Giunti alla ventottesima edizione, gli Henry van de Velde Awards che riconoscono il miglior design dal Belgio hanno visto quest’anno il record di partecipazioni (più di quattrocentoventi) e una formula con due nuove sezioni e tre riconoscimenti – Gold, Silver, Bronze – per ciascuna categoria.
Il premio di design, ispirato al grande architetto e progettista belga da cui prende nome e organizzato dal Flanders District of Creativity, risulta tra i più prestigiosi e interessanti del settore ed è un utile strumento per conoscere il valore e il percorso di ricerca nel campo del progetto di una delle aree geografiche europee più creativamente prolifiche e all’avanguardia. Non per nulla molti designer rinomati (Xavier Lust, Marina Bautier…) che oggi collaborano con le aziende di arredamento made in Italy provengono dal Belgio, così come ancor più sono gli stilisti di moda conosciuti: Martin Margiela, Ann Demeulemeester, Dries Van Noten, Dirk Bikkemberg. E nutrite sono anche le delegazioni di giovani creativi che presenziano ogni anno al Salone del Mobile.Milano.
Diversi i prodotti di design belga premiati – apparecchi medicali, oggetti nati da altri giunti a fine vita, giochi futuribili, materiali innovativi, icone grafiche… –, oltre a servizi e a progetti di architettura. Tra questi ultimi esemplare il Tunneltaal di Manon Lambeens, vincitrice della palma nella categoria Public: una ricerca sulla possibile trasformazione dei tunnel insicuri e bui in spazi simbolici di connessione sociale, luminosi e ospitali.
Nella sezione Habitat, interamente dedicata alla casa, si sono distinti un sistema di illuminazione con apparecchi luminosi a incasso capaci di creare diverse atmosfere, un abaco modulare di pannellature e di porte, una famiglia di tappeti.
Premi alla carriera, all’innovazione industriale, al talento giovanile invece rispettivamente al designer Wim Seger, all’azienda di serramenti avanzati Renson, alla disegnatrice di gioielli Lore Langendries.
Alcuni dei progetti di design dal Belgio premiati