativo.