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Lavarsi le mani è un gesto responsabile, verso se stessi e verso gli altri. In gioco c’è la salute pubblica.
Lavarsi bene le mani è una buona norma che si dovrebbe osservare sempre, ma in questi giorni delicati è quanto mai necessario rispettarla. Le mani, infatti, vengono a contatto con diverse superfici e/o altre persone, e questo le rende la sede perfetta per il proliferare di patogeni, responsabili di raffreddori e altre infezioni.
In queste settimane, il governo, il ministero della Salute, gli scienziati e gli stessi media stanno cercando di sensibilizzare il più possibile l’opinione pubblica e di far comprendere l’importanza di eseguire più volte al giorno e correttamente il lavaggio delle mani, nel modo giusto e con i prodotti idonei, in modo da ridurre il più possibile il rischio di contagio e la diffusione del Coronavirus.
Quando e come lavarsi le mani contro il Covid-19
Soprattutto in questo periodo le mani – ricordiamolo – devono essere lavate spesso e non solo quando visibilmente sporche; lo stesso vale per le superfici presenti in casa (del tavolo, del piano cucina, del mobile bagno come della scrivania). E bisogna anche fare molta attenzione a non toccarsi viso, occhi, naso e bocca e a non maneggiare alimenti con le mani sporche.
Per lavarle nel migliore dei modi la procedura di pulizia deve durare 60 secondi.
Togliere anelli e bracciali, bagnare le mani sotto l’acqua corrente e solo dopo erogare una quantità di sapone necessaria a coprirne l’intera superficie. Subito dopo occorre massaggiare le mani palmo contro palmo e continuare eseguendo movimenti circolari e intrecciando le dita tra loro. Si prosegue poi lavando con accuratezza tutte le dita, il pollice e le unghie, risciacquando alla fine il sapone con estrema cura.
Gli esperti consigliano, inoltre, di utilizzare acqua calda per il lavaggio e optare per salviette monouso per asciugare le mani e per chiudere il rubinetto, questo soprattutto se ci si trova in luoghi pubblici o sul luogo di lavoro.
Per lavare le mani nel modo più corretto è possibile seguire i seguenti passaggi, che sono stati suggeriti direttamente dall’Oms e dal Ministero della Salute:
Se ci si trova fuori casa, sui mezzi pubblici o al lavoro, e non è possibile accedere ad acqua e sapone per lavare le mani, è possibile ricorrere a prodotti disinfettanti portatili, a base di alcool con concentrazioni alcoliche di almeno il 60%. Questi infatti garantiscono la massima igiene. Un’altra soluzione può essere anche quella di portare sempre con sé delle salviette umidificate disinfettanti.
In molte farmacie i prodotti per la disinfezione delle mani sono però terminati, e si è quindi fatto riferimento a una già esistente ricetta Oms – ora suggerita come utile in questo frangente anche da alcuni scienziati italiani – per realizzare in casa 1 litro di disinfettante per le mani:
- 833 ml di alcol etilico al 96%;
- 42 ml di acqua ossigenata al 3%;
- 15 ml di glicerina, acquistabile in farmacia, al 98%;
- acqua distillata oppure bollita e raffreddata quanto basta per arrivare a 1 litro;
- da conservare in bottiglie di plastica o vetro ben chiuse.
