Durante il Salone del Mobile di Milano, il distretto di Ventura Lambrate si trasforma in un ricco e vivace placoscenico per creativi emergenti di tutto il mondo. Da martedì 14 a sabato 18 aprile, la zona a nord est di Milano diventa una delle mete più popolari del Fuorisalone, capace di attirare ogni anno un pubblico selezionato e molto attento alle novità. Gli eventi sono ospitati in gallerie d’arte o all’interno di ex fabbriche, ora dismesse. L’edizione 2015, che annovera 176 brand provenienti da 36 paesi diversi, sarà all’insegna delle contaminazioni tra discipline diverse: design, moda, tecnologia, ambiente, riunite sotto il comune denominatore della sostenibilità.
Con il motto “Coinvolgere attraverso l’architettura”, la Scuola di Architettura di Aarhus (Danimarca) presenterà una serie di spunti per recuperare le case abbandonate e preservarle attraverso nuove tecniche conservative. Il tema dell’artigianalità, del saper fare in chiave green, senza cioè provocare ricadute sull’ambiente, è centrale anche nel lavoro dello studio olandese Ineke van der Werff (via P. Oslavia 7), i cui prodotti nascono dal riutilizzo del vetro, o di Anabella Vivas (via Ventura 6) che crea oggetti dalla sabbia, un materiale ampiamente disponibile in natura ma poco utilizzato. Da vedere anche la ricerca in ambito tessile dello Studio Gutedort che a Ventura Lambrate presenta un progetto basato sul potenziale della barbabietola usata come tintura naturale.
Dalla collaborazione tra il designer Paolo Ulian e Bufalini Marmi nasce invece una collezione di mobili che ottimizza l’uso del marmo azzerando gli scarti di produzione. In mostra anche la collezione di piastrelle 40×40 realizzata tagliando la materia prima con una macchina a getto d’acqua in grado di ottimizzare il processo produttivo.
Analogico e digitale, individualità e serialità s’incontrano nella collaborazione fra i Mastri vetrai di Murano e Subalterno1, col progetto Venice Future, curato da Stefano Maffei: il sapere e l’anima del singolo artigiano declinata sui bit e il codice binario della stampa 3D in ceramica.
Alle contaminazioni tra design e moda, infine, sono dedicati i progetti raccolti nella sede di via Cletto Arrighi, che mescolano presente e futuro, ricerca tecnologica e alto artigianato.