Il ministero della Salute, però, ricorda che l’ISS afferma che “il lavaggio con acqua e sapone, se ben effettuato, garantisce una perfetta igiene delle mani. Non è necessario dunque andare a caccia di gel o soluzioni disifettanti quando le farmacie e altri punti vendita rimangono sprovvisti di questi prodotti”. Inoltre l’ISS avverte sulla possibile pericolosità di ricorrere al fai da te, come potete approfondire proprio sul sito dell’Istituto Superiore di Sanità: “Nel 2009, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), per far fronte ad alcune emergenze sanitarie a livello globale, ha reso disponibile la guida “Guide to Local Production: WHO-Recommended Handrub Formulations” – per preparare prodotti per l’igiene delle mani. La Guida OMS non è destinata alla preparazione a scopo di vendita né alla produzione “fai da te”, bensì a produttori che intendono preparare i prodotti localmente nelle proprie strutture (non a scopo industriale). Pertanto, la Guida OMS, che include anche informazioni sul corretto utilizzo e sull’etichettatura del prodotto finale, fornisce due ricette destinate alle farmacie o ad appositi laboratori. Le due ricette, che si riferiscono alla produzione di grandi volumi (10 litri), prevedono l’utilizzo di sostanze pericolose sia dal punto di vista degli effetti per la salute umana che dal punto di vista dei pericoli fisici”.
Come disinfettare le superfici
Le superfici più esposte al virus sono quelle toccate con più frequenza da un maggior numero di persone, come le maniglie delle porte, le pulsantiere dei citofoni o degli ascensori o i sostegni sui mezzi di trasporto. In ufficio invece si può trattare di stampanti o di scrivanie.
Se si entra in contatto con il virus attraverso queste superfici è poi possibile che quest’ultimo viaggi velocemente nel nostro organismo, qualora ci si tocchi viso, bocca o occhi con le mani.
Tra i suggerimenti veicolati dal Ministero della Salute, quindi, c’è quello di utilizzare disinfettanti per pulire tutte le superfici con cui veniamo in contatto. Questi prodotti infatti sono in grado di distruggere il Coronavirus, annullando così la sua capacità di infettare le persone.
Il consiglio quindi è quello di preferire disinfettanti contenenti alcol (etanolo) al 75% o soluzioni di acqua ossigenata allo 0,5% o di candeggina (sodio ipoclorito) allo 0,1%. Per ottenere il massimo risultato è necessario lasciare agire il prodotto qualche minuto (dai 5 ai 15 minuti) e non risciacquare immediatamente.
Inoltre, è molto importante disinfettare con frequenza gli oggetti di uso quotidiano e con i quali si è sempre a contatto, come PC, smartphone e tablet. Dato però che questi oggetti non possono essere lavati con i disinfettanti idonei alle altre superfici perché troppo aggressivi, si può utilizzare un panno (in microfibra o pelle di daino) bagno con un prodotto specifico per gli schermi.
Le regole generali da rispettare per evitare il contagio
L’Ordine Mondiale della Sanità, infatti, ha diffuso alcune regole fondamentali per limitare al massimo la propagazione del virus. Tra queste:
- lavarsi spesso le mani;
- evitare di toccarsi bocca e occhi con le mani;
- restare almeno ad un metro di distanza gli uni dagli altri, evitando così incontri ravvicinati, abbracci e strette di mano;
- evitare i luoghi affollati;
- restare tutti a casa, a maggior ragione gli anziani o chi soffre di particolari patologie, se non si hanno reali necessità per uscire;
- evitare l’uso promiscuo di bottiglie e bicchieri, in particolare durante l’attività sportiva;
- arieggiare spesso le camere per il ricircolo di aria pulita;
- utilizzare un fazzoletto di carta per bocca e naso e usare la piega del gomito per schermare e proteggere gli altri quando si starnutisce;
- gettare i fazzoletti usati in cestini chiusi;
- pulire tutte le superfici e gli oggetti (come smartphone, tablet e PC che sono sempre tra le nostre mani) con prodotti disinfettanti a base di cloro o alcol;
- non prendere farmaci antivirali né antibiotici, a meno che non siano stati prescritti dal medico;
- avvisare il medico di base/pediatra o chiamare il 112 o i numeri verdi regionali, qualora si manifestassero i primi sintomi o si fosse entrati in contatto con persone provenienti dalle zone rosse o che potrebbero a loro volta averlo contratto;
- usare la mascherina solo se si sospetta di essere malati o se si presta assistenza a persone malate